Agrivillage e Porta del Monferrato: due insidie per Asti



La Commissione urbanistica del comune di Asti ha presentato le risultanze del corposo lavoro tecnico di censimento del patrimonio edilizio esistente, secondo le richieste formulate dal nostro Forum "Salviamo il Paesaggio". Emergono dati importanti, ad esempio che i residenti negli ultimi 12 anni sono cresciuti di poco più di 4.000 persone e che oggi esistono circa 1.800 abitazioni vuote, oltre 6.600 "seconde case" e più di 1.400 strutture produttive o commerciali non utilizzate. Ma di questo ne tratteremo la prossima settimana, perchè oggi vogliamo ragionare di Agrivillage e Porta del Monferrato ...

Proprio nei giorni scorsi i 21 consiglieri di maggioranza (20 più il sindaco Brignolo) hanno discusso in privato i contorni del progetto "Agrivillage" e pare essersi coagulata una sostanziale posizione favorevole da parte degli eletti nelle liste dei Moderati (2), di Territorio è Cultura (4), dell'Udc (2) e della maggioranza di quelli del Pd. Contrari i due rappresentanti di Uniti per Asti (Bosia e Crivelli) e, appunto, qualche titubanza nelle fila del Pd.
In consiglio comunale la maggioranza si ottiene con 16 voti (escluso il sindaco), quindi l'approvazione del progetto pare ancora non essere raggiunta e la voce della società civile (le sue "buone ragioni") possono essere utili, per non dire determinanti, per chiarire alcune questioni.

AltritAsti si è occupata molte volte del progetto "Agrivillage" e potete trovare sul sito diversi spunti su cui riflettere (semplicemente digitando "agrivillage" sul motore di ricerca testuale che trovate in home page).

Ecco un chiaro comunicato stampa diramato dal Movimento Stop al Consumo di Territorio astigiano:


Il futuro di Asti sta nella sua pianificazione, non negli "spot" estemporanei.

Nei giorni scorsi, attraverso la stampa locale, autorevoli esponenti dell'amministrazione comunale di Asti hanno riportato in attualità i progetti "Porta del Monferrato, delle Langhe e del Roero" e "Agrivillage", che vengono narrati come elementi essenziali per un percorso di rinascita economica, occupazionale ed urbanistica dell'intera città.

Nella sua assemblea dello scorso venerdì 6 dicembre, il Movimento Stop al Consumo di Territorio ha quindi voluto focalizzare la propria attenzione a partire dal completamento delle proprie analisi sui due progetti, per i quali (da mesi e addirittura anni) ha già espresso la propria contrarietà motivata. Il Movimento ritiene che si stia trascurando l'aspetto più importante, ovvero che qualunque progetto e qualunque variante debbano essere parte di un preciso quadro d'assieme che non può essere chiamato se non col proprio nome: "pianificazione".

Il Movimento domanda quindi all'Amministrazione - e in particolare al sindaco Brignolo e all'assessore Cerrato - all'interno di quale Piano commerciale rientrino le due tipologie di insediamenti proposti: entrambi i progetti vengono infatti identificati in modo originale ("hub"/centro di raccolta dei turisti diretti ai nostri territori e polo dell'eccellenza dei prodotti agroalimentari) ma sono, nella realtà, null'altro che due centri di grande distribuzione organizzata. E pertanto si ritiene che l'amministrazione dovrebbe innanzitutto chiarire all'interno di quale scelta strategica della propria pianificazione essi appartengano e in che misura si orientino alle reali esigenze dell’economia del territorio.

Stop al Consumo di Territorio sottolinea come questi due progetti debbano essere valutati per l'enorme ripercussione sull'intera socialità cittadina e provinciale che determinerebbero. Porta del Monferrato si propone di intercettare il traffico turistico di passaggio in autostrada o in ingresso da Asti est e di poter così fungere da fulcro per il suo dirottamento verso la città, Agrivillage intende raccogliere e porre in vetrina tutti i prodotti del "made in Asti"; i due progetti disegnano - secondo il punto di vista del Movimento - una città profondamente sterile, priva di attrattive proprie, isolata in un proprio "modernismo" da cui ci si dovrebbe attentamente preservare.

Mai come oggi occorre invece porsi alcune - apparentemente semplici - domande:

- Qual è la Asti che intendiamo architettare: una città capoluogo "diffusa", punto di riferimento del territorio e dei comuni circostanti, o una città "concentrata", chiusa in sé stessa in una sterile autoreferenzialità ?

- Il centro storico cittadino ci interessa ? Vogliamo farlo tornare popolato di botteghe e di attrazione per i residenti e per i visitatori ?

- E' necessario creare nuove "finte" suggestioni turistiche oppure valorizzare il "molto" che già possiamo offrire e che la stessa Unesco pare voler riconoscere come specifica “unicità” del territorio ?

- I due nuovi "biglietti da visita" per la città corrispondono al programma elettorale proposto dall'attuale amministrazione in carica ?

- Abbiamo interesse a stimolare la ripresa del piccolo commercio locale ?

- In momenti di crisi dei consumi, non sarebbe essenziale privilegiare il valore delle produzioni locali, promuoverne la conoscenza, avvicinarle ai più immediati fruitori, stimolare un dialogo diretto che sia fonte di positivi risvolti economici tanto per i produttori quanto per i consumatori ?

Secondo Stop al Consumo di Territorio, è dalle corrette risposte, condivise tra tutti i soggetti della nostra comunità (forze politiche, operatori economici, tecnici e cittadini …) che occorre partire lasciando da parte le “certezze” individuali di alcuni amministratori; pertanto il Movimento lancia un ennesimo appello alla Giunta comunale per stimolare un percorso che sappia analizzare concretamente i pro e i contro di queste due ipotesi progettuali e ne tragga le debite scelte strategiche e annuncia la sua decisione di promuovere nel mese di gennaio una tavola rotonda pubblica in cui ospitare proposte e casi studio utili per la definizione di un Piano “dal basso” per la città in trasformazione.


Avvicendamento Portavoce

Nell’incontro di venerdì, gli aderenti astigiani del Movimento hanno anche discusso a fondo la decisione del loro attuale coordinatore provinciale e nazionale, Alessandro Mortarino, di autosospendersi dal suo ruolo di abituale “portavoce”, motivato dall’annunciata querela per diffamazione a mezzo stampa mossa nei suoi confronti dall’assessore alla Cultura di Asti, Massimo Cotto.
Mortarino considera questa sua decisione come “doveroso” atto morale fino a che l’eventuale responso giudiziario non renderà palese la sua assoluta trasparenza.

Il Movimento Stop al Consumo di Territorio ha preso atto della sua irrevocabile scelta e sottolineato il grande valore etico di questo gesto, stigmatizzando all’unanimità e con fermezza l’azione dell’assessore Cotto, che pare suonare come una sorta di “bavaglio” alle voci critiche della cittadinanza attiva. A Mortarino è stato chiesto di non “tirarsi da parte”, ma proseguire il suo prezioso lavoro a sostegno di tutte le campagne a salvaguardia del Bene Comune, ottenendo da lui la conferma che l’autosospensione da ruoli di “rappresentanza” non corrisponderà ad un calo del suo impegno attivo. Anzi: ora più che mai sarà per tutti indispensabile moltiplicare le energie per fare trionfare la ragione rispetto alla negazione del dialogo.

E’ stata quindi indicata Gabriella Sanlorenzo come nuova coordinatrice astigiana: la sua lunga esperienza all’interno del Movimento Stop al Consumo di Territorio e delle principali reti sociali locali, è una garanzia di continuità per proseguire nell’importante attività di “contaminazione culturale” che da anni caratterizza il lavoro di questo folto gruppo di cittadini, che vede in prima fila urbanisti, architetti, ricercatori, operatori della comunicazione e della cultura, ambientalisti, agricoltori, commercianti, soggetti dell’ “altreconomia” e di ogni strato sociale.

Un percorso che continuerà nel solco di quella grande lezione di vita e di pensiero che Giuseppe Ratti ha indicato a tutti noi e che rimarrà per sempre nella nostra memoria e nelle nostre azioni quotidiane …

Dal sito del Comune di Asti è possibile scaricare l'intera documentazione che illustra tutti i dati del "censimento" del patrimonio edilizio esistente in città proposto dal Forum "Salviamo il Paesaggio": http://www.comune.asti.it/moduli/output_immagine.php?id=4417

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