di Alessandro Mortarino.
Una grande notizia sta scuotendo la politica astigiana e il cuore dell'elettorato di centro-sinistra.
Alberto Bianchino (già sindaco di Asti, già assessore ai lavori pubblici, già IdV, già PdCI, già PD, già Progressisti) ha annunciato due svolte copernicane: formerà un nuovo gruppo consigliare assieme al presidente della commissione urbanistica Filippo Cornero e spingerà sull'acceleratore per il raggiungimento delle tre vere opportunità di rilancio economico locale: Agrivillage, Porta del Monferrato, albergo/centro congressi ad Asti Est ...
Il nuovo gruppo consigliare non ha ancora un nome, ma di certo avrà qualche richiamo al concetto di "Fare", molto in voga nei governi Berlusconi, Monti, Letta e mai accompagnato (di norma) dal concetto di "qualcosa di utile": l'importante è "Fare qualcosa" (sperando non sia dannoso per la collettività).
Di certo si sa che il nuovo soggetto nasce per «rappresentare una sorta di cuscinetto tra il gruppo del Partito democratico, il più numeroso, e Uniti per Asti».
In linguaggio minimal credo significhi "così evitiamo troppi contatti tra il Sindaco e la Bosia/Crivelli oppure li mettiamo ancora più in minoranza all'interno della maggioranza".
Peccato, davvero peccato. Bianchino avrebbe potuto parlare di altro, di cose a mio parere più urgenti ed importanti.
Ad esempio avrebbe potuto spendere due parole per ragionare di "questione morale" e domandare al suo nuovo socio politico (Cornero) se nei nuovi tre progetti essenziali e salvifici per il bene comune astigiano vi sia un suo coinvolgimento diretto in qualità di progettista o di socio, così come è accaduto per la vicenda del ristorante etnico nell'area ex Scagnetti, che ha imboccato un iter rapidissimo (addirittura come proposta di interesse pubblico) e pare addirittura già aperto a pochi giorni dal sofferto "sì" del Consiglio comunale (almeno leggendo le pubblicità comparse in questi giorni sui giornali locali).
Eticamente e moralmente è normale che il presidente della Commissione urbanistica sia anche al centro di numerosi progetti di cui la commissione stessa dovrà essere il soggetto autorizzante ? Al politico Cornero ciò non crea un (appunto etico e morale) imbarazzo ?
Ma di "questione morale" forse si potrebbe parlare anche a proposito dell'assessore alla Cultura Massimo Cotto, i cui progetti di "Casa (o Case) della Musica" lo vedono agire anche come soggetto economico oltre che come pubblico amministratore.
Domanda: dunque per portare avanti progetti vincenti per il rilancio della città occorre necessariamente assumere un ruolo pubblico trainante ? Non c'è più spazio per idee realizzabili da parte della politica "normale" ? Occorre necessariamente divenire anche assessori oltrechè progettisti di nuovi orizzonti ?
E non crea imbarazzo al consigliere di maggioranza Neri Baglione (anch'esso eletto nella lista civica "Territorio è Cultura" assieme a Cornero) il fatto di essere anche il principale fornitore di servizi turistici proprio del Comune di Asti, attraverso la sua agenzia Cala Major ?
E di queste cose non dovrebbe occuparsene l'assessore alla Trasparenza Alberto Pasta, dal quale attendiamo ancora (sempre fiduciosi ...) alcune delucidazioni e dati sull'Asp, promessi ancor prima che le ferie d'agosto scandissero le sue ore più calde ?
Di questi argomenti avrebbe fatto meglio ad occuparsi il consigliere Bianchino. Anzichè pensare al "Fare" e limitarsi al "Dire": attendiamo tra breve anche un suo intervento sul "Baciare", sulla "Lettera" e sul "Testamento" (quello politico, si intende: ad esempio un atto di dimissioni ...).
Dal presidente della commissione urbanistica Pippo Cornero, invece, ci attendiamo di capire se esistono suoi diretti coinvolgimenti nei progetti Agrivillage, Porta del Monferrato, albergo/centro congressi ad Asti Est.
E come intende procedere: se il nuovo gruppo Bianchino-Cornero prenderà forma, avremo chiaro che il suo ruolo di "super partes" è un semplice velo in una notte di tempesta.
E sappiamo con chiarezza, ora, quali obiettivi si pone.
Grazie, consigliere Bianchino, per averci avvisati ...
di Alessandro Mortarino.
Una grande notizia sta scuotendo la politica astigiana e il cuore dell'elettorato di centro-sinistra: Alberto
Bianchino (già sindaco di Asti, già assessore ai lavori pubblici, già IdV, già PdCI, già PD, già Progressisti)
ha annunciato due svolte copernicane: formerà un nuovo gruppo consigliare assieme al presidente della
commissione urbanistica Filippo Cornero e spingerà sull'acceleratore per il raggiungimento delle tre vere
opportunità di rilancio economico locale: Agrivillage, Porta del Monferrato, albergo/centro congressi ad
Asti Est ...
Il nuovo gruppo consigliare non ha ancora un nome, ma di certo avrà qualche richiamo al concetto di
"Fare", molto in voga nei governi Berlusconi, Monti, Letta e mai accompagnato (di norma) dal concetto di
"qualcosa di utile": l'importante è "Fare qualcosa" (sperando non sia dannoso per la collettività).
Di certo si sa che il nuovo soggetto nasce per «rappresentare una sorta di cuscinetto tra il gruppo del
Partito democratico, il più numeroso, e Uniti per Asti».
In linguaggio minimal credo significhi "così evitiamo contatti tra il Sindaco e la Bosia/Crivelli oppure li
mettiamo ancora più in minoranza all'interno della maggioranza".
Peccato, davvero peccato. Bianchino avrebbe potuto parlare di altro, di cose a mio parere più urgenti ed
importanti.
Ad esempio avrebbe potuto spendere due parole per ragionare di "questione morale" e domandare al suo
nuovo socio politico (Cornero) se nei nuovi tre progetti essenziali e salvifici per il bene comune astigiano
vi sia un suo coinvolgimento diretto in qualità di progettista o di socio, così come è accaduto per la
vicenda del ristorante etnico nell'area ex Scagnetti, che ha imboccato un iter rapidissimo (addirittura
come proposta di interesse pubblico) e pare addirittura già aperto a pochi giorni dal sofferto "sì" del
Consiglio comunale (almeno leggendo le pubblicità comparse in questi giorni sui giornali locali).
Eticamente e moralmente è normale che il presidente della Commissione urbanistica sia anche al centro
di numerosi progetti di cui la commissione stessa dovrà essere il soggetto autorizzante ? Al politico
Cornero ciò non crea un (appunto etico e morale) imbarazzo ?
Ma di "questione morale" forse si potrebbe parlare anche a proposito dell'assessore alla Cultura Massimo
Cotto, i cui progetti di "Casa (o Case) della Musica" lo vedono agire anche come soggetto economico
oltre che come pubblico amministratore.
Domanda: dunque per portare avanti progetti vincenti per il rilancio della città occorre necessariamente
assumere un ruolo pubblico trainante ? Non c'è più spazio per idee realizzabili da parte della politica
"normale" ? Occorre necessariamente divenire anche assessori oltrechè progettisti di nuovi orizzonti ?
E non crea imbarazzo al consigliere di maggioranza Neri Baglione (anch'esso eletto nella lista civica
"Territorio è Cultura" assieme a Cornero) il fatto di essere anche il principale fornitore di servizi turistici
proprio del Comune di Asti, attraverso la sua agenzia Cala Major ?
E di queste cose non dovrebbe occuparsene l'assessore alla Trasparenza Alberto Pasta, dal quale
attendiamo ancora (sempre fiduciosi ...) alcune delucidazioni e dati sull'Asp, promessi ancor prima che le
ferie d'agosto scandissero le sue ore ore più calde ?
Di questi argomenti avrebbe fatto meglio ad occuparsi il consigliere Bianchino. Anzichè pensare al "Fare"
e limitarsi al "Dire": attendiamo tra breve anche un suo intervento sul "Baciare", sulla "Lettera" e sul
"Testamento" (quello politico, si intende: ad esempio un atto di dimissioni ...).
Dal presidente della commisione urbanistica Pippo Cornero, invece, ci attendiamo di capire se esistono
suoi diretti coinvolgimenti nei progetti Agrivillage, Porta del Monferrato, albergo/centro congressi ad Asti
Est.
E come intende procedere: se il nuovo gruppo Bianchino-Cornero prenderà forma, avremo chiaro che il
suo ruolo di "super partes" è un semplice velo in una notte di tempesta.
E sappiamo con chiarezza, ora, quali obiettivi si pone.
Grazie consigliere Bianchino per avvisarci avvisati ...
Una grande notizia sta scuotendo la politica astigiana e il cuore dell'elettorato di centro-sinistra: Alberto
Bianchino (già sindaco di Asti, già assessore ai lavori pubblici, già IdV, già PdCI, già PD, già Progressisti)
ha annunciato due svolte copernicane: formerà un nuovo gruppo consigliare assieme al presidente della
commissione urbanistica Filippo Cornero e spingerà sull'acceleratore per il raggiungimento delle tre vere
opportunità di rilancio economico locale: Agrivillage, Porta del Monferrato, albergo/centro congressi ad
Asti Est ...
Il nuovo gruppo consigliare non ha ancora un nome, ma di certo avrà qualche richiamo al concetto di
"Fare", molto in voga nei governi Berlusconi, Monti, Letta e mai accompagnato (di norma) dal concetto di
"qualcosa di utile": l'importante è "Fare qualcosa" (sperando non sia dannoso per la collettività).
Di certo si sa che il nuovo soggetto nasce per «rappresentare una sorta di cuscinetto tra il gruppo del
Partito democratico, il più numeroso, e Uniti per Asti».
In linguaggio minimal credo significhi "così evitiamo contatti tra il Sindaco e la Bosia/Crivelli oppure li
mettiamo ancora più in minoranza all'interno della maggioranza".
Peccato, davvero peccato. Bianchino avrebbe potuto parlare di altro, di cose a mio parere più urgenti ed
importanti.
Ad esempio avrebbe potuto spendere due parole per ragionare di "questione morale" e domandare al suo
nuovo socio politico (Cornero) se nei nuovi tre progetti essenziali e salvifici per il bene comune astigiano
vi sia un suo coinvolgimento diretto in qualità di progettista o di socio, così come è accaduto per la
vicenda del ristorante etnico nell'area ex Scagnetti, che ha imboccato un iter rapidissimo (addirittura
come proposta di interesse pubblico) e pare addirittura già aperto a pochi giorni dal sofferto "sì" del
Consiglio comunale (almeno leggendo le pubblicità comparse in questi giorni sui giornali locali).
Eticamente e moralmente è normale che il presidente della Commissione urbanistica sia anche al centro
di numerosi progetti di cui la commissione stessa dovrà essere il soggetto autorizzante ? Al politico
Cornero ciò non crea un (appunto etico e morale) imbarazzo ?
Ma di "questione morale" forse si potrebbe parlare anche a proposito dell'assessore alla Cultura Massimo
Cotto, i cui progetti di "Casa (o Case) della Musica" lo vedono agire anche come soggetto economico
oltre che come pubblico amministratore.
Domanda: dunque per portare avanti progetti vincenti per il rilancio della città occorre necessariamente
assumere un ruolo pubblico trainante ? Non c'è più spazio per idee realizzabili da parte della politica
"normale" ? Occorre necessariamente divenire anche assessori oltrechè progettisti di nuovi orizzonti ?
E non crea imbarazzo al consigliere di maggioranza Neri Baglione (anch'esso eletto nella lista civica
"Territorio è Cultura" assieme a Cornero) il fatto di essere anche il principale fornitore di servizi turistici
proprio del Comune di Asti, attraverso la sua agenzia Cala Major ?
E di queste cose non dovrebbe occuparsene l'assessore alla Trasparenza Alberto Pasta, dal quale
attendiamo ancora (sempre fiduciosi ...) alcune delucidazioni e dati sull'Asp, promessi ancor prima che le
ferie d'agosto scandissero le sue ore ore più calde ?
Di questi argomenti avrebbe fatto meglio ad occuparsi il consigliere Bianchino. Anzichè pensare al "Fare"
e limitarsi al "Dire": attendiamo tra breve anche un suo intervento sul "Baciare", sulla "Lettera" e sul
"Testamento" (quello politico, si intende: ad esempio un atto di dimissioni ...).
Dal presidente della commisione urbanistica Pippo Cornero, invece, ci attendiamo di capire se esistono
suoi diretti coinvolgimenti nei progetti Agrivillage, Porta del Monferrato, albergo/centro congressi ad Asti
Est.
E come intende procedere: se il nuovo gruppo Bianchino-Cornero prenderà forma, avremo chiaro che il
suo ruolo di "super partes" è un semplice velo in una notte di tempesta.
E sappiamo con chiarezza, ora, quali obiettivi si pone.
Grazie consigliere Bianchino per avvisarci avvisati ...