Una ciclabile da Asti a Casale. E non sulla ferrovia



Mentre continua la discussione sull'opzione di trasformare la tratta ferroviaria Alba-Alessandria, attualmente sospesa, in una pista ciclabile removibile in pedane di gomma riciclata (in particolare tra Alba e Canelli), un progetto proposto dal Comune di Asti (e sostenuto con vigore dal consigliere di maggioranza Clemente Elis Aceto) delinea il possibile percorso per una sostenibile "greenway" per due ruote tracciata parallelamente ai binari della Asti-Casale (dunque non in sostituzione) e dall'indubbio fascino ...

Il progetto, presentato già lo scorso anno, intende affiancare il percorso della linea ferroviaria Asti - Mortara senza sovrapporsi alla stessa, ma come infrastruttura complementare necessaria per valorizzarla. Partendo dal collegamento a Casale Monferrato con la ciclovia "VenTo" (la grande via a due ruote, progettata dal Politecnico di Milano, che mira a collegare Torino e Venezia), la nuova pista ciclabile prevede di raggiungere Asti e proseguire per Alba-Bra con l'obiettivo principale di portare i ciclisti a visitare i territori dichiarati "patrimonio dell'umanità" dall'UNESCO.
Asti e Alba sono già collegate da un tracciato ciclabile lungo il Tanaro che, ovviamente, andrebbe rivitalizzato e sottoposto a manutenzioni e potrebbe essere anche da traino per una piena valorizzazione del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) "Stagni di Bellangero".
Dalla pista ciclabile principale Asti-Casale si potrebbero staccare alcune diramazioni con l'obiettivo di portare nelle "core zone" dei territori UNESCO i turisti, ad esempio lungo il percorso del vecchio "tramway" verso Castagnole Monferrato - Altavilla.

L'esistente linea ferroviaria Asti-Mortara, oggi non in uso, potrà essere rimessa in funzione con un duplice utilizzo:

- a servizio della nuova pista ciclabile quale mezzo di trasporto delle biciclette su lunghe distanze con trasformazione delle stazioni e dei caselli ferroviari in punti di ristoro, ristoranti e punti di promozione e vendita dei prodotti locali (si potrebbe ipotizzare anche la realizzazione di nuove costruzioni lungo l'infrastruttura lineare stile greenvillage);

- quale pubblico servizio di trasporto in sostituzione/integrazione del trasporto su gomma mediante l'inserimento di corse feriali per studenti e lavoratori.

L’offerta turistica di un territorio, lo si è capito ormai da tempo, deve annoverare un gran numero di possibilità. L’ospite deve avere la possibilità di personalizzare la propria vacanza e di muoversi liberamente su più piani, da quello enogastronomico a quello culturale, da quello legato al benessere a quello che privilegia la famiglia. Si tratta di una evoluzione stimolata dal mercato: i soggiorni si fanno sempre più brevi e, nel contempo, gli ospiti cercano di impiegare bene il proprio tempo, preferendo all’ozio (stretto parente della noia) le attività. La tendenza insomma, è quella di riempire gli spazi vuoti per valorizzare la vacanza, che si è accorciata, ma si è anche differenziata. Sempre più persone, infatti, scelgono di muoversi più di una volta all’anno, scegliendo magari la formula del weekend lungo. E’ lo sport a offrire un’immagine dinamica e sempre “fresca” della propria offerta, sia verso chi pratica l’attività fisica, sia verso chi attivo e tantomeno sportivo non può essere considerato, ma che vive con piacere e passione in un territorio vivacizzato dalla presenza di altre persone che praticano lo sport.

I nostri territori hanno perso posti di lavoro e sono diventati scarsamente appetibili dal punto di vista degli investimenti delle aziende del settore manifatturiero che già da tempo, già prima della crisi economica globale, ha iniziato la sua decadenza. Si deve recuperare la situazione ma non sarà immediato e vi è una evidente necessità di “reinventare e ripensare” il nostro territorio.

Le strutture ricettive non sempre riescono a far fronte alle richieste dei turisti, specie durante eventi e manifestazioni molto affermate. Sono invece pressoché vuote nei rimanenti giorni dell’anno: bisogna cercare un sistema per destagionalizzare il turismo nei nostri territori. Abbiamo manifestazioni e brand già conosciuti a livello nazionale e internazionale che possono essere utilizzati da volano per lanciare nuovi progetti.

L’obiettivo di rendere le nostre realtà locali diversamente fruibili, grazie ad un turismo sportivo, può essere perseguito cercando di attirare turismo “di nicchia” a due ruote poiché ecocompatibile, ecosostenibile e quindi a misura di territori e specificità come le nostre.

Ecco allora l’idea di creare un tracciato verde che comprenda proprio questi territori, un tassello da incastonare nel piano di strategie di marketing territoriale della nostra provincia e dei nostri comuni. Tassello impreziosito dall’attività di promozione nazionale e internazionale dell’infrastruttura di cui evidentemente godrebbe l’intera opera grazie al suo
possibile inserimento nel progetto VenTo, promozione della cui forza difficilmente sarebbero economicamente capaci i nostri soli Comuni e la sola Provincia di Asti.

Il progetto, che ci pare molto interessante e meritevole di attenzioni concrete, lo scorso settembre ha coinvolto attorno a sè i rappresentanti dei Comuni di Cereseto, Calliano, Vignale, Ottiglio, Treville, Altavilla, San Giorgio, Penango, Castagnole Monferrato, Montemagno e Castell’Alfero (oltre, naturalmente, a Casale ed Asti), che hanno siglato un protocollo d'intesa per procedere nell'iniziativa, il cui disegno è visibile nella sua interezza qui: http://goo.gl/JTHRKb.

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