di Irene Ciravegna.
E’ noto che le neuroscienze hanno fatto molti progressi negli ultimi trent’anni, tanto da rivoluzionare concetti che sembravano acquisiti. Oggi, per esempio, è superata l’idea che il cervello si formi entro il terzo anno di età; è ormai dimostrato che il cervello è plastico, continua ad evolvere per tutta la vita, non tanto sulla base di conoscenze, quanto grazie alle esperienze. E’ l’esperienza, infatti, che crea i circuiti neuronali in base ai quali si formano le nostre convinzioni e le nostre abitudini ...
Un'altra importante scoperta riguarda il carattere sociale del cervello: evolviamo e facciamo esperienza soprattutto nella relazione; i neuroni a specchio, scoperti nel 1994 dai ricercatori dell’università di Parma indicano che ci modifichiamo in base alle emozioni ed alle esperienze di chi ci è vicino.
E ancora gli studi sulla parte più evoluta del cervello, la neocorteccia, dimostrano che il cervello funziona in modo equilibrato quando i due emisferi, che hanno caratteri e compiti differenti, operano in modo collegato. Le emozioni forti, gli choc e lo stress fanno saltare questa connessione, mentre in condizioni normali, quando le inquietudini e l’usura della quotidianità non risultano eccessive, nella fase REM del sonno (acronimo che significa eyes rapid mouvement - rapido movimento degli occhi), il cervello si riequilibra, attraverso la rielaborazione e la classificazione delle esperienze vissute durante il giorno.
Il problema è che il ritmo veloce della vita attuale e la pressione quotidiana spesso non permettono un buon sonno riequilibratore. Di qui nasce lo stress che poi, accumulandosi, causa tanti danni al nostro sistema psicofisico.
Queste scoperte hanno dato luogo a nuove tecniche di intervento curativo a vari livelli. In questo articolo intendiamo presentare il wingwave coaching, che si rivolge alle persone che non presentano caratteri di infermità o di fragilità psichica, ma che più semplicemente soffrono di stress eccessivo, di emozioni bloccanti (come ad esempio la paura di volare o la paura di parlare in pubblico), di preoccupazioni esistenziali, di scarsa autostima, di conflitti di vario genere ecc..
L’interesse e la novità del wingwave, messo a punto da due psicoterapeuti di Amburgo, Cora Besser Siegmund ed Harry Siegmund, sta nel fatto che utilizza strumenti nati in seguito alle recenti scoperte delle neuroscienze. Si tratta di un metodo efficace fin dalla prima sessione, i cui effetti sono scientificamente verificabili.
Il wingwave infatti viene studiato e avvalorato dalla ricerca universitaria, nell’Università di Amburgo, nell’Istituto Superiore di Medicina di Hannover e nell’Istituto Superiore Germanico dello Sport di Colonia. Questi studi dimostrano, ad esempio, che già dopo 2 ore di wingwave-Coaching la paura di parlare in pubblico può trasformarsi in sicurezza. E secondo uno di questi studi già una sola ora di wingwave-Coaching può eliminare elevati livelli di stress mentale negli atleti infortunati e con ricordi bloccanti degli incidenti e delle ferite.
A proposito del significato del nome, la radice della parola wing (ala) evoca il battito d’ali di una farfalla, metafora del movimento della mano del coach che fa muovere gli occhi del cliente per indurre la cooperazione ottimale fra entrambi gli emisferi cerebrali. La farfalla, immagine simbolo di questa tecnica, ricorda anche la definizione del climatologo Lorenz, secondo cui un battito d’ali può far cambiare completamente il clima.
Al fine di un effetto così grandioso è fondamentale che questo battito si attivi nel punto esatto del processo. Attraverso il test muscolare miostatico viene individuato questo punto esatto. La parola wave (onda) si associa invece immediatamente al termine inglese brainwave che, in senso stretto, sta ad indicare un “colpo di genio”. E sono proprio brainwave quelle intuizioni e consapevolezze che vengono stimolate in modo mirato dal wingwave Coaching.
Nella sessione, il Coach guida lo sguardo del cliente orizzontalmente da destra verso sinistra (sinistra/destra) attraverso movimenti veloci della mano e così porta il cliente al riequilibrio operando la stimolazione di fasi REM (Rapid Eye Movement) in stato di veglia.
Il tema specifico da trattare viene definito attraverso il test miostatico qui usato come strumento di feedback muscolare. Questo test sarà utile anche alla fine per verificare l’efficacia dell’intervento. Durante una sessione di wingwave Coaching con una velocità misurabile in secondi si verificano dei cambiamenti “spontanei” delle rappresentazioni sensoriali interne relative al tema trattato. Per esempio, nel caso del trattamento dello stress, potrebbe succedere che i rumori, le voci e i suoni legati a quel ricordo si affievoliscano o vengano eliminati.
Gli elementi del metodo sono dunque fondamentalmente tre :
- Stimolazione bilaterale degli emisferi, come per esempio la stimolazione REM in fase di veglia (Rapid Eye Movement = movimenti veloci degli occhi), stimoli auditivi e tattili.
- Programmazione Neuro Linguistica.
- Il test muscolare come bussola per orientare correttamente il processo.
Sabato 2 Dicembre al caffè Basaglia di Torino (via Mantova 34) si è tenuta una serata gratuita di presentazione con Teresa Burzigotti wingwave trainer e Irene Ciravegna wingwave coach.