Propaganda con Frecce Tricolori nella didattica delle scuole primarie. Ci sono alternative?

A cura dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.

È giunta alla mail dell’Osservatorio una foto, presa da un quaderno di un bambino di 6 anni che sta imparando a leggere e scrivere. Si tratta di una fotocopia data alle bambine e ai bambini di una classe, di una scuola della provincia di Viterbo, per imparare alcuni suoni trisillabi. La foto parla da sé e mostra la scelta di un/una insegnante (o di un consiglio di classe) di affrontare l’argomento attraverso l’immagine delle frecce tricolore...

Agli occhi dei genitori, che hanno segnalato il fatto, si tratta di un chiaro modo di “propagandare” in maniera neanche troppo implicita le forze armate e nello specifico l’aeronautica. 

La Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), il cui nome ufficiale è 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, ma che è comunemente conosciuta come “Frecce Tricolori“, è una pattuglia militare addestrata alle acrobazie aeree, il cui fine è quello di mostrare abilità di volo al fine di promuovere l’arma. Le frecce tricolore sono uno strumento di propaganda dell’arma attraverso  acrobazie e peripezie aeree della durata di circa mezz’ora.

Durante uno di questi show propagandistici, il 28 agosto 1988, la PAN fu protagonista dell’incidente areo di Ramstein, in cui persero la vita tre piloti e 67 spettatori. Tra le vittime il capitano Giorgio Alessio, il tenente colonnello Mario Naldini, e il il tenente colonnello Ivo Nutarelli. Gli ultimi due avrebbero dovuto testimoniare al processo per la strage di Ustica pochi giorni dopo, come riporta Il Fatto Quotidiano, denunciando la connessione tra i due eventi.

Non solo acrobazie, dunque.

Da ricordare anche l’incidente del settembre 2023 a Caselle (TO), costato la vita a una bambina di cinque anni per lo schianto del velivolo Pony4 sull’autovettura sulla quale la piccola vittima viaggiava con la famiglia. Salvo il pilota, gettatosi con il paracadute. Un bird strike (impatto con un uccello) conferma la procura, sebbene non siano state trovate tracce organiche di uccelli e ci si sia affidati alle riprese di una telecamera su un altro velivolo della formazione (qui l’articolo). 

L’immagine sul quaderno richiama immediatamente il caso di militarizzazione di uno spazio civile (ludico-sportivo) che proprio in questi giorni sta coinvolgendo la capitale: RUN ROME THE MARATHON, una staffetta-maratona, giunta alla sua 30° edizione, che ha, quest’anno, come immagine di partenza del video pubblicitario, proprio le frecce tricolore. 

L’opera di militarizzazione di tutti gli spazi civili e sociali continua alacremente e, maggiore è la sua pressione, maggiore, dovrebbe essere, lo sforzo delle scuole a muoversi in direzione contraria.

Il quaderno di prima elementare però racconta altro, esprime la totale acritica adesione e omologazione delle scuole alle pressioni che vengono dall’esterno.

Al di là dei suoni trisillabi, quale messaggio sarà giunto a quelle bambine e a quei bambini? Perché proprio le frecce tricolore? Perché le/gli insegnanti non hanno pensato di partire dal/dalla bambino/a, dal suo vissuto e hanno invece proposto quel disegno?

Eppure l’occasione c’era: siamo nel periodo di Carnevale, festa che le bambine e i bambini adorano e sentono vicina…non potevano partire da questa occasione e lavorare sulle parole frappè, freddo, fritto, frotta, frutta e ancora traccia, treccia, trilli, tromba, trucco…?

Con i tempi che corrono, pesantemente connotati da ingenti investimenti in armamenti che condurranno ad una guerra mondiale, forse l’ultima e definitiva, noi docenti non possiamo permetterci scelte frettolose nelle scuole, non possiamo lasciare spazio all’illusione della “neutralità” degli strumenti che si adottano. Occorrono precise scelte educative che vadano nella direzione della costruzione di percorsi di pace, non di guerra, a partire dalla scuola dell’infanzia.

Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti, e le immagini pure, soprattutto quando si offrono a bambine e bambini di 6 anni.

Tratto da: https://osservatorionomilscuola.com/2025/03/16/propaganda-frecce-tricolori-didattica-scuole-primarie-alternative/

 

 

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