Peperoncino libero !



A cura della Rete Semi Rurali.


Un'ampia coalizione di 32 Ong, insieme ad associazioni contadine e di costitutori provenienti da 26 paesi dell'Unione Europea hanno depositato un'opposizione al brevetto sul peperone concesso a Syngenta. L'azienda ha brevettato la resistenza a un insetto, “copiandola” da una pianta selvatica di peperoncino. Brevetti di questo tipo non solo sono discutibili sul piano etico, ma aumentano la concentrazione del mercato delle sementi, ostacolano l'innovazione e, di conseguenza, sono una minaccia per la sicurezza alimentare globale. Per sottolineare la questione, gli oppositori, mentre depositavano l'istanza, hanno offerto una zuppa al peperone agli impiegati dell'Ufficio Brevetti Europeo ...

L'8 maggio 2013, l'Ufficio Brevetti Europeo (EPO) ha concesso un brevetto (EP 2140023) all'azienda Syngenta per una pianta di peperone. Il peperone in questione è stato prodotto per incrocio tra una pianta di peperone commerciale e un peperoncino selvatico proveniente dalla Jamaica. Dato che questo peperoncino selvatico è resistente a vari tipi d'insetto, la resistenza agli insetti brevettata era già esistente allo stato naturale. Ciò nonostante, Syngenta ora sostiene di avere la proprietà delle piante di peperone resistenti agli insetti che ha prodotto per ibridazione convenzionale, così come dei semi e dei frutti.

Piante ottenute in questo modo non dovrebbero assolutamente essere brevettabili nell'Unione Europea, Gli oppositori chiedono che il brevetto venga revocato. E' la prima volta nella storia dell'EPO che, riecheggiando un largo dissenso con le pratiche correnti dell'EPO, viene depositata un'opposizione così ampiamente sostenuta e proveniente da ben 26 paesi membri della Convenzione Europea per i brevetti” ha detto François Meienberg parlando a nome della coalizione “No Patents On Seeds!”.

Nel maggio del 2012 il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che “chiedeva all'EPO di escludere da brevetto i prodotti derivati dall'ibridazione convenzionale e tutti i metodi d'ibridazione convenzionale”. Questa risoluzione purtroppo non è stata recepita, per il momento. A breve, una decisione da parte del Consiglio d'Appello Allargato dell'EPO potrebbe cambiare il sistema di concessione dei brevetti sulle piante convenzionali. In ogni caso, per dare una svolta definitiva, è necessaria una decisione politica del Consiglio d'Amministrazione dell'EPO o una nuova legge.

Le organizzazioni che formano la coalizione No Patents on Seeds! sono estremamente preoccupate che tali brevetti conducano a una maggior concentrazione del mercato, rendendo di fatto i contadini e gli altri stakeholder della catena alimentare sempre più dipendenti da poche, grandi multinazionali e che le possibilità di scelta dei consumatori vengano ulteriormente ridotte.
La coalizione No Patents on Seeds! è composta da Bionext (Olanda), La dichiarazione di Berna (Svizzera), GeneWatch (Gran Bretagna), Greenpeace, Misereor (Germania), Development Fund (Norvegia), No Patents on Life (Germania), Rete Semi Rurali (Italia), Reseau Semences Paysannes (Francia) and Swissaid (Svizzera).
Queste associazioni chiedono che la Legge Europea sui brevetti sia ridiscussa e che venga esclusa la brevettabilità del materiale ibridabile, delle piante e degli animatili da essi derivati. La coalizione è sostenuta da varie centinaia di altre organizzazioni. (http://www.no-patents-on-seeds.org).

Maggiori informazioni:
Report Pretese private sulla Natura – Syngenta e il brevetto sul Peperone http://www.evb.ch/en/freepepper.

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