di Giampiero Monaca.
Maestro, ma se le leggi razziali e l'ordine trasmesso alla scuola di isolare e espellere tutti i bambini e gli insegnanti non "ariani" fosse arrivato a voi ... cosa avreste fatto ?
La risposta sorprendente arriva dai "piccoli" della 3a B della elementare Rio Crosio di Asti. Anche loro, quest'anno, hanno sperimentato l'esperienza di sentirsi stranieri e di doversi separare dai propri compagni perchè una legge dello Stato lo impone ...
Ciclicamente, solitamente quando i bambini fanno terza elementare, il 27 gennaio, Giorno della Memoria, leggo in classe le disposizioni razziali alla Scuola e insieme alle bambine ed i bambini riflettiamo sull’assurdità di quella situazione.
Ipotizziamo i nostri stati d’animo, se queste leggi abominevoli dovessero entrare in vigore oggi e per noi.
Non ci fermiamo, però, “soltanto” alla discriminante ebraica o per una appartenenza etnica particolare o per un credo. Così scegliamo una categoria a caso: quelli non nati ad Asti, oppure tutti quelli il cui cognome contiene la lettera R, perchè il razzismo non ha MAI ragione di essere, è sempre una assurda porcata, non esistono “categorie” che meritino oggettivamente di essere discriminate, quindi non aveva ragion d’essere contro un ebreo ieri, ma rimane una assurda porcata se attuato contro un Rom o un albanese o un omosessuale o un Musulmano o un Palestinese oggi ...
Questa mattina, quindi, è arrivata "la" lettera dal Ministero, che copiava il testo delle disposizioni Fasciste alla Scuola del 1938, che ordinavano di espellere e mandare via tutti i bambini e gli insegnanti Ebrei. Una lettera fasulla, perchè alla parola "ebreo" ho sostituito "individuo" la cui nascita, o quella dei genitori, non sia avvenuta sul territorio comunale cittadino.
Questo allo scopo di mostrare quanto aleatoria, imprevedibile ed assurda sia la categoria DIVERSO ... da chi, da cosa, chi lo decide?
Quest'anno questa lettera l'hanno anche ricevuta e letta diversi altri colleghi, grandi; l’idea mi è nata da uno stimolo offertomi da uno dei bambini di quarta elementare ai quali insegno o, meglio, che affianco nel processo di auto-formazione e di presa di coscienza del mondo in cui tutti viviamo.
"Maestro - mi chiede Alberto, quando era ancora in quarta elementare - ma tu cosa avresti fatto se avessi ricevuto la lettera che ordinava la mia deportazione?".
Accidenti, è facile - penso - essere eroici in tempo di pace.
Ecco allora l'idea di questa lettera onestamente fasulla, per stimolare la riflessione tra noi adulti, oltre che per proporre un'attività con i bambini.
Nessuna paura in classe, oggi: qualche forte titubanza sul fatto che se sei nato a Cuneo torni a scuola a Cuneo con la tua famiglia, se la mamma è nata a Siracusa o Tirana ... idem.
Un dramma ieri, voluto da criminali e permesso e tollerato da cittadini disattenti, paurosi, razzisti.
Ma Lorenzo (8 anni) ha avuto coraggio per tutti.
Mentre tutti si alineavano, un po' incerti e non del tutto convinti che cambiare scuola e perdere i compagni, disperdendosi un po' qua e un po' la in Italia ed in Europa, fosse una bella trovata e prima ancora che potessi dichiarare che stavamo simulando - depurati dalla parte più drammatica - i meccanismi della segregazione e della deportazione che avrebbe poi condotto allo sterminio di milioni di innocenti (erano passati 3 minuti dall'inizio ...), Lorenzo, "arianissimo", uno dei "risparmiati", salta sù e grida: "ma è razzismo ! Questa è una porcheria !" e PRENDE IL FOGLIO DELLA CIRCOLARE E LO STRAPPA IN MILLE PEZZI!
Eleonora, più timida ma ancor più risoluta, mi viene all'orecchio e dice "secondo me bisognerebbe dire che è una S*******!".
Bravi!
Disobbedienza civile!
Non tutto ciò che è legale è giusto, non sempre disobbedire è sbagliato!
Come disse don Milani: "L'obbedienza non è più una virtù".
Se in tanti, nella scuola e tra la cittadinanza, ci avessero provato, allora, si sarebbero evitati Olocausto e guerra Mondiale.
Se in tanti prenderemo spunto dalla risoluta reazione di Lorenzo ad ogni nuovo seme di razzismo e segregazione, allora la storia ci avrà insegnato qualcosa.
Oggi e domani, sta a noi opporci ad ogni forma di segregazione, discriminazione etnica, religiosa; perchè, meditiamo, tutto questo è stato, grazie anche al silenzio dei tiepidi.
Altrimenti, parafrasando Guccini, se non saremo ciascuno ad opporci interpretando caparbiamente il coraggio e la disarmante intransigenza di Lorenzo "chi di noi Kapò, chi vittima sarà, in un lager ?".