Vi proponiamo queste considerazioni di un gruppo di genitori di bimbi di Asti, strenuamente impegnati a difendere uno dei più importanti "beni comuni" che riguardano la nostra collettività: l'assistenza, l'educazione, la formazione. Tutti "valori" che, a nostro parere, meritano di essere annoverati nella macrocategoria della "Politica". Con la "P" maiuscola. Niente a che vedere con la politica dei partiti, ma con la vita reale di tutti i giorni ? ...
Agli Organi di Stampa
e, per conoscenza:
Al sig. Sindaco G. Galvagno, Comune di Asti
Al Dirigente Settore Politiche Sociale, Istruzioni, Servizi Educativi e Sport Dott. L. Grazioli
Siamo mamme e papà di bimbi frequentanti il nido comunale Il Gabbiano. Nel comunicato stampa datato 1 luglio 2011 il Sindaco ha definito l’iniziativa promossa dai genitori e dagli altri membri del gruppo “autogestito” Amici Asili Nido di Asti (di cui facciamo parte) durante il Consiglio Comunale aperto sui nidi del 27 giugno “iniziativa che… aveva un chiaro e preciso scopo politico e strumentale”. Nonostante il 15 maggio abbia aderito alla raccolta firme promossa dal comitato Amici Asili Nido di Asti per evitare la riduzione del servizio dei nidi comunali, non sa che il gruppo autogestito in questione è apolitico, apartitico, aconfessionale e senza fini di lucro, come previsto dall’art.1 dello Statuto in cui ci riconosciamo a pieno.
Da buon politico, però, il Sindaco ha promesso in una lettera inviata ai genitori dei nidi il 26 maggio e ribadito e sostenuto dalla maggioranza del Consiglio Comunale il 28 giugno che “ognuno può scegliere l’orario che più gli aggrada, organizzeremo gli orari degli asili e la loro apertura nel numero necessario a soddisfare tutte le richieste, garantiremo il livello di qualità elevato da sempre assicurato”, di fatto la realtà spiegata nella delibera di Giunta Comunale n.308 del 5 luglio è che 3 nidi chiuderanno alle ore 18,30, 2 faranno dalle 7 alle 17 e il Gabbiano chiuderà alle 13,30.
Ma perché viene sempre penalizzato il Gabbiano?
Già nel 2001 il Gabbiano aveva sperimentato la chiusura alle 13,30 (compreso il sabato mattino); esperimento non riuscito perché dopo un anno è tornato all’orario normale.
Poi dal 2004 ad oggi ci sono stati problemi nella gestione del lascito di € 360.263,70 della famiglia Perotti, finalizzato per espressa volontà della stessa all’apertura di un nido intitolato all’Avv.Perotti. Nel dicembre 2008 la Giunta Comunale sceglie di realizzare l’Asilo Nido Avv.Carlo Perotti nell’immobile già sede del Consultorio dell’ASL in Corso XXV Aprile (dove ora c’è il Gabbiano). L'appalto viene affidato e i lavori iniziano nel dicembre 2009. Citiamo uno stralcio dell’articolo su La Stampa del 18 aprile 2010 relativo ai lavori di ristrutturazione “L'intervento - annuncia l'architetto Binello - alla nuova sezione ''Avv.Carlo Perotti'' e relativi spazi di supporto (cucina, lavanderia, servizi igienici, magazzino) al piano terreno, potranno essere ultimati in ottobre (2010)” . Il Comune ha inoltre chiesto un contributo alla Regione, concesso nel luglio (2009) che ammonta a 232 mila euro.
Da fine 2009 ad oggi il Gabbiano è un cantiere che ha causato notevoli disagi all’attività quotidiana del nido, ai bambini, alle educatrici, alle famiglie, disagi che sino ad ora abbiamo tollerato con la speranza che i lavori venissero terminati in tempi ragionevoli; aggiungiamo anche la carenza del personale: in molti giorni dell’anno la presenza degli educatori non è stata sufficiente a garantire il rapporto legale educatore/bambino. Di conseguenza per tappare i buchi vi è stato un susseguirsi di supplenti o di sostituzioni volanti; ad oggi contiamo (se non dimentichiamo nessuno) 7 persone per sostituire 3 educatrici. Quindi i nostri figli hanno visto tra educatori titolari, supplenti e educatori in prestito 13 educatori. Non male come riferimento stabile e continuativo!
I genitori del Gabbiano hanno pagato la stessa retta prevista per tutti i nidi pur non avendo lo stesso trattamento nel personale (carente e con alto turnover) e nelle attività didattiche previste dalla carta del servizio (pasti cucinati altrove e mangiati in piatti di plastica e posate di plastica, mancanza della lavanderia, disturbo nelle attività ricreative e di riposo per rumori e polveri dovuti dai lavori, palestra fuori uso per mesi causa infiltrazione dal tetto, giochi e terrazzo sporchi e inutilizzati sino a tarda primavera, ecc…)
Non contenti di tutto il disagio arrecato ai bambini ed anche al personale della struttura per una mancata tempestiva organizzazione del personale e gestione dell’appalto dei lavori di ristrutturazione, il Comune pur dovendo, visto il vincolo dell’eredità della famiglia Perotti, aumentare i posti al Gabbiano, ha deciso di penalizzarlo nuovamente riducendo l’orario di apertura della struttura. Peccato che nel seminterrato ristrutturato e quasi terminato c’è un bel dormitorio, che non verrà probabilmente usato!
A voce, poi, ci è stato detto che per chi ha iniziato il ciclo scolastico gli scorsi anni verranno garantiti continuità ed accompagnamento e l’orario sino alle 16,30. Peccato che, nella delibera definitiva relativa alla riorganizzazione dei nidi, la parola “accompagnamento” venga solamente citata in relazione al nido lo Scoiattolo. Ci è stato detto che si tratta di un errore di trascrizione.
Inoltre, per assicurare il servizio a 54 bambini contro i 36 attuali, il Comune nel triennio 2011/13 assumerà 5 educatori a 18 ore settimanali e per coprire le emergenze utilizzerà il personale educativo dei nidi spostandolo ove serve. Mi chiedo come l’amministrazione - con questo tipo di organizzazione - potrà garantire il livello di qualità elevato da sempre assicurato. Da profani, ma per l’esperienza fatta in questi anni di nido, la qualità si riconosce oltre che dalla professionalità del personale, dalla stabilità e presenza costante dello stesso personale e dalla continuità didattica ed affettiva. Diciamo ovvietà, ma questa riorganizzazione le bypassa.
Ed infine le famiglie saranno costrette a scegliere non il nido di quartiere, ma quello che risponde agli impegni orari. Sino ad oggi tutti i nidi avevano tutti gli stessi orari, così le famiglie potevano scegliere quello più vicino a casa, ai nonni o al lavoro, senza dover per forza attraversare la città e/o utilizzare l’auto.
Questa manovra ci dà da pensare che prima o poi il Gabbiano verrà chiuso o gestito da esterni; sappiamo che nei prossimi anni ci saranno diversi pensionamenti che certamente non verranno sostituiti con personale nuovo. Per forza di cose uno o più nidi, per evitare di chiudere, dovranno andare in gestione ad una cooperativa. Speriamo che non tocchi al Gabbiano, ma da quello che sta succedendo ci sembra ci siano i presupposti affinché ciò accada.
Salviamo il Gabbiano, un nido in via di estinzione!
Asti 11 luglio 2011
Sara Deflorian, Cinzia Ghirlanda, Beppe Basso, Sonia Festa, Simona De Simone