Sabato 9 marzo, alle ore 16 a Cairo Montenotte in via Fratelli Francia, presso la sala della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Abba”, si terrà un’assemblea pubblica per informare la cittadinanza.
Gli enti locali liguri e piemontesi d’accordo: «Gestire insieme le iniziative di contrasto al progetto eolico di Monte Cerchio». Nasce il coordinamento delle associazioni.
Con l’incontro di mercoledì 28 febbraio presso il Comune di Saliceto, organizzato dalla consigliera di zona della Provincia di Cuneo Annamaria Molinari, il caso del progetto di impianto eolico sulle alture del Monte Cerchio ha conquistato una nuova condizione: è diventato a tutti gli effetti un assalto che offende il territorio, unanimemente riconosciuto, che gli enti istituzionali che rappresentano i cittadini si sono convinti a contrastare...
Un coro unanime di considerazioni e pareri contrari all’iniziativa, infatti, si è levato fra gli amministratori regionali, provinciali, delle comunità e delle municipalità che hanno riempito la sala, insieme ai rappresentanti delle associazioni locali e nazionali che già avevano posto l’accento sulla controversa questione.
L’avvocato Nadia Brignone di Cairo Montenotte, che ha condotto un corposo studio sulla documentazione – invero confusa, con errori e incompleta – presentata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale, ha esposto con considerazioni chiare ed efficaci le prospettive che la realizzazione comporterebbe. Sette pale di considerevoli dimensioni, alte oltre 200 metri, che l’azienda Windtek di Torino vorrebbe collocare al confine fra la Liguria e il Piemonte, nei territori dei Comuni di Cairo Montenotte (SV), Cengio (SV) e Saliceto (CN), non lontano dai ruderi del castello del Carretto.
Consumo di suolo e sbancamento collinare, un cantiere di trenta mesi con incremento significativo del traffico pesante, creazione di strade, piazzole e opere accessorie su terreni calanchivi con rischio idrogeologico, distruzione permanente di ecosistemi. Per di più, con la certezza della carenza di venti adeguati: cosa che non consente nemmeno di cercare di comprendere, se non accettare o giustificare, sacrifici in nome della produzione energetica rinnovabile.
Un’aggressione che è destinata a stravolgere del tutto la percezione paesaggistica di luoghi già da tempo apprezzati per la gradevolezza degli orizzonti e per un modello di sviluppo improntato alla qualità della vita a diretto contatto con l’ambiente naturale. In collegamento telefonico con la sala, con il preciso compito di affiancare le preoccupazioni dei residenti e di sostenere le iniziative che si vorranno adottare, lo stesso presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha definito con decisione l’approccio come «violenza territoriale».
Riuniti nel salone polifunzionale di Saliceto, si sono ritrovati rappresentanti piemontesi e liguri. Erano presenti il vicepresidente del Consiglio regionale subalpino Franco Graglia e il consigliere Matteo Gagliasso, il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo, la consigliera cuneese di zona Annamaria Molinari, i sindaci dei territori interessati in maniera rilevante e diretta dal posizionamento degli aerogeneratori, il padrone di casa Luciano Grignolo e i colleghi liguri Paolo Lambertini di Cairo Montenotte, con un ruolo duplice di primo cittadino e consigliere provinciale savonese, e Francesco Dotta di Cengio; oltre ad una ventina di amministrazioni comunali e alle unioni montane dell’Alta Langa e del Cebano.
Tutti si sono dichiarati contrari e sono stati invitati a sottoscrivere la segnalazione all’autorità competente, che è stata predisposta per sollecitare un approfondimento delle incongruenze, delle informazioni non corrispondenti al vero e delle omissioni rilevate nel progetto Windtek. I tempi ristretti delle procedure ministeriali ed una normativa semplificata, per favorire sia gli interventi finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia le iniziative rivolte alla transizione energetica e allo sfruttamento di risorse rinnovabili, fanno rilevare quanto sia necessario un riscontro rapido delle comunità e della politica locale.
Commentando le considerazioni espresse e i contenuti dell’incontro, anche i comitati promotori delle associazioni locali e nazionali – che già avevano cercato di sottolineare la pericolosità e i danni dell’impianto e che firmano questo comunicato – hanno espresso cauto ottimismo e soddisfazione per le prese di posizione convinte raccolte intorno al tema.
È in corso di creazione un coordinamento formale dei diversi sodalizi, che comprendono al loro interno consistenti competenze tecniche in materia legale, geologica, paesaggistica, culturale, ambientale, faunistica e naturalistica. Circoscrivere queste risorse e metterle a disposizione degli uffici delle amministrazioni come un unico interlocutore costituisce un beneficio coerente, al fine di contribuire a far fronte comune alla complessa questione.
Sostenendo le loro posizioni anche supportati da studi di approfondimento, che sono stati portati alla conoscenza dei rappresentanti istituzionali riuniti, gli esponenti delle associazioni hanno subito chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Direzione Generale Valutazioni Ambientali, inclusa la Commissione Tecnica Verifica Impatto Ambientale, di esprimere parere negativo e/o comunque respingere l’istanza presentata dalla società Windtek per il progetto di parco eolico denominato “Monte Cerchio”.
Sapendo inoltre quale importanza assuma la sostenibilità dei modelli di sviluppo in un territorio, i sodalizi firmatari del presente comunicato stampa si sono altresì incaricati di farsi proponenti di una ragionevole alternativa. Hanno pertanto chiesto alle istituzioni piemontesi e liguri di attivarsi in qualità di Enti promotori per la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili – CER a livello locale, sulla base della normativa vigente e del recente decreto ministeriale che prevede, tra l’altro, contributi sino al 40% dei costi ammissibili. Le CER rappresentano una modalità di produzione energetica rinnovabile maggiormente sostenibile a livello economico, ambientale e sociale, con il coinvolgimento delle comunità locali, evitando speculazioni di soggetti privati e la sopraffazione sui luoghi e sulla collettività.
Tra le alternative possibili, nei giorni scorsi Pier Giorgio Giacchino - presidente dell'associazione Ala ed ex sindaco di Camerana - ha suggerito di considerare l'opzione della realizzazione di un vasto campo fotovoltaico nelle aree ex Acna di Cengio, zona che la legge 199 del 2001 potrebbe favorire offrendo "corsie privilegiate" nell'utilizzo di aree industriali dismesse o bonificate.
Tutti i principali dati del progetto
• 43,4 megawatt: è la potenza complessiva dell’impianto eolico
• 7 aerogeneratori, ciascuno di potenza di 6,2 MW, altezza sommitale 206 metri e diametro rotore 162 metri
• 650-760 metri sul livello del mare: fascia delle altitudini interessate dalle installazioni, che sovrasterebbero la cima più elevata dell’Alta Langa, cioè gli 896 metri sul livello del mare di Mombarcaro
• 4 cabine elettriche
• 208.000 metri cubi: l’entità degli scavi nel terreno ritenuti necessari alla realizzazione
• 12 chilometri: estensione opere di connessione, piazzole, strade di accesso all’impianto e alle singole pale
• 3.750 metri lineari: la lunghezza di un nuovo tratto di strada da realizzare su versante calanchivo
• 185 metri: lunghezza delle piazzole adibite all’installazione delle 7 pale
• 7-10 metri: larghezza delle strade di accesso all’impianto e di collegamento delle singole pale
• +100: i proprietari di terreni coinvolti, eventualmente da esproprio, nel solo Comune di Cairo Montenotte
• “modifica dell’orizzonte delle aree interessate”: dichiarazione testuale della società proponente Windtek
• 36 Comuni certamente interessati dall’impatto panoramico del progetto, in Liguria e Piemonte
• trasformazione dei luoghi di interesse naturalistico e faunistico, danni agli habitat, consumo di suolo
• prossimità a beni storico-culturali, vincolo paesaggistico che interessa il complesso dell’Alta Langa
Le Associazioni Locali:
Associazione Ambiente 21 SdB
Associazione Culturale ODV “Il paese” – periodico roerino
Associazione Laboratorio Synthesis
Associazione per la Difesa della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro
Associazione per la Rinascita della Valle Bormida ODV
Associazione PiediXTerra
Associazione Progetto Vita e Ambiente
Canale Ecologia
Comitato CulturAmbiente
ComuneRoero ODV
Forum Salviamo il Paesaggio
L’Arvàngia – Alba, Langhe e Roero
La Porta sulle Langhe Società Cooperativa di Comunità
La Prima Langa – Osservatorio per il Paesaggio delle Valli Alta Bormida e Uzzone
La Via Aleramica APS
Laudato Si’ Bra 2 ODV
Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero
Parco Culturale Alta Langa associazione no-profit
Valle Bormida Pulita
Valle della Scienza Onlus
Le Associazioni Nazionali:
ARI – Associazione Rurale Italiana
Associazione Nazionale Italiabio
Italia Nostra – Consiglio Regionale del Piemonte
Italia Nostra – Sezione di Alba
LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli – Delegazione Genova
Pro Natura – Alessandria
Pro Natura – Piemonte
WWF Italia – Delegato Liguria