L'occasione nasce da una situazione che va molto aldilà del semplice legame della cosiddetta sperimentata “filiera corta” (ovvero il diretto rapporto tra Produttore e Consumatore, privo di intermediari commerciali) ed ha molto a che vedere anche con il cambiamento climatico in corso nell'intero nostro pianeta.
Tutto nasce da un evento scatenante manifestatosi negli ultimi anni. L’Azienda Agricola Cascina Canta di Gionzana (Novara), si trova di fronte a gravi problemi di calo della produzione dovuti alla presenza di infestanti nelle proprie risaie, a causa di una situazione climatica assolutamente nuova per questi “pionieri” dell'agricoltura biologica piemontese ...
Il calo di produzione è talmente ampio, che l'azienda agricola novarese decide di derogare temporaneamente ai protocolli di coltivazione biologica del riso (rispettandoli invece interamente nella coltivazione di legumi e altri cereali).
Di questa decisione dà immediata comunicazione ai numerosi GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) suoi clienti in una riunione tenutasi il 28 ottobre 2006 presso la sede dell’azienda. In quella occasione, Cascina Canta chiede il sostegno e la solidarietà dei GAS in questo difficile percorso e dichiara la propria ferma intenzione a proseguire nella ricerca di soluzioni che consentano una coltivazione realmente biologica ed economicamente sostenibile.
La scelta di coltivazione in deroga ai protocolli dell’agricoltura biologica, consiste nel seguente trattamento delle risaie per la lotta alle infestanti: “si interviene nello stato vegetativo dell’infestante fra la prima e la seconda foglia, con dosi di Giavonil DF di 4 kg per ettaro. La soluzione viene distribuita con la risaia completamente asciutta e bagnando l’apparato fogliare delle infestanti con la botte a bassa pressione. Il terreno viene tenuto in asciutta per
36 ore dopo il trattamento e poi si ripristina il livello dell’acqua”.
E' un intervento considerato inevitabile e privo di differenti possibili alternative disciplinate dal protocollo biologico.
Preso atto della decisione dell’Azienda Cascina Canta, della correttezza subito palesata nel darne comunicazione ai GAS, delle caratteristiche e delle modalità dell’intervento derogante alla coltivazione biologica, all’interno dei Gruppi si avvia un confronto su come rapportarsi con questa decisione e con la richiesta formale di sostegno.
Una situazione che vede Produttore e Consumatori assumere assieme decisioni condivise.
Sono così molti i GAS italiani che decidono di sostenere la Cascina Canta in questo percorso di ricerca di nuove vie per la coltivazione biologica del riso, stimolando l'azienda agricola a mettere a punto una proposta che prevede che una parte delle sue risaie venga coltivata seguendo i metodi ortodossi (cioè “puri” ...) della coltivazione biologica del riso e che l’aumento dei costi, conseguente al calo di produttività dovuto ad una maggiore presenza di infestanti, venga ripartito tra il Produttore e i Gruppi di Acquisto Solidale.
Il progetto è denominato “Adotta un campo di riso” e prevede precisi impegni delle parti contraenti.
Impegni dell’Azienda Agricola Cascina Canta:
- messa a disposizione del progetto di 3 ettari di risaia coltivata a riso vialone nano;
- non utilizzare alcun tipo di diserbante nel terreno individuato;
- evitare contaminazioni provenienti dal trattamento dei terreni limitrofi;
- dichiarare i criteri con cui viene definita la produttività stimata inizialmente dei terreni messi a disposizione del progetto;
- dare conto della effettiva produzione finale e dei motivi di scostamento dalla stima;
- garantire l’accesso dei consumatori e/o dei loro rappresentanti, nelle modalità da concordare e in modo che non interferiscano con l’attività agricola, ai terreni nelle varie fasi produttive;
- garantire l’accesso dei consumatori alla documentazione derivante da eventuali controlli effettuati da enti pubblici (Asl, Carabinieri Nas, ecc.);
concordare con i GAS analisi in campo significative durante il periodo di coltivazione del riso (i costi sostenuti saranno considerati fra quelli che concorreranno alla definizione del prezzo finale).
Impegni dei consumatori GAS:
- prenotare prima della semina una quota parte della produzione stimata di riso vialone nano;
- riconoscere all’Azienda Cascina Canta un prezzo medio di € 3,20 al kg, stabilito in base alla produzione stimata penalizzata del 30%, rispetto a quella normale, per la maggior presenza di infestanti;
- assicurare il ritiro di tutto il prodotto prenotato;
- farsi carico dell’aumento dei costi derivanti da una documentata produzione inferiore alla stima iniziale pari al massimo al 20% della quota stimata;
- effettuare periodicamente, nelle modalità da concordare e in modo che non interferiscano con l’attività agricola, mediante propri rappresentanti, visite all’Azienda e ai terreni assegnati al progetto;
- prendere visione presso l’Azienda Cascina Canta della documentazione originale, o presso le proprie sedi in copia, derivante da controlli effettuati da enti pubblici (Asl, Carabinieri Nas, ecc.) presso la risiera e/o in campo;
concordare con l’Azienda Cascina Canta analisi in campo significative durante il periodo di coltivazione del riso (i costi sostenuti saranno considerati fra quelli che concorreranno alla definizione del prezzo finale).
Clausola facoltativa:
I GAS che aderiscono alla clausola facoltativa riconoscono all’Azienda Cascina Canta, a sostegno della sua attività e come forma di partecipazione al “rischio di impresa”, un anticipo pari a € 1,00 per ogni chilogrammo di riso prenotato;
Definizione del prezzo:
Tipo di riso: VIALONE NANO
Prezzo di listino attuale
2,10 € per confezione da 1 kg
9,00 € per confezione da 5 kg
42,00 € per confezione da 25 kg
Prezzo stimato del riso “adottato”:
La coltivazione biologica di vialone nano su campi che non comportino particolare presenza di infestanti dà luogo mediamente ad una produttività di 40 quintali di risone per ettaro.
Il prezzo stimato del vialone nano “adottato” presuppone che la presenza delle infestanti nei campi (non trattati) coltivati biologicamente comporti una produttività inferiore.
Ipotizzando una produttività di circa 26 quintali di risone per ettaro, il prezzo iniziale diventa il seguente:
3,20 € per confezione da 1 kg
13,60 € per confezione da 5 kg
63,40 € per confezione da 25 kg
Scostamenti dalla produttività ipotizzata:
La reale produzione dei tre ettari sui quali verrà realizzato il progetto di coltivazione biologica del vialone nano si potrà conoscere solo a raccolto avvenuto e potrà essere inferiore o superiore a quella ipotizzata inizialmente.
Il prezzo del riso verrà stabilito sulla base della produzione reale facendo in modo che a Cascina Canta venga garantito il ricavo che avrebbe avuto in base a produttività e prezzo inizialmente stimati (cioè, per ogni ettaro, 3,2 €/kg * 2.600 kg = 8.320 €).
Produzione superiore a quella stimata inizialmente:
Nel caso in cui la produzione sia superiore a quella stimata inizialmente si conviene che il conseguente minor costo venga interamente riconosciuto ai GAS, nell’ipotesi che il prezzo definito garantisca i margini di impresa a Cascina Canta.
Per esempio nel caso di una produzione di 34 quintali di risone per ettaro il prezzo diventa il seguente:
2,50 € per confezione da 1 kg
10,60 € per confezione da 5 kg
49,40 € per confezione da 25 kg
Produzione inferiore a quella stimata inizialmente:
Nel caso in cui la produzione sia inferiore a quella stimata inizialmente, si conviene che il conseguente maggior costo venga sopportato in parti uguali da Cascina Canta e dai GAS (fino ad un massimo del 20%).
Per esempio, nel caso di una produzione di 22 quintali di risone per ettaro, il prezzo diventa il seguente:
3,50 € per confezione da 1 kg
15,00 € per confezione da 5 kg
69,90 € per confezione da 25 kg
(prezzo iniziale aumentato del 50% del costo aggiuntivo).
I componenti del GAS di Asti hanno accettato la “sfida” e prenotato una quota della produzione di questo campo di riso “adottato”.
Un modo per saggiare – davvero sul “campo” - le ripercussioni dell'effetto serra sulla nostra vita quotidiana: un problema primario che ci tocca tutti da vicino e che, dunque, non possiamo più permetterci di delegare alle decisioni di “altri” ...