Una Buona Occasione: prevenire è necessario quanto donare



Un nuovo sito è nato dalla collaborazione tra il Settore "Tutela dei cittadini e dei consumatori" della Regione Piemonte e le "Strutture ricettive e commercio" della Regione Valle d’Aosta, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico con i fondi costituiti dalle sanzioni inflitte dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) alle aziende che violano le regole e i principi della libera concorrenza. Vale in questo caso la regola secondo la quale chi ha violato le norme e ha danneggiato i consumatori restituisce, attraverso le sanzioni che è costretto a pagare e le iniziative che vengono con esse realizzate, l'equivalente del danno che ha ingiustamente loro procurato. In questo caso le risorse sono state reperite nell'ambito del programma generale d'intervento denominato "Per una nuova cultura del consumo" ...

Si chiama "Una Buona Occasione" (http://www.unabuonaoccasione.it) e si pone l'obiettivo di sensibilizzare i consumatori sulla delicatissima tematica della lotta allo spreco alimentare.
Sono fondamentalmente tre i cardini dell’iniziativa: prevenire è necessario quanto donare, l’ingannevole mito della scadenza e la crisi come opportunità di ripensamento.

L’originalità del progetto "Una Buona Occasione" sta nella novità dell’approccio al tema della lotta agli sprechi alimentari. Normalmente ci si concentra sulla destinazione delle eccedenze per sottrarle alla spazzatura e darle alle food bank ("banche del cibo") o agli enti caritativi. Mentre l'idea posta a fondamento di "Una Buona Occasione" è quella di incidere sulle cause che contribuiscono a formare l'eccedenza, cercando così di prevenirla.
Per intenderci, se la raccolta differenziata dei rifiuti è un’attività utile e degna di grande considerazione, ancor più incisive si rivelano tutte le iniziative finalizzate alla riduzione della quantità di rifiuti. Lo stesso discorso vale per gli sprechi alimentari: è importante riuscire a limitare la quantità complessiva delle eccedenze, considerato che ne rimarrà sempre una grande disponibilità da destinare a scopi caritativi.

"Una Buona Occasione" vuole però promuovere e favorire anche la diffusione della prassi commerciale di offrire in promozione alimenti in prossimità di scadenza. Molti pensano si tratti di "merce di serie B di cui i supermercati vogliono sbarazzarsi a spese della clientela", mentre in realtà i prodotti sono buoni come gli altri, senza poi considerare che così facendo si ottengono due risultati entrambi virtuosi: le aziende della distribuzione riducono gli stock di merci invendute ed i consumatori risparmiano.

Infine è "Una Buona Occasione" anche perché la crisi, con i sacrifici che comporta, consente di percepire più agevolmente che lo spreco, inteso come distruzione di risorse senza che nessuno ne tragga vantaggio, è di per sé un disvalore, un qualcosa che va in ogni modo evitato. Non si può peraltro ignorare che vi è anche chi, nella crisi, vive lo spreco come manifestazione di ricchezza e che pensa autogratificandosi: "spreco perché posso permettermelo". Invece il cittadino non ha soltanto dei diritti, ma deve essere consapevole di avere anche doveri e responsabilità e deve quindi farsi carico di evitare le conseguenze ambientali, etiche e sociali dello spreco. Alla medesima conclusione (evitare lo spreco) dovrebbe giungere anche chi, ragionando in termini esclusivamente utilitaristici, si rendesse conto che non sprecare significa in realtà risparmiare denaro.

Non c’è che da visitarlo: gli spunti ed i servizi che offre sono molti.
Ad esempio: quante volte prendendo dal nostro frigorifero un prodotto giunto alla data di scadenza indicata sulla confezione, ci siamo chiesti… ma sarà ancora buono oppure no? Ecco, "Una Buona Occasione" ha pensato che sia giunto il momento di fare un po’ di chiarezza su questo argomento e ha commissionato al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Torino una serie di analisi di laboratorio volte, per l’appunto, a chiarire cosa succede agli alimenti quando giungono a scadenza o alla data entro la quale, secondo le aziende produttrici, dovrebbero "preferibilmente" essere consumati.

Ma troverete anche informazioni su chi spreca e perché, le conseguenze degli sprechi ed i possibili rimedi.
Buona navigazione su http://www.unabuonaoccasione.it !

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