L'approccio funzionale nel progetto Bimbisvegli.
Intervento di Giampiero Monaca al convegno nazionale della Rete delle scuole all'aperto, Lucca, 6 aprile 2019.
La vita (non) è una passeggiata: esistono inciampi, spigoli, incontri imprevisti, deviazioni dal percorso prefigurato.
Tutte occasioni per mettere alla prova il nostro innato istinto all'adattamento. Centinaia di migliaia di anni di evoluzione hanno insegnato al nostro corpo, prima ancora che alla nostra coscienza, ad affrontare eventi, accomodare il nostro equilibrio, sostenere situazioni impreviste, potenzialmente dannose, trovando risorse interiori o strumenti esterni per cercare di volgerle a nostro vantaggio o, perlomeno, per non soccombere...
La vita di oggi, nel nostro particolare contesto socioculturale (ricordiamoci che, invece, altrove, i monsoni hanno effetti devastanti, le carestie mietono vittime e piovono ancora bombe in conflitti sempre basati su furto e rapina) siamo talmente circondati di apparecchiature, accorgimenti tecnici, procedure di sicurezza, normative stringenti, da lasciar presumere che il livello di rischi cui siamo esposti sia pressoché azzerato.
Questa confidenza, superficiale, fa sì che si ponga sempre meno attenzione alla valutazione e valorizzazione dell'elemento rischio, come opportunità di crescita e di progresso evolutivo.
Rischiare significa affrontare un evento noto (incendio o viaggio, dichiarazione d'amore o interrogazione scolastica, attraversamento stradale o partita a pallone), cercando di attrezzarsi apprendendo strategie, acquisendo attrezzature per approcciarvisi con un grado di sicurezza valutato soggettivamente come rassicurante ma ammettendo una accettabile percentuale di imprevisto.
In ambito educativo l'esposizione al rischio assume una preziosa opportunità per il raggiungimento dell'autonomia, dell'autostima, dell'approccio cooperativo, di problem solving.
1) Impresa, avventura: esca educativa
Per ciascuno, ad ogni età, il senso di ignoto risulta essere un eccitante stimolo ad agire con ingegno e passione. Se a qualsiasi attività didattica ed educativa si aggiunge il senso di sfida del limite, di emozionante ricerca della soluzione, il brivido che ne consegue serve da eccezionale strumento motivazionale per perseguire l'obiettivo e conseguire il risultato.
2) Prefigurare, Immaginare
Che si tratti di preparare la valigia per le vacanze, o studiare in previsione di un esame, o allenarsi per una prestazione sportiva, viene richiesta la competenza di prefigurazione. Si deve attingere intensamente alla propria esperienza ed immaginazione per prefigurare tutti gli eventi possibili, in sequenza, per attrezzarsi di conseguenza (Quali abiti mettere in valigia per quali attività? Quali argomenti studiare in previsione di determinate difficoltà ed argomenti? Quali esercizi di allenamento o quali attrezzature in vista di una determinata prestazione?).
3) Fronteggiare, organizzare: scegliere priorità
Educare per mezzo dell'approccio funzionale al rischio non è una attività meramente astratta: non si ipotizza una situazione studiandola a tavolino, ma dopo averla programmata si deve affrontare realmente. Il momento della messa in pratica dell'attività è contemporaneamente svolgimento e verifica. Le sequenze di eventi permettono di mettere in atto i comportamenti e gli apprendimenti previsti, oppure gli eventi ci richiedono di effettuare accomodamenti per fronteggiare eventi o parametri non previsti. Questo permetterà una successiva pianificazione più accurata, ma richiede anche una immediata riconfigurazione di schemi motori, di percorsi, di output cognitivi che sono davvero preziosissimi in quanto rappresentano una realistica ricostruzione delle condizioni di vita e lavoro.
4) Sostenere insuccesso: riconfigurare
Non sempre le capacità ed i limiti ci permettono di affrontare con successo gli eventi imprevisti. Questo insegna ad ammettere l'errore, a saper considerare l'insuccesso come una eventualità e non un fallimento. Con il dolore è un escamotage del corpo per proteggere l'organismo da danni irreparabili, saper valutare il rischio ammettendo la possibilità di abbandonare l'impresa è un sinonimo di maturità di capacità di accettare il limite, o come spunto per progredire (quando possibile) o come accettazione serena di aver “fatto tutto il proprio meglio”.
5) Il successo: apprendimento positivo
Quando l'impresa valutata come allettante, progettata prendendo in considerazione i vari parametri di rischio, vissuta con intensità ed entusiasmo, viene portata a termine con successo, questo risulta essere un grande strumento motivazionale ad un approccio funzionale all'apprendimento.
Le discipline, gli esercizi, la fatica, le difficoltà, nel momento del successo acquisiscono definitivamente un valore strumentale e funzionale: ne è valsa davvero la pena! Non solo l'autostima viene rafforzata, ma lo stesso concetto di apprendimento assume, attraverso la sperimentazione fisica, reale, sensoriale, il valore di strumento efficace per superare difficoltà, migliorare le condizioni di vita personali, essere appagati.
Educare al rischio significa insegnare a trovare il limite senza superarlo, ad accrescere la fiducia in sé stessi e ad autoproteggersi a riconoscere i pericoli, evitandoli senza perdersi d'animo di fronte a situazioni problematiche senza azzardare, temerariamente, trovando l'equilibrio tra autostima e accettazione dell'insuccesso.