A cura di ARI-Associazione Rurale Italiana.
La V edizione primaverile di Un Sacco di Semi di domenica 9 marzo organizzata dal gruppo del Mulino dei Semi nel quadro dei festeggiamenti per il Polentonissimo 2025 è stata un grande successo. Malgrado il clima più invernale che primaverile, la possibilità di distribuire le attività previste nella bella struttura dell'ex Mulino Polleri ha permesso di svolgere la giornata come previsto dal programma...
In primis, la visita guidata alle strutture e ai macchinari mirabilmente conservati e recuperati, condotta da Morgana Caffarelli e dal mugnaio Ibrahim Moulim, ha permesso ai curiosi di capire come funzionava questo mulino, che per secoli ha lavorato per produrre la farina a tante generazioni di valligiani.
Sin dal mattino, nelle sale del primo piano le realtà di scambio semi provenienti dal circondario e financo da Bergamo e dalla Liguria, hanno dispiegato le loro collezioni di semi, talee, marze e bulbi da scambiare mentre Marco Mo intrecciava i rami dei salici da lui coltivati per creare cesti e panieri.
Anche la Casa delle Sementi Mulino dei Semi ha organizzato un banco di scambio dei semi coltivati direttamente dal gruppo nei terreni antistanti all'ex mulino Polleri e l'Associazione Rurale Italiana, importante partner del progetto, ha distribuito informazioni sull'importanza di recuperare l'autonomia sementiera contadina che a causa dello strapotere delle multinazionali sementiere è sempre più a rischio con conseguente perdita di biodiversità agricola e aumento speculativo dei prezzi delle sementi.
La collaborazione con ARI e con il Centro Internazionale Crocevia ha permesso di ospitare, al secondo piano del mulino, gli incontri di presentazione del libro "Perché fermare i nuovi OGM”, edito da Terra Nuova Edizioni, che grazie alla presenza di Francesco Paniè, coautore del testo, ha permesso ai partecipanti di rendersi conto di quali siano le minacce che corriamo oggi con il tentativo molto insistente di deregolamentare in Europa i nuovi OGM (gli NGT chiamati proditoriamente Tea soltanto in Italia).
La presentazione - seguita da un nutritissimo numero di agricoltori della zona e cittadini e cittadine non solo del territorio - e introdotta da una bella ricostruzione della dinamica agricola del nostro territorio nel tempo, da parte del sindaco Gallareto, ha permesso a Francesco Paniè coadiuvato da Elisa Mascetti, animatrice del Mulino e consigliera Nazionale di ARI e contadina dell'acquese, di definire nei dettagli quali sono oggi i rischi che l'introduzione incontrollata di queste nuove tecnologie biotecnologiche porta all'agricoltura contadina di qualità a fronte di promesse molto vaghe di miglioramento genetico e di maggiore sostenibilità ambientale.
Per evitare, che queste avventate decisioni sulla diffusione incontrollata delle biotecnologie aggressive possano compromettere le nostre eccellenze agricole, ARI e Crocevia invitano gli enti locali a ripetere la campagna di presa di posizione contro gli OGM di vent'anni fa per ribadire, attraverso l'adozione di una delibera ad hoc, di voler vivere in territori liberi da OGM.
Toccante il racconto di Mascetti sulla visita lo scorso dicembre alla Casa delle Sementi di Hebron dell'organizzazione contadina Palestinese UAWC, con cui il Mulino Dei Semi della Valle Bormida ha avviato un'intensa collaborazione nel quadro della solidarietà internazionale promossa da La Via Campesina, movimento sociale contadino mondiale che rappresenta più di 200 milioni di contadini.
Dopo uno scambio molto interessante con i partecipanti alla presentazione del libro, si è passati alla presentazione della prima tappa della Carovana Contadina: un'iniziativa itinerante che toccherà buona parte d'Italia, compresa la Sardegna, e che vedrà proprio Monastero Bormida nella sua prima tappa sabato 29 marzo.
L'iniziativa, proposta dal Centro Internazionale Crocevia, ONG da sempre interessata a sostenere il movimento contadino in Italia e nel mondo, servirà a far dialogare in maniera approfondita tutte quelle realtà contadine e della società civile che hanno a cuore l’agricoltura contadina agriecologica e solidale per la sovranità alimentare.
La giornata si è conclusa sotto la pioggia battente, più novembrina che marzolina, che però non ha impedito ai partecipanti di “Un sacco di semi” di assistere anche alle parti salienti del Polentonissimo 2025, portandosi a casa i semi di un agricoltura contadina che ha bisogno di essere riconosciuta rispettata e promossa a tutti i livelli..