Così, i sindaci valsusini del Partito democratico, per l’elezione della nuova Comunità montana, si sono rifiutati di stringere un accordo con i sindaci del Popolo della libertà, come richiesto e promosso dai vertici piemontesi e non solo del Pd. Al contrario hanno cercato e trovato un’intesa con i sindaci Notav. Un’intesa che potrebbe riuscire a far saltare il progetto Tav, da anni contestato dall’intera Val di Susa. Sergio Chiamparino, leader maximo piemontese del Pd, e Mercedes Bresso, governatrice della Regione Sabauda, sono su tutte le furie. Rilasciano dichiarazioni al vetriolo nei confronti dei dissidenti. Arrivano addirittura ad invocare l’intervento del governo. Per decreto!!! Mi immagino le [male] parole che a Torino sono state riversate addosso ai sindaci ribelli che si sono permessi di ascoltare le loro comunità invece dei capi partito ...
«Ma cosa fate? Voi siete sindaci del Pd ! Ma come vi permettete ! La linea politica del partito non può essere contraddetta. Noi siamo un partito moderno, nuovo, all’avanguardia. Non possiamo fermare lo sviluppo, la competitività, le grandi opere, il Pil, il Tav. Noi non possiamo immaginare un futuro dove si sta calmi e tranquilli ad osservare le farfalle che volano tra i prati.
Cosa vogliamo fare? Tornare alle candele, alle carrozze ? Noi dobbiamo volere vedere treni sfrecciare a tutta velocità in questa valle. Che non è altro che l’anticamera di Torino. E basta con 'sta storia del traffico, dell’inquinamento, dei problemi per la salute. Come dicevano i siciliani sotto il balcone di Enrico Mattei: è meglio morire di fumo che di fame ! Adeguatevi. Mollate ’sti comitati e ’sti ambientalismi del no. O vi sbatteremo fuori!»
L’atteggiamento del Pd in Val di Susa è la plastica rappresentazione del suo smarrimento culturale e politico. Un partito e dei dirigenti che scalpitano e soffrono se non dimostrano di essere più bravi della destra a combinare i tre dogmi del liberismo: crescita, sviluppo e competitività.
E se succede, come sta succedendo in Val di Susa, che qualcuno si permette di immaginare uno scenario diverso o addirittura si avventura nel realizzare percorsi alternativi, allora scattano editti, minacce di epurazione, processi.
Dalla stampa emergono notizie di pressioni fortissime affinché i sindaci «eretici» si rimangino l’accordo e si inchinino al cospetto di sua maestà l’Alta Velocità. Rinnegando il faticoso lavoro che ha portato ad un accordo con le liste civiche ispirate dal movimento No Tav. So che il peso è ben diverso. Vuoi mettere la città di Torino con la piccola Cassinetta di Lugagnano. Però, da cittadino adottato dalla Val di Susa, mi sento in obbligo di portare laggiù il peso leggero delle nostre piccole farfalle e manifestare tutta la mia vicinanza ai colleghi democratici che stanno facendo l’interesse del territorio e delle comunità da cui sono stati eletti, democraticamente.
E se poi, insieme alla mia solidarietà, ai sindaci del Pd che stanno tenendo la classica schiena dritta di fronte ai classici diktat di partito, si accompagnassero anche tante iscrizioni al Pd della Val di Susa, magari provenienti da tutta Italia, forse, nella verde e resistente valle piemontese, un partito che pare smarrito potrebbe ritrovare un giusto sentiero.
Domenico Finiguerra Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Milano)
Questa "esternazione" di Domenico Finiguerra non deve sorprenderci: eravamo in molti del Movimento "Stop al Consumo di Territorio" in quel di Alba, l'8 Settembre scorso, quando durante un dibattito sul futuro dei Comuni italiani organizzato dal gruppo nazionale degli Ecodem (gli ambientalisti del PD ...) Chiamparino così commentò il racconto del Piano Regolatore a "crescita zero" voluto dai cittadini e dall'amministrazione di Cassinetta di Lugagnano:
"Mille e ottocento abitanti ? Siete un condominio ... E lei, Sindaco Finiguerra, è un reazionario, un ideologista, un nostalgico della Russia che fu ..." !
Confondendo, dunque, un atto amministrativo (per di più "partecipato" ...) con una pia illusione anarco-nostalgica.
Peccato.
Quella sera ad Alba, avevo commentato le reazioni accese di gran parte della platea (persone a me sconosciute, sicuramente tesserati Ecodem/PD) durante le clamorose boutade di Chiamparino, in questo modo: "meno male ... Mi pare che i Colonnelli dello Sviluppismo stiano iniziando a perdere parte delle loro truppe. Forse non tutto è perduto !".
Era una semplice sensazione.
Ora, per me, è diventata una certezza.
Adelante ! ...
Alessandro Mortarino