di Alessandro Mortarino.
Con stupore apprendiamo che una componente dell'attuale maggioranza nel consiglio comunale di Asti (che esprime anche l'assessore allo sviluppo economico e al turismo) preme sull'acceleratore per l'approvazione di due progetti a nostro avviso assolutamente devastanti: La Porta del Monferrato e Agrivillage. Due progetti sbandierati come opportunità economica ed occupazionale, ma profondamente "dissonanti" verso le reali esigenze della città: un errato biglietto da visita con cui si vorrebbe sintetizzare, da est a ovest, la non identità della città intera ...
Ciò nonostante un quadro della situazione - assai simile a quello che si sta manifestando nel resto d'Italia - che indica con assoluta chiarezza la richiesta di una rilevante fascia di cittadini che considerano giunta l'ora di arrestare il consumo di suolo (data la enorme disponibilità di edifici residenziali, produttivi, commerciali vuoti o sfitti ovunque ...), la medesima richiesta da parte del tessuto di imprese del settore edile (il presidente dei costruttori astigiani, Mascarino, ha più volte ribadito che lo stock di edifici invenduti nella sola città di Asti impone di non più sprecare territorio ma valorizzare e recuperare l'esistente), il grido di dolore delle piccole imprese del commercio di fronte ad una crisi durissima che ha già svuotato oltre 200 vetrine nel centro cittadino.
Dovrebbe essere un chiarissimo segnale eppure, stando alle affermazioni di questi giorni, non pare sufficiente che l'intera società astigiana chieda alla politica e all'amministrazione di fare la sua corretta parte: forse 5 milioni di euro di "oneri di urbanizzazione" sono un insperato tesoretto per la magre casse comunali ? (ma nell'arco dei successivi 10 anni, quei lavori pubblici costeranno ben più di quanto incassato: è bene ricordarcelo ...).
Forse tutti questi messaggi non sono stati esplicitati con la dovuta chiarezza ?
Allora proviamo a dirlo, per l'ennesima volta, ma in tono diversamente perentorio ed inequivocabile: se l'amministrazione comunale dovesse decidere di dare via libera ai due progetti suindicati (o anche a uno solo) la Rete delle 911 organizzazioni trasversali che compongono il Forum Salviamo il Paesaggio e il Movimento Stop al Consumo di Territorio lanceranno una grande campagna di stampa a livello internazionale e una specifica campagna di pressione nei confronti dell'Unesco, per richiedere che nessun riconoscimento di "patrimonio dell'umanità" venga attribuito al nostro vessato e martoriato territorio fino a che la ragione e la logica non prevalgano e il panorama astigiano diventi davvero un valore aggiunto percepito dalle amministrazioni locali, anche dal punto di vista economico e politico. L'Unesco è molto sensibile alle istanze dei cittadini e alle circostanziate critiche delle sue civiche e competenti rappresentanze ...
Così è più chiaro ?
Ci auguriamo che le cattive idee non siano appannaggio dell'intera compagine di governo cittadino ma di una semplice sua parte. E che le buone idee possano finalmente prevalere: la crisi economica e sociale in atto lo imporrebbe ...