Scusate il gioco di parole, avete perfettamente ragione: non è il momento di essere allegri. E neppure è il momento di considerare l'era del neo governo tecnico come la più autentica delle salvezze della nostra economia. Lo diciamo perchè "i banchieri" prestati al governo d'emergenza sono gli stessi che (da "banchieri") hanno sempre coniugato l'idea di "CrescitaeSviluppo" con nuove grandi infrastrutture, finanziate proprio dal credito bancario. A cui, forse, oggi sarebbe utile opporre una buona campagna di pressione. Ad esempio nei confronti di Intesa Sanpaolo che, attraverso la controllata BIIS-Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, è la più attiva finanziatrice di nuove autostrade. Ben sapendo che un Paese "con due Monti in meno", per risollevarsi, non potrà che svendere i suoi gioielli migliori (terreni certamente, ma forse anche monti, appunto) ...
Alla Società Civile spetta, quindi, il compito di sorvegliare la situazione e non consentire (neppure ad un Governo non politico, soprattutto ad un Governo non politico) di mettere sul mercato altri pezzi di territorio da sacrificare sull'altare dello sviluppismo a tutti i costi.
E iniziate a dare un'occhiata a questa ipotesi di azione nei confronti di Intesa Sanpaolo, che potrebbe indurre i correntisti dell'istituto a spostare il proprio conto o a premere sull'acceleratore di un cambio di strategia del colosso della finanza italiana: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=512&Itemid=84