A cura del gruppo spontaneo di genitori “Liberi in Asti”.
Il 30 ottobre si è concluso il primo ciclo d’incontri sul tema “Vaccini, salute diritti. Conoscere per capire: due incontri per riflettere insieme”, organizzati dal gruppo spontaneo di genitori “Liberi in Asti” e realizzato presso il Centro Culturale San Secondo di via Carducci 22 ...
L’iniziativa, che ha avuto una buona risposta di pubblico, è stata l’occasione per ascoltare le relazioni del dott. Dario Miedico (che, precisiamo, non è stato radiato: da pochi giorni ha ricevuto dall’Ordine di Milano le motivazioni a sostegno dell’attivazione della procedura e le ha impugnate in Tribunale, pertanto rimane nel pieno titolo e diritto a svolgere la professione di medico), della dott.ssa Rossana Becarelli e dell’avvocato Marzia Tucci su un tema, quello della profilassi vaccinale obbligatoria introdotta dalla recente Legge 119/2017, di cui si discute poco in pubblico e si dibatte meno, nonostante un recente sondaggio operato da "La Stampa" stimi che il 28% della popolazione italiana (circa 17 milioni di persone) sia contraria all’obbligo vaccinale.
Durante il primo incontro, che si è tenuto il 18 ottobre, il dott. Dario Miedico ha stimolato gli intervenuti ad entrare nel merito della Legge Lorenzin osservandola nei suoi presupposti. Forte della sua quarantennale esperienza medica e di studio, ha potuto esporre dati e grafici sull’andamento delle malattie esantematiche e non in Italia ed in Europa secondo quanto riportato nei dati ufficiali dell’ISTAT e del ISS; chiarire le differenze tra contagiosità e virulenza di una malattia; spiegare come alcuni concetti diffusi a giustificazione della necessità dei provvedimenti definiti dalla legge 119/2017 siano dubbi nei loro presupposti di scientificità.
In merito al concetto di “immunità di gregge”, per esempio, il dott. Miedico ha illustrato come in Mongolia (3,2 milioni la popolazione), dichiarata “morbillo free” dall’OMS per i suoi altissimi tassi di copertura vaccinale vicini al 100%, nel 2015 si sono verificati 20.000 casi di morbillo e 30.000 nel 2016.
Nel secondo incontro, la dott.ssa Rossana Becarelli, medico, antropologo, ex direttrice dell’Ospedale San Giovanni Vecchio di Torino, ha portato un’interessante riflessione sulla legge 119/2017 inserendola in un quadro storico e sociale più ampio. Sottolineando le numerose criticità che contraddistinguono questa legge, ha evidenziato come queste vadano oltre la scelta di vaccinare o meno che sempre deve essere libera e consapevole.
In particolare, ha voluto mettere a fuoco le violazioni dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione, primo tra tutti la libertà di cura; i risvolti sociali e psicologici individuali che la misura, brutale, dell’esclusione da scuola dei bambini non vaccinati ed il loro smistamento su più classi può comportare; la preoccupazione che un simile atto deve destare in ognuno ed il conseguente invito a rimanere vigili, ad informarsi, a confrontarsi con tutte le posizioni al fine di approfondire e capire meglio poiché il rischio è che ad esso possano seguirne altri.
È di pochi giorni fa, infatti, la notizia di come la Regione Emilia sia intenzionata a inserire l’obbligatorietà vaccinale anche per personale medico, infermieristico e degli asili nido, minacciando il trasferimento per chi non vorrà adeguarsi.
L’intervento dell’avvocato Marzia Tucci del Foro di Biella si è invece addentrato nel merito tecnico della legge, illustrando la sua iniquità e illegittimità costituzionale, rispondendo a molte domande del pubblico e chiarendo come di fronte alle sospensioni della frequenza scolastica che si sono verificate anche nella nostra Provincia, ci siano precise responsabilità anche dei Dirigenti Scolastici.
L’avvocato Tucci si è poi soffermata sul tema della tutela della privacy chiarendo come le prassi utilizzate da molte scuole per veicolare le comunicazioni ai genitori in merito ai compiti attributi ad essa dalla Legge 119/2017 in merito alla raccolta della documentazione sullo stato vaccinale dei bambini, non solo siano illegittime ma anche passibili di denunce e conseguenze in sede sia civile sia penale.
Il riferimento specifico sono state la prassi di delegare ad insegnanti o personale amministrativo la consegna e la raccolta di moduli che contengono informazioni tutelate dalla normativa sulla privacy, oppure quella agita da molti insegnanti di domandare direttamente ai piccoli allievi notizie in merito al loro stato vaccinale o ancora all’ulteriore prassi di commentare apertamente nei corridoi lo stato della documentazione ricevuta con tanto di riferimento a nomi e cognomi dei bambini le cui famiglie hanno scelto di non consegnare alcuna documentazione.
L’avvocato ha ricordato, inoltre, che il Garante della Privacy si è espresso chiaramente ed in modo inequivoco circa gli obblighi e i diritti in materia, tutelando in tal modo le famiglie che non intendono dare notizia sullo stato vaccinale dei propri figli.
Il bilancio conclusivo per le due serate previste è senz’altro positivo al netto della mancata partecipazione dell’ASL AT (a cui più volte è stato rinnovato l’invito a partecipare ad un dibattito pubblico in favore della cittadinanza ed al suo diritto ad essere informata) e della decisione del gruppo organizzatore di sospendere per il momento la proiezione del docufilm “Vaxxed – from cover-up to catastrophe”. Ciò ci rinforza nella convinzione che creare occasioni di confronto aperte ad ogni posizione sia importante per promuovere una reale e profonda comprensione del tema e rinnova il nostro impegno e la nostra determinazione nel voler dar corso alle altre iniziative informative e di dibattito che abbiamo in programma.
Per chiunque volesse avere ulteriori informazioni su temi specifici o sulle nostre attività può fare riferimento al gruppo fb “Liberi in Asti” e alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il gruppo spontaneo di genitori “Liberi in Asti”