La professoressa Econovostra e il professor Pil Over All, due tra i più famosi esperti mondiali di finanza e management internazionale, hanno condiviso il primo pranzo dell'anno nuovo assieme al signor Altritasti. Durante il loro inatteso convivio non sono mancate discussioni arzigogolate sul futuro, sui limiti della crescita e dello sviluppo, sui destini dell'umanità e ci è parso il caso di raccontarvi, in sintesi estrema, qualche brano del loro dibattito perchè questi temi, di sicuro, ci accompagneranno lungo tutto il "ventiventi" e ci sembrava utile non sprecare ore preziose per allargare la discussione e coinvolgere le vostre opportune visioni...
Prima di esercitarci in un difficile lavoro di sintesi, crediamo utile dirvi che al tavolo conviviale i due professori hanno donato salmone affumicato, gamberetti in salsa rosa acquistati in una nota gastronomia gourmet parigina, champagne e qualche ostrica di Marennes-Oléron. Il signor Altritasti aveva con sè zuppa di cipolle, pane autoprodotto con lievito madre, verdure intirizzite appena "cavate" dall'orto, qualche avanzo del cenone di capodanno e una bottiglia di barbera vivace. Anche dal cibo proposto si intuisce facilmente la differenza di stile di vita - e di pensiero - dei nostri protagonisti...
Professoressa Econovostra: questi gamberetti mi sembrano squisiti, non vi pare?
Professor Pil Over All: squisiti davvero; panna, ketchup, salsa Worcester e maionese calibrati al punto giusto.
Signor Altritasti: mi scuso ma non sono in grado di dare un parere, non li ho assaggiati.
Professoressa Econovostra: scommetto che lei è vegetariano.
Signor Altritasti: non completamente, ho abolito le carni e i salumi ma non i frutti che ci dona il mare.
Professor Pil Over All: ma allora i gamberetti non dovrebbero esserle indifferenti.
Signor Altritasti: infatti non mi sono indifferenti dal punto di vista delle papille, ma per una questione - diciamo - etica. So che gli allevatori di gamberi hanno distrutto circa il 38% delle mangrovie del mondo per creare stagni artificiali da adibire ad aree ittiche dedicate, con danni permanenti che trasformano queste zone in luoghi invivibili. Si calcola che occorra 1,5 mq di terreno per produrre 1 kg di gamberetti, che deve essere prima liberato dalle mangrovie e da altri alberi acquatici e dopo 10 anni di sfruttamento risulta ridotto in uno stato tale da non potervi far crescere più nulla per almeno 40 anni. In zone che sono sempre state l'habitat esistenziale di popolazioni locali che vivevano di pesca e sono state sfrattate dalle grandi aziende ittiche.
Professoressa Econovostra: Ah, questa poi! Etica... Mica io e lei mangiamo tutti i giorni gamberetti!
Signor Altritasti: certo che no. Ma se 7 miliardi di persone degustano una volta al mese gamberetti, in alcune parti del mondo è un disastro ambientale e sociale inaudito. E io non ho voglia di sentirmi colpevole di genocidio e ecocidio.
Professor Pil Over All: ognuno è libero di pensare come crede. Ma lei sta parlando di economia e di mercato, mio caro. Se c'è domanda, naturale ci sia anche l'offerta.
Professoressa Econovostra: e l'offerta genera occupazione, stipendi, potere d'acquisto, sviluppo. Per tutti.
Signor Altritasti: per quasi tutti, i piccoli pescatori sono spariti: allontanati dalle loro zone. Quelli sopravvissuti faticano a tirare avanti perchè nei mari di pesce ce n'è sempre meno. E quel poco che resta è ripieno. Di microplastiche.
Professoressa Econovostra: etica... ambiente... Guardi che se lei si ferma a questi due aspetti, la sua vita è destinata ad essere ben triste. Con l'etica e la cura dell'ambiente il piatto resta vuoto, creda a me. E la pancia pure; prima viene l'economia. Certo, con garbo e giusta attenzione.
Signor Altritasti: non sono molto d'accordo con lei, professoressa. L'economia deve venire dopo; dopo - e ben dopo - il diritto. Degli uomini e dell'ecosistema.
Professor Pil Over All: tesi ardita, mio caro commensale, ma molto affascinante. Il punto è l'hic et nunc: noi non ci troviamo agli albori della civiltà e dobbiamo fare i conti con il nostro attuale modello di società. Che non è basato sul baratto, sul dono, sulla disponibilità totale di risorse per chiunque. Ma sulle regole sane del mercato, in un mondo sovradimensionato che sarà in futuro ancor più popolato da umani.
Professoressa Econovostra: è il mercato la regola. Cioè la risposta a domande e bisogni.
Signor Altritasti: io so di vivere in un contesto, ma le regole di questo "mercato" mi sembrano sbagliate e, nel mio piccolo, cerco di cambiarle. Anzi, ritengo che il "mercato" non debba essere preso in considerazione come "la" regola, ma solo come un effetto distorto della presunta onnipotenza dell'homo ex sapiens.
Professor Pil Over All: Presunta? L'uomo è il protagonista e la guida di tutti gli esseri viventi del pianeta...
Signor Altritasti: ed è il principale colpevole di tutti i guasti che oggi riscontriamo su un pianeta malato.
Professoressa Econovostra: malato a voler essere miopi. Oggi si vive più a lungo che cento anni fa.
Signor Altritasti: ma combattendo con malattie sempre più delibitanti. Più a lungo ma in condizioni troppo spesso deficitarie: in Italia, per fare un esempio, si è abbassata l’età in cui si inizia a ricorrere alle cure mediche per problemi gravi. In media, se nel 2004 gli uomini si ammalavano a 69 anni e le donne a 71, nel 2012 gli uomini si ammalano a neanche 62 anni e le donne a 61.
Professor Pil Over All: un sessantacinquenne che vive in Italia ha un’aspettativa di vita di circa un anno più lunga rispetto ai suoi coetanei europei: 18,9 anni se è un uomo e 22,2 anni se è una donna.
Signor Altritasti: ma circa un anziano su due soffre di almeno una malattia cronica grave o è multicronico, con quote tra gli ultraottantenni rispettivamente del 59,0% e 64,0%. E il 23,1% degli anziani ha gravi limitazioni motorie.
Professoressa Econovostra: io mi occupo di economia e finanza, non di sanità.
Signor Altritasti: lei, per me, è una donna. Vivente. Il suo primo obiettivo dovrebbe essere quello di contribuire a rendere più felice l'esistenza degli esseri umani. Obiettivo primario di ciascuno di noi, salumiere o economista o netturbino che sia.
Professor Pil Over All: ci sta accusando di essere insensibili?
Signor Altritasti: assolutamente no, ci mancherebbe. Vorrei solo ribadire che ognuno di noi non deve, che è ben più che dire "dovrebbe", sentirsi esentato dal preoccuparsi del benessere di tutti. Anche gli economisti. Soprattutto gli economisti.
Professoressa Econovostra: è esattamente ciò che facciamo, ogni giorno. Ci preoccupiamo di creare le condizioni perchè gli imprenditori investano, le imprese producano prodotti o servizi e assumano addetti retribuiti, gli acquirenti crescano e si fidelizzino. E il tutto crei gettito fiscale per rafforzare le risorse di uno Stato attento al welfare.
Professor Pil Over All: una spirale virtuosa, che genera moneta e sviluppa società.
Signor Altritasti: ma con quali danni ambientali? In un ambiente che si deteriora intaccando i cardini della salute...
Professor Pil Over All: le malattie sono il sale della ricerca scientifica, la molla che scatta per dare alle corporation farmaceutiche lo slancio a inventare soluzioni.
Signor Altritasti: ...soluzioni a mali nuovi: e il vostro bel hic et nunc? La nostra società genera ogni giorno malattie che ieri non esistevano e questo provoca la ricerca di soluzioni che qualcuno trasforma in business. A me pare che la vostra economia sia un'economia non dell'oggi ma degli anni post bellici e sia giunta al capolinea.
Professoressa Econovostra: oh, bella questa. Economia post bellica: dove l'ha scovata questa definizione?
Signor Altritasti: dal didentro, forse dall'anima. Dopo una guerra, magari mondiale, tutto va ricostruito e la vostra spirale virtuosa - la vostra economia - gira. Ma oggi? Chi ha due lavatrici, tre autovetture, quattro televisori non ne acquista uno in più.
Professoressa Econovostra: dimentica il progresso tecnologico, la qualità.
Professor Pil Over All: io cambio l'auto perchè trovo un modello più bello, più confortevole, più consono alle mie esigenze.
Signor Altritasti: a me interessa muovermi, non esibire uno status symbol effimero. Un mezzo pubblico sarebbe più che sufficiente, meno costoso per le mie tasche, attento alla salvaguardia dell'ambiente. L'emergenza climatica dovrebbe farci riflettere e agire.
Professor Pil Over All: infatti l'economia diventa sempre più green.
Signor Altritasti: davvero? A me pare che si dipinga di green nell'aspetto esteriore, ma non nei contenuti.
Professoressa Econovostra: ma non voleva l'etica? Eccola qui, applicata all'economia.
Signor Altritasti: mah...
Professor Pil Over All: è dubbioso?
Signor Altritasti: parecchio.
Professoressa Econovostra: le pare che stiamo sbagliando strada?
Signor Altritasti: mi pare che abbiate, da tempo, già sbagliato strada.
Professor Pil Over All: e allora, arguto interlocutore, ci dica lei che cosa dovremmo fare.
Signor Altritasti: io non ho ricette, come voi non le avete. Solo che gli esperti in economia e finanza siete voi...
Professor Pil Over All: non confonda l'economia con la politica!
Professoressa Econovostra: la politica fa le scelte, promulga leggi. Non l'economia.
Signor Altritasti: ma la politica segue i suggerimenti dell'economia, dunque l'ispirazione viene da voi. Cambiamento?
Professor Pil Over All: migliorare, migliorare, migliorare l'esistente. E' questo il cambiamento necessario, che tentiamo di esplorare. Altro da suggerire?
Signor Altritasti: cambiare occhiali e usare lenti differenti. Per esempio immaginare un mondo progressivamente capace di abolire il denaro e trasformare la proprietà permanente in usufrutto temporaneo.
Professor Pil Over All: utopie.
Professoressa Econovostra: tempi di caverne buie e fatiche inenarrabili.
Professor Pil Over All: preistoria per spiriti romantici.
Signor Altritasti: signori, il mondo sta viaggiando a spron battuto verso il baratro: con quali strumenti volete cambiarne la direzione e la velocità? Se fossi in voi abbandonerei certezze, getterei la comoda poltrona dell'abitudine e inizierei a ipotizzare strade alternative, alte, rivoluzionarie.
Professor Pil Over All: senza denaro. Lei deve proprio essere uno strano personaggio. Vive di rizomi e muschio? Ha un lavoro e uno stipendio? Si autoproduce tutto ciò che le serve?
Signor Altritasti: evito le cose non essenziali, curo il mio piccolo orto, dono tutto quello che possiedo in eccesso - "cose" e beni immateriali - e questa economia spontanea ho scoperto che genera molte situazioni che rendono la mia esistenza, e quella di chi condivide la mia/nostra scelta, molto più semplice e "ricca". Ma lo posso fare in una cerchia ristretta, mentre andrebbe pensata e applicata a raggio ampio, coinvolgendo tutti. Avreste voglia di pensarci e proporre percorsi per un'economia mondiale basata sul dono? Prima che sia troppo tardi.
Professoressa Econovostra: ahi, ahi...
Professor Pil Over All: come dice, cara collega?
Professoressa Econovostra: ahi, ahi...
Professor Pil Over All: non capisco, pare un grido di dolore.
Professoressa Econovostra: ahi, ahi... Devo avere inghiottito una valva di ostrica intera...
Professor Pil Over All: mi pare grave.
Professoressa Econovostra: ahi, ahi...
Professor Pil Over All: l'accompagno subito al pronto soccorso, non vorrei vederla stramazzare.
Signor Altritasti: è avanzata ancora un po' di zuppa di cipolle, qualcuno ne vuole un ultimo mestolo? E, a proposito: buon anno a tutte e tutti. Che sia un anno di utopie enormi e di sogni sognati a occhi aperti...