di Massimo Longo.
La crisi perdurante che attanaglia il presente fisico ed emotivo non fa parte dell’andamento ciclico con cui è spesso rappresentato il modello capitalistico. È una condizione perversa e autoritaria generata dall’eccessivo potere concesso alla finanza, a tutti i livelli. Siamo quindi a un punto di svolta: sta a noi trovare la direzione e la dimensione corretta per cambiare. Da più parti si levano appelli affinchè si riporti al centro l’economia reale. Il Marchio Territoriale del Monferrato è una proposta che va in questa direzione, agendo a livello locale ...
Il Marchio Territoriale del Monferrato non vuole essere una semplice etichetta da “appiccicare” sopra i prodotti. Non vuole sommarsi ai numerosi marchi di prodotto già presenti. Vuole essere uno strumento per dare all’inderogabile cambiamento un impulso concreto, locale, comunitario. Attraverso di esso, o mosso da esso, si dovrà propagare uno sviluppo locale aperto, virtuoso, mirato, pianificato, di lungo periodo.
Un territorio: il Monferrato
Il Monferrato è una sub-regione priva di confini naturali ben definiti. Tuttavia possiede radici storiche riconosciute, seppur soggette a variazioni nel tempo.
Il Monferrato è in massima parte un altopiano collinoso che, staccandosi dall’Appennino Ligure, si protende nella Valle Padana. Il territorio monferrino è storicamente suddiviso in Basso Monferrato, situato a nord, e in Alto Monferrato, posto a sud. Una suddivisione più accurata identificherebbe il Monferrato Casalese (o Alessandrino), le Colline di Chieri, il Basso Monferrato di Asti, le Colline Alfieri, l’Alto Monferrato di Asti e l’Alto Monferrato.
Il Monferrato è comunque un quantum di territorio storicamente definito, distribuito amministrativamente su più provincie e regioni, considerando i comuni liguri di Masone, Rossiglione e Campo Ligure.
Il Marchio Territoriale del Monferrato: una proposta e una risposta
Il Monferrato, al di là delle vicissitudini storiche che lo hanno interessato, manca ancora di una piena e adeguata valorizzazione territoriale, all’altezza del nome e della considerazione di cui gode.
Il Marchio che qui viene proposto valorizzerà il territorio muovendosi sul piano del riconoscimento formale e della certificazione delle produzioni locali di diversi comparti (tessile, calzaturiero, legno e derivati, cartario, chimico, erboristico, prodotti per l’igiene, artigianato, metalli, ecc.), ivi compreso il comparto agroalimentare (per il quale nell’Astigiano è già presente il Consorzio Equaliter, ispirato dagli stessi principi qui proposti).
Grazie al Marchio, i consumatori identificheranno immediatamente i prodotti locali, che acquisteranno così maggiore visibilità. I commercianti (saranno privilegiati quelli di piccola o media scala), potranno disporre di settori o corner dedicati con i prodotti del Marchio all’interno dei loro spazi, oppure distribuiranno i prodotti a Marchio sui loro scaffali per categoria merceologica, apponendo preferibilmente un cartellino di richiamo.
Criteri specifici per l’attribuzione e il mantenimento del Marchio.
I prodotti che vorranno ottenere il Marchio dovranno soddisfare una serie di requisiti.
Metro Territoriale
I primi requisiti sono assimilabili a un “Metro Territoriale”, che valuta i prodotti rispetto alle fasi di produzione, all’utilizzo di tecniche e materiali tradizionali o consueti, e al reperimento delle materie prime. Queste ultime dovranno di preferenza provenire dal territorio del Monferrato. Qualora ciò non fosse possibile per oggettiva indisponibilità, o per difficoltà di reperimento, o per altre valide motivazioni, saranno “importati”, privilegiando le produzioni nazionali. In ogni caso la valutazione e la comunicazione sarà eseguita con la massima trasparenza e chiarezza.
Il “Metro Territoriale” può essere tecnicamente assimilato a una “Certificazione di Prodotto” (Es. Biologico, DOP, esente OGM, a Filiera Controllata).
Metro Aziendale
Gli altri requisiti sono afferenti a un “Metro Aziendale”, che prende in considerazione come l’azienda produttrice affronti gli aspetti ecologico-ambientali e di sostenibilità, responsabilità sociale, innovazione, sicurezza, salute e organizzazione del lavoro, e altro che si riterrà coerente inserire.
Il “Metro Aziendale” può essere tecnicamente assimilato a una “Certificazione di Sistema” (es. ISO 14000, ISO 9001).
L’Agente di gestione del Marchio e il monitoraggio
Un’Agente di gestione del Marchio avrà compiti di promozione, organizzazione, coordinamento, valutazione e certificazione delle aziende. Inoltre si occuperà del monitoraggio dei risultati ottenuti attraverso il Marchio.
Questa struttura, fondata sulla cooperazione tra enti pubblici e soggetti privati, sarebbe il motore del Marchio e dello sperato sviluppo da esso avviato.
Monitoraggio
Il monitoraggio e la conseguente valutazione si dovrà svolgere su più piani: la valutazione dei prodotti e delle attività produttive attraverso il Marchio (primo livello) sarà accompagnata da una valutazione più ampia, sulla base di indicatori rilevanti e coerenti che diano il senso e la misura di un miglioramento comunitario.
Il primo livello consiste nella valutazione delle aziende rispetto ai requisiti afferenti al Metro Territoriale e al Metro Aziendale. A questo livello corrisponde l’attribuzione o il mantenimento del Marchio.
A un secondo livello si misurerà l’espansione del Marchio in termini di diffusione (prodotti certificati, aziende coinvolte), e in termini di dinamismo (miglioramento generale delle caratteristiche dei prodotti e delle prestazioni aziendali).
Si valuterà ad esempio quanti prodotti hanno ottenuto il Marchio, quante aziende hanno prodotti con il Marchio, quante nuove aziende sono state create ex novo sulla base dei criteri del Marchio, in che misura i prodotti già a Marchio hanno migliorato le loro valutazioni.
Su un altro piano, si dovrà svolgere una valutazione del miglioramento locale determinato dall’introduzione del Marchio. Saranno selezionati e monitorati alcuni indicatori generali rappresentativi, che possano cioè essere collegati all’introduzione del Marchio. Si valuteranno ad esempio l’incremento delle quantità di materie prime prodotte localmente, l’incremento dell’efficienza energetica e/o della quantità di energia prodotta localmente, l’aumento di beni strumentali prodotti da aziende locali, il calo degli infortuni sul lavoro, il minore consumo di territorio agricolo o boschivo per fini inappropriati, l’aumento del richiamo turistico del territorio.
La Comunicazione
Dovrà essere sviluppato un sistema di comunicazione interna e esterna.
La comunicazione interna si avvarrà anche di un sito internet, nel quale sarà presente un’area riservata alle aziende afferenti al Marchio e ai soggetti coinvolti.
Sarà comunque fondamentale creare più punti di contatto e mettere in rete le aziende aderenti al Marchio, organizzando momenti di incontro e scambio, tecnici e organizzativi.
Dovrà così essere sviluppata una logica di sistema, in modo che le aziende si sentano parte di un progetto comune.
La comunicazione esterna sarà orientata alla promozione e alla conoscenza del Marchio e del territorio.
L’area pubblica del sito internet riporterà le aziende e i prodotti del Marchio. Non saranno trascurate forme classiche di promozione come brochure, interventi mediatici, convegni. Particolare importanza sarà data agli interventi rivolti a ragazzi e giovani nelle scuole di ogni ordine e grado.
Sviluppo locale
Lo sviluppo locale non potrà che avere ricadute positive da questa iniziativa. Il Marchio vuole essere un mezzo per uno sviluppo locale condiviso, caratterizzato da equità, sostenibilità, efficacia, bellezza, e benessere diffuso.
I consumatori potranno acquistare prodotti locali realizzati secondo criteri di responsabilità aziendale, di tutela dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità, di qualità delle materie prime.
Si realizzerà, grazie anche all’Agente di gestione del Marchio, uno scambio virtuoso tra attività produttive e amministrazioni pubbliche: le prime cercheranno di migliorare le loro prestazioni, sulla base dei Metri di valutazione del Marchio. Le seconde dovranno mettere in atto azioni e creare condizioni per consentire alle aziende medesime di raggiungere gli obiettivi prestabiliti.
“Noi sogniamo una comunità libera, ove la dimora dell’uomo non sia in conflitto né con la natura, né con la bellezza”.
Adriano Olivetti