di Marisa Pessione e Alessandro Mortarino.
Sabato 31 marzo molte decine di persone e due immancabili cavalli hanno accompagnato Mario Gala ("pastore e casaro dell'Alta Langa", come si era auto-presentato in occasione del nostro primo incontro) all'ultimo contatto con il suo amato elemento terra, purtroppo la terra del cimitero di Murazzano. In un clima mesto ma carico di attese, di energie e di consapevolezze. Prima di lasciare Murazzano Isa, la sua compagna, ci ha salutati lasciandoci un piccolo libro scritto da Mario nelle ultime difficili settimane: una storia d'amore, anzi dieci. Un dono, un ennesimo dono, di questo singolare uomo ...
Ci sono voluti alcuni giorni per trovare il coraggio di prenderlo in mano, sfogliarlo, leggerlo. Le ferite fresche vanno curate con lentezza.
Quando lo abbiamo letto, il Mario che abbiamo conosciuto si è materializzato in tutta la sua forza.
Questo piccolo libro è davvero una storia di vita: quella di Mario, Isa e del Finocchio Verde. Racchiusa in dieci storie d'amore; amore particolare, perchè sono i racconti di donne e uomini conosciuti - per caso e destino - e transitati nel tempo nella cascina di Murazzano come Wwoofer, cioè persone che trascorrono periodi anche prolungati come ospiti in aziende agricole in cambio di alcune ore giornaliere di lavoro.
Al Finocchio Verde ne sono passati tanti e Mario ne ha selezionati dieci, narrando le loro storie di speranze e progetti di vita. E di amore, appunto.
Un piccolo dono, che ci fatto ricordare quanto proprio l'economia del dono fosse alla base dello stile di Mario.
Il primo dono che avevamo ricevuto da lui fu al termine di una camminata botanica organizzata da Graziella e Giovanni Ricchiardi con Oreste Cavallo. Chiacchierammo a lungo con Mario, scoprendo di avere una visione del mondo molto simile. Gli raccontammo della recente nascita del nostro primo GAS-Gruppo di Acquisto Solidale astigiano e gli chiedemmo di lasciarci i suoi recapiti. Lui disse "lascio un biglietto da visita sul parabrezza della vostra auto" e quando completammo la nostra camminata sul parabrezza trovammo il migliore dei biglietti da visita: una delle sue tome di pecora !
Qualche tempo dopo concludemmo una camminata di gruppo tra i sentieri di Murazzano con un'allegra merenda sinoira nella sua cascina. Al termine lo guardammo negli occhi e lo interrogammo con serietà "ora parliamo di affari: vuoi diventare il fornitore del nostro GAS per i formaggi freschi ?". Per anni il rapporto è poi andato avanti con mensili rifornimenti consegnati direttamente ad Asti o ritirati a Murazzano: e che bontà i suoi formaggi ! Era un autentico maestro. E lui lo sapeva.
Un altro dono fu la giornata passata a intrecciare cestini: i nostri sghembi, i suoi perfetti.
E la serata a preparare e cuocere pizze nel forno a legna: una lezione pratica che ci ha poi "costretti" a costruire un forno a legna nella nostra casa e a tentare di emulare quell'inaspettato pizzaiolo-chef (inimitabile, però).
E il suo primo libro "Il Gesto dell'Ombrello. Stimoli per un corretto insediamento agricolo", un condensato di buoni suggerimenti per evitare che l'entusiasmo di cambiare vita si trasformi in un fallimento. Lo avevamo raccontato su Altritasti qui.
Lui ci inviò una mail e, con la sua solita ironia giocosa, ci disse: "ma davvero l'avete letto ? Non ci posso credere ....".
E le assemblee dell'ASCI, in cui pareva che il destino del mondo fosse nelle mani dei pochi contadini "puri" lì riuniti e che solo Mario sapeva ricondurre alla realtà.
E quella volta che, durante un convegno al salone del Gusto dedicato alla vita dei pastori, lui iniziò a parlare di libertà, di indipendenza, di politica reale e di altro mondo possibile mentre tutti si concentravano sul numero di capi necessari per "far quadrare i bilanci".
Tutti piccoli doni che resteranno nella nostra memoria. Pronti per l'uso.
Ora ci aggiungeremo anche "L'amore al tempo del Wwoof", l'ultimo dono.
Per ora.
Perchè con Mario non si sa mai ...