A cura di Amnesty International Asti.
Amnesty International anche quest’anno invita a partecipare alla maratona globale in favore di persone che per difendere i diritti umani mettono a rischio la propria vita.
La maratona globale di appelli, messaggi di solidarietà e raccolta firme si svolge, come di consueto, a cavallo con il 10 dicembre, giornata in cui si celebra in tutto il mondo l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani...
Quest'anno, la maratona sarà dedicata a chi ha il coraggio di sostenere la lotta in difesa dei diritti umani, scegliendo un rappresentante tra gli attivisti nei cinque continenti, i cinque attivisti e le loro storie sono:
Jani Silva – COLOMBIA
Minacciata di morte per aver difeso l’Amazzonia.
Nata nel cuore dell’Amazzonia Colombiana, Jani Slva ha dedicato la propria vita alla difesa di alberi e terra che costituiscono la linfa vitale di tutti. Dall’età di 16 anni, è al fianco dei contadini (campesino) del Putumayo, una regione nel sud del paese ricca di ineguagliabile biodiversità.
Jani è cofondatrice dell’Associazione di Sviluppo Integrale Sostenibile della Perla Amazzonica (ADISPA), nata nel 2018. Con essa, protegge l’ambiente e i diritti di coloro che abitano nella Perla Amazzonica, una riserva campesina nel Putumayo.
Khaled Drareni – ALGERIA
Arrestato perché giornalista.
Khaled Drareni crede nel giornalismo. Si è impegnato a coprire il movimento di protesta Hirak, che abbraccia la libertà e il rispetto dei diritti e delle libertà. Come molti giovani algerini, Khaled vede il movimento Hirak come un'opportunità per costruire un'Algeria migliore e più giusta. Ma questo lo ha messo in contrasto con le autorità. Lo hanno arrestato molte volte, l'ultima nel marzo 2020. Khaled è in prigione, semplicemente per aver svolto il suo lavoro.
Gustavo Gatica - Cile
Rimasto cieco per aver manifestato!
L'8 novembre Gustavo Gatica, di 21 anni, studente di psicologia e grande appassionato di musica e fotografia, sì è unito alle proteste contro la crescita del costo della vita e delle diseguaglianze ha portato la popolazione a scendere in piazza in tutto il Cile per chiedere "dignità". La polizia ha sparato sulla folla, mirando alla parte alta del corpo dei manifestanti. Gustavo è stato colpito ad entrambi gli occhi, ed è rimasto permanentemente cieco.
Melike Balkan e Özgür Gür – TURCHIA
Sotto accusa per aver celebrato i diritti delle persone Lgbti.
Sin dal primo giorno di università, Melike Balkan e Özgür Gür, studenti della facoltà di biologia, hanno difeso a spada tratta i diritti delle persone LGBTQ+. Sono figure di spicco del Gruppo di solidarietà lgbti dell’Università tecnica del Medio Oriente (Middle East Technical University, METU) di Ankara, col quale hanno organizzato svariate parate, riunioni ed altri eventi. Sebbene in Turchia siano aumentati i casi di omofobia e la libertà di espressione sia sempre più limitata, a loro va il merito di aver coinvolto un numero crescente di studenti e studentesse.
Nassima al-Sada - ARABIA SAUDITA
In carcere per aver difeso per i diritti delle donne.
Per gran parte della sua vita, Nassima ha lottato per la libertà delle donne in Arabia Saudita. Per farlo, ha perso la sua. Nassima è stata arrestata per il suo lavoro pacifico in favore dei diritti umani a luglio 2018. In carcere è stata maltrattata, posta in isolamento, separata dalle altre detenute, da febbraio 2019 a febbraio 2020. Ha il permesso di telefonare alla sua famiglia una volta a settimana, ma non può ricevere visite, nemmeno quella del suo avvocato.
Per essere vicini alle lotte di questi attivisti, per sostenerli e dargli la forza di continuare a osare, per aiutarci a cambiare il modo in cui guardiamo il mondo Amnesty International Asti vi invita a firmare gli appelli relativi ad ogni loro lotta e storia sul sito http://www.amnesty.it .
Per qualsiasi informazione potete contattarci sui social FB @amnestyasti, IG @amnestyasti, alla nostra mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Anche per quest’anno #cambiamolastoria