I "Bimbisvegli" della scuola nel bosco di Serravalle d’Asti hanno lanciato una petizione in difesa di un loro compagno di viaggio. Taiwo - questo il suo nome - è orfano, ha attraversato il deserto, è stato picchiato nei centri di detenzione in Libia, ha affrontato i pericoli del mare per arrivare in Italia e adesso rischia di essere espulso e riportato là, da dove è fuggito tre anni fa...
Non importa che sia integrato nella comunità, benvoluto dai bambini della scuola e gran lavoratore. Taiwo se ne deve andare. Per lui in Italia non c’è posto. Così ha deciso la Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale della Prefettura di Torino, che ha rigettato la domanda di protezione umanitaria presentata dal giovane migrante nigeriano
«Ormai fa parte della nostra famiglia, non possono cacciarlo via», ha detto Davide, 8 anni. «Lui non ha più nessuno, ha solo noi», ha aggiunto Pietro, 6 anni. E Nicolò, 8 anni, ha sottolineato: «La Costituzione dice che bisogna accoglierlo e proteggerlo».
I “Bimbisvegli” della scuola elementare di Serravalle d'Asti, insieme ai loro maestri Giampiero, Maria e Mariagrazia, non si vogliono arrendere e sono pronti a battersi affinché Taiwo non sia espulso. «Alla Commissione vogliamo dire che anche i piccoli possono avere ragione e fare cambiare idea ai grandi», ha ribadito Nicolò, 8 anni. La stessa età di Beatrice: «Dobbiamo salvarlo perché è nostro amico».
Taiwo è stato tra i primi migranti, ospitati nel Centro di accoglienza gestito dalla società Agathon, a partecipare alle iniziative del progetto “Bimbisvegli”. Così, i ragazzi nigeriani sono entrati a scuola come “tutor” durante le lezioni di inglese, ma hanno anche partecipato a una rappresentazione teatrale, salendo sul palco insieme ai bambini. La scorsa estate, migranti e scolari, hanno ridipinto la scuola, rendendo ancora più bello un luogo dove accoglienza e integrazione sono vita vera. Ora, tutto questo può finire, se la Prefettura non darà il permesso di soggiorno a Taiwo.
La petizione può essere sottoscritta qui.