“Meditate gente, meditate”: recitava così Renzo Arbore sorseggiando una birra in un vecchio spot pubblicitario. In mezzo a quest'estate, anch'io voglio proporvi una metaforica birra per meditare sulle scelte di chi amministra il nostro Comune ...
I nostri parchi cittadini sono una risorsa insostituibile per tutti, in particolare in questa stagione, tanto che si sono meritati l'onore di approfonditi articoli sui giornali locali e la riproposta dell'animazione al loro interno.
Già lo scorso anno molte persone, compreso il sottoscritto, avevano lodato l'iniziativa: sobria, conviviale ed utile. Peccato che pochi giorni fa mi sono ritrovato a condividere e sottoscrivere la lettera di molti cittadini preoccupati per la possibile costruzione di edifici nei parchi Biberach e Rio Crosio.
Intanto, in un incontro pubblico, sento un consigliere di maggioranza dire di preferire un'area verde più grande e ben tenuta a quelle piccole, già esistenti ma con l'ipotesi di essere vendute, senza specificare però dove e quando si farà l'ipotetica area più grande.
A questo proposito, il nostro Sindaco nelle più di 1.000 lettere inviate a casa degli abitanti contrari alla vendita delle aree in questione cita, come giustificazione a questa scelta, di cui si dice contrario, anche il taglio dell'ICI voluto dal suo stesso partito politico al Governo.
Ascolto in Consiglio Comunale un Assessore sostenere la possibilità per tutti di ampliare a dismisura i propri caseggiati nelle frazioni e sostenere che le brutture paesaggistiche delle nostre frazioni stesse sono state causate dagli agricoltori.
Intanto leggo che la valorizzazione del nostro territorio passa per un centro commerciale agricolo che affosserà definitivamente i piccolo produttori locali e la possibile rete degli agriturismi, il tutto in barba al nostro territorio candidato all'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità.
Lo sapete che questo centro non dà garanzie per la vendita dei nostri prodotti e che la sua estensione in cemento è pari a 1.000 alloggi di 150 metri quadrati ?
Ho detto alloggi ? Ci sono 700 famiglie astigiane nella graduatoria, infinita, per le case popolari: cioè circa una famiglia su 32 ad Asti ha un'economia così precaria che non può permettersi l'affitto sul mercato immobiliare.
Intanto, manco un nuovo alloggio popolare è previsto a tempi brevi.
Infine, la tentata “svendita” di parte della nostra Azienda Servizi Pubblici (ASP), che dà lavoro a 400 persone, e l'eterno rinvio della pratica delle spese sulla neve, un milioncino di euro, concludono il quadro.
Meditate astigiani, meditate ...