di Alberto Bianchino.
Non ho niente contro Alessandro Mortarino, anzi l’ho visto poche volte da lontano e l’unica volta che l’ho guardato negli occhi m’è sembrato serio e sincero per cui forse confesso per lui una simpatia immotivata. Molte persone che stimo lo definiscono una brava persona. Io credo che un buon giornalista, ma anche un buon amministratore o un buon politico, debbano informarsi e misurare le loro affermazioni. Per questo non ho risposto a tambur battente alle richieste che Mortarino mi ha posto nel suo articolo “Dire il Fare”.
Certo è che il tono fa la musica e l’inizio dell’articolo proprio serio non è ...
Dando per scontato che Mortarino conosca il significato dei termini che usa (l’uso del "già"), ripetuto davanti ad alcuni ruoli, che io ritengo di aver svolto al servizio dei cittadini, sa di sarcasmo gratuito (pensando al titolo dell’articolo sarebbe stato più serio citare alcune opere pubbliche che possono essermi addebitate: l’Ospedale Nuovo, non certo nella sua realizzazione edile che è stata seguita da altri, ma nella progettazione-finanziamento e nelle relative urbanizzazioni; il Tribunale Nuovo, questo sì realizzato dal Comune di Asti; le aule universitarie; il Teatro Alfieri; gli argini, costruiti pensando all’interesse generale e non al particolare; tre scuole materne; due scuole elementari; e altre piccole opere).
Trovo imprecise anche le attribuzioni di parte: sono stato eletto Sindaco, dai cittadini, senza appartenere ad alcuno dei partiti di sinistra che costituivano la mia maggioranza consigliare; sono stato eletto, come indipendente nella lista del PdCI, e dallo stesso partito indicato ad un assessorato, la gioventù, ma chiamato dal Sindaco Voglino ad un altro, diversamente impegnativo, dove ricordo di aver pensato alle piazze, fisiche, in controtendenza con le abitudini degli amministratori locali, almeno i passati e i presenti che al più pensano alle vie; mai avuto tessere del PD o dei progressisti, ma solo indipendente nell’Ulivo per Voglino.
Forse si poteva dare atto della mia coerenza, tanto nel Fare quanto nell’Appartenere, ma tant’è, l’esigenza dello scrivere portava altrove.
Sorvolo sul Fare qualcosa di Utile, già detu (dato)! Alla ligure, infatti sono nato su colline che guardano quel mare, e veniamo all’attualità cittadina: la consigliera BOSIA è maestra nell’essere contro e non ha bisogno di nessun aiuto per “essere in minoranza all’interno della maggioranza” e poi, vi rassicuro, non è al centro del mio pensiero politico, anzi non c’è proprio.
Sicuramente mi iscrivo tra quegli amministratori che credono nel ruolo di facilitare il “fare” ad ogni livello, e il gruppo consigliare attuale in cui mi riconosco l’ha ampiamente dichiarato, ed in tale atteggiamento stanno tanto Agrivillage, quanto le Porte del Monferrato, ma non ad ogni costo e /o a discapito della collettività (al vecchio pensiero democristiano di non fare nulla per non dispiacere e vivacchiare nel potere, preferisco sempre il fare magari anche ogni tanto sbagliando) e pertanto rivendico la stessa dignità che Mortarino assegna alla sua ideologia.
Credevo e credo di averlo dimostrato sul sistema fluviale, o meglio pensavo che Mortarino, fine osservatore, l’avesse intuito. Ma tant’è.
So anche perché il mio attuale compagno di gruppo, Pippo, è diventato presidente della Commissione Urbanistica.
Durante la discussione per gli assessorati e le presidenze delle commissioni, che naturalmente risentono di confronti se non politici almeno di parte, la commissione urbanistica è stata rifiutata dalla consigliera Bosia, dal consigliere Bianchino, e accettata non in prima battuta ma semmai in ultima istanza dal consigliere Cornero, con sincero spirito di servizio, lo stesso che lo ha portato a lasciare molti suoi progetti intrapresi prima dell’evento elettorale.
La mia stima e fiducia nei suoi confronti non è mutata.
Rispetto all’ex Scagnetti, costruita in un momento in cui io non ero attivo e forse neanche Mortarino, perché non ricordo sue proteste, personalmente penso che tutti i cittadini dovrebbero poter usufruire delle opportunità che le leggi offrono e vorrei tempi anche più celeri per tutti.
Le altre osservazioni meritano ulteriori riflessioni.
Grazie se vorrete dare lo stesso rilievo alla mia risposta.
Alberto già Bianchino