A cura dei genitori dei bimbi della Sezione Piccoli dell’Asilo Nido “La Rondine”.
Stucchevole. Se ci chiedessero un aggettivo che riassuma ed insieme definisca l’intervento del Sindaco di Asti Giorgio Galvagno alla trasmissione di Primaradio dello scorso giovedì mattina sull’emergenza nidi, non avremmo dubbi che questo è l’aggettivo più appropriato. Perché non solo non ha dato risposte alle domande che noi genitori abbiamo posto, ma introduce nuovi elementi che lasciano, appunto, di stucco ...
Dire che nei nidi con carenza di personale si è provveduto ad inserire delle educatrici “mica persone qualunque prese per strada” non è un merito, semmai un dovere. Ci mancherebbe che così non fosse: l’Amministrazione ha fatto solo quello che doveva fare. Resta il fatto, tuttavia, che non è stato garantito un servizio con le caratteristiche scritte nella già citata Carta del Servizio Asili Nido. Ci si è limitati, semmai, a garantire una badanza, per quanto qualificata.
Sgomenta, inoltre, il vanto con cui il Sindaco dichiara il tempismo nell’affrontare l’emergenza “appena ne sono venuto a conoscenza”. Forse si dimentica che nella Giunta da lui guidata non esiste un Assessore all’Istruzione e Università. Queste sono, infatti, materie di cui ha mantenuto la competenza diretta, come è chiaramente riscontrabile dal sito web del Comune di Asti. Come mai, signor Sindaco, non è aggiornato sulla situazione dei servizi che lei deve presidiare e amministrare per conto della collettività ?
Già, la collettività. Ci si domanda che cosa sia per lei questa sconosciuta. Perché portare come argomentazione principale l’eccessivo dispendio di risorse pubbliche negli Asili Nido di cui non tutti usufruiscono (fornendo peraltro dati che non sono facilmente verificabili da un comune cittadino), enfatizzando anche la sua premura e cura nel non sprecarle, è insieme demagogico e strumentale.
Le tasse che i cittadini pagano servono per garantire a tutti servizi adeguati e di qualità. Sappiamo bene che ognuno di noi paga le tasse anche per servizi di cui non fruisce immediatamente ma di cui potrebbe avere necessità in futuro. Ed i servizi alla persona sono quelli a cui occorre dare più attenzione perché è a partire da questi che si crea la società di domani. Un amministratore pubblico questo dovrebbe fare: preoccuparsi dell’oggi ma con uno sguardo sul domani.
La logica che la muove evidentemente è diversa e opposta a questa impostazione. Ma siamo sicuri che questo sia fare l’interesse della collettività? Se usiamo la sua logica allora potremmo chiederle di non utilizzare risorse pubbliche, per esempio, per asfaltare le strade di Sessant. Li noi non ci abitiamo e non ci andiamo mai per cui usi solo le tasse dei residenti. Magari cerchi una ditta privata che lo faccia così risparmia. E non importa se poi qualche buca rimane. In fin dei conti se qualche ruota si fora sono le automobili dei residenti ad averne danno, mica le nostre.
Noi attendiamo ancora risposte perché riteniamo di non averne avute alcuna. E ci aspettiamo che tutte le educatrici in servizio fino a dicembre vengano reintegrate nelle rispettive sezioni. Ieri, infatti, nella sezione piccoli del nido “La Rondine” sono arrivate due nuove educatrici, mentre le due loro colleghe in servizio fino a dicembre sono state destinate ad altri nidi. Ci spiega il senso di questa operazione? Perché non le stiamo chiedendo certo di garantire la stessa educatrice fino alle elementari, come lei ha detto. Inoltre, inizi a garantire un servizio di qualità da lunedì al venerdì invece di annunciare l’intenzione di tenere aperto il servizio anche il sabato, la domenica e durante la pausa natalizia.
In ogni caso, se proprio non riuscisse ad intervenire nella direzione da noi auspicata potremmo anche noi, per la parte che ci compete, variare i termini del contratto in coerenza con quanto agisce l’Amministrazione: per esempio pagando le rette e la parte di tasse per gli Asili Nido con i soldi del Monopoli. D'altronde sempre di soldi si tratta…
I genitori dei bimbi della Sezione Piccoli dell’Asilo Nido “La Rondine”