di Linda Maggiori.
Questo di Marinella Correggia (scrittrice e giornalista, attivista per la pace e la giustizia socio-ecologica Nord-Sud), è un libro illuminante: ci aiuta a comprendere la pandemia e la sua gestione in tutto il mondo. Una visione ecopacifista, lontana dalle teorie del complotto ma anche alternativa alla narrazione dominante.
Ripercorre le strategie adottate in tutto il mondo, tra prevenzione, cura e abbandono, presunzione e umiltà, rovinosi fallimenti e saggezze nascoste...
Lo stile è appassionante ma preciso, riportando studi, fonti e realtà sul campo.
Nonostante l’origine del virus non sia ancora chiara (almeno 4 le ipotesi), l’impatto devastante della specie homo sapiens sull’ambiente è innegabile: deforestazione e commercio sconsiderato di viventi, allevamenti intensivi, negli ultimi decenni hanno scatenato malattie devastanti da animali all’uomo e lo faranno sempre più.
Il rapporto Ipbes su Biodiversità e pandemia, nel 2020 ci metteva in guardia: «Le attuali strategie sanitarie concentrate solo a controllare le pandemie dopo la loro comparsa, sperando poi in vaccini e terapie, non sono un modo per evitare le pandemie».
Più che di pandemia, si dovrebbe parlare di sindemia: è l’interazione della malattia da coronavirus con l’aumento continuo delle malattie croniche e dei loro fattori di rischio, tra cui obesità, iperglicemia, inquinamento atmosferico.
Per questo «una gestione concentrata sulle sole modalità del contagio e su come interromperlo, non arriva alle cause ed è destinata a fallire». Coltivare la salute implica prevenzione, diverso modo di alimentarsi e vivere, un ambiente più sano.
Un capitolo è dedicato ai «cammini degli altri»: Burundi, Madagascar, paesi dell’Alba, Haiti, Tanzania, certi Stati dell’India, comunità del Chiapas, Bhutan, Timor Est: in giro per il pianeta, pur con pochissimi fondi e mezzi, si è evitata l’ecatombe (che l’Oms prevedeva) grazie a capillari azioni di prevenzione porta a porta, cure domiciliari poco costose con farmaci economici e molto diffusi, e la collaborazione della comunità.
«Nelle abitudini della comunità è impensabile lasciar sola la persona che soffre. Preghiere e veglie hanno sempre affiancato e mai ostacolato il lavoro nostro e dei promotores de salud. Abbiamo messo a punto e utilizzato un protocollo di cure, con farmaci di facile reperibilità e costo accessibile, e insomma, finora ce l’abbiamo fatta.» è la testimonianza di un medico in Chiapas.
Il vaccino universale non è l’unica via. Essenziale è la cura, meglio se domiciliare, precoce e poco costosa.
E purtroppo boicottata.
Il libro racconta le storie dei medici che, anche in Italia, hanno salvato tante vite, visitando i pazienti a casa, ma che non sono ancora riusciti ad ottenere il riconoscimento del protocollo di terapie domiciliari.
Passa poi in rassegna i danni collaterali di una guerra al virus portata avanti con metodi rigidi e toni bellicosi: impoverimento ulteriore di classi ed aree svantaggiate, vittime di altre malattie non più diagnosticate e non più evitate, risvolti antidemocratici e creazione di panico («meglio sudditi che morti»), impatto ambientale dall’aumento vertiginoso di usa e getta.
Infine le domande sulla vaccinazione a tappeto. Un libro scomodo, rigoroso sulla vera salute e l’equità anche in tempo di pandemie.
Marinella ha devoluto interamente il compenso ricevuto a progetti in Yemen, Siria, Senegal, India, Italia e altri paesi.
Marinella Correggia
COVID E LE SAGGEZZE NASCOSTE
Libri di Gaia - pp. 202, 10 euro
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