Il virus della paura. Del diverso...

di Paolo X Viarengo.

E’ di questi giorni la notizia che una quarantina di nostri connazionali  all'estero sono stati prima bloccati in aereo e poi fatti rientrare in Italia. Si tratta di una quarantina di lombardi e veneti, senza alcun sintomo influenzale o di altro genere, che sono stati discriminati solo perché provenivano da zone infettate dal coronavirus. Provenivano, però, anche da una zona infettata da un altro virus: il virus della paura del diverso. Cavalcato di gran lena da chi si presenta come il salvatore della stessa nazione che avrebbe voluto dividere solo qualche anno fa. Dispiace cosa è successo ai nostri connazionali. Fa riflettere cosa è successo ai nostri connazionali...

Bloccati sul loro mezzo di trasporto e rispediti a casa. Discriminati. Umiliati da chi aveva un’ingiustificata paura di loro. Portatori, in realtà, di niente in quanto nessuno poteva dire con certezza che erano degli untori di coronavirus. Piuttosto che ladri. Stupratori. Terroristi. Si è fatta di tutta l’erba un fascio con la demenziale equazione: lombardo o veneto uguale ad infetto. Che potrebbe cambiare i fattori rimanendo ugualmente delirante, con ad esempio: nero uguale spacciatore.
Equazione che ha l’unica costante di essere sbagliata. Pericolosa. Fomentatrice di odio.

L’equiparazione di una razza - che di per sè non esiste né scientificamente e nemmeno eticamente - o di una etnia a una determinata cosa, è sempre sbagliata. Colpevolizzare una regione, più regioni, una etnia per le problematiche di pochi è assurdo. Discriminante. Feroce. Feroce come un animale che, messo in un angolo, morde e scalcia per la paura. Non per la forza o per il coraggio, ma per la paura.
La paura instillata in parole d’odio che hanno fatto presa nei cuori e nelle menti, stando agli attuali sondaggi, delle genti italiane.

Contagio, anche qui, partito dal lombardo-veneto. Gli stessi lombardi e veneti, discriminati come untori alle Mauritius. Gli stessi lombardi e veneti indicati come portatori di un virus solo perché alcune centinaia di loro, su milioni di abitanti, lo hanno contratto. Gli stessi territori lombardi e veneti dove è nato l’altro virus. Pericolosissimo. Quello della paura del diverso.

Spiace parlare di legge del contrappasso, ma che genti provenienti dallo stesso lombardo-veneto che plaude - a maggioranza, per carità, e non all’unanimità - a chi blocca in mare i migranti, vengano bloccati a loro volta, sa di quello.

E’ inumano bloccare migranti, senza nessuna colpa, in mare.
E’ assurdo bloccare gente, senza nessun virus, in aereo.
Speriamo di potercene rendere conto. Tutti quanti.

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