Un esperto di tumori alla guida del nucleare nazionale

Imagedi Alessandro Mortarino.

L'oncologo Umberto Veronesi è stato nominato a capo dell'Agenzia nazionale per la Sicurezza Nucleare. Immagino che anche voi vi stiate domandando: un Medico/Ricercatore possiede le conoscenze tecniche sufficienti per garantire la sicurezza ambientale a riguardo del trattamento delle scorie e della corretta gestione di impianti così delicati ? Io credo di comprendere il vero motivo della sua nomina ...

Lo dico anche in base alle sue prime dichiarazioni da neo responsabile dell'Agenzia: "L'idea che il nucleare possa aumentare il rischio-cancro è infondata: non c'è combustione, non ci sono emissioni, non c'è diffusione di cancerogeni ... Chi ha studiato sa benissimo che il disastro di Cernobyl è stato provocato dalla follia di un direttore che ha voluto fare un esperimento. E per farlo ha tolto almeno 12 livelli di sicurezza. È stata una follia umana che non si ripeterà. Sono sicuro che non c'è alcun rischio ... I nuovi reattori sono bellissimi, potenti e non c'è alcun dubbio sulla loro sicurezza ... Ho dato la mia disponibilità all'incarico perché questa Agenzia si occupa della sicurezza, dunque della tutela della salute della popolazione".

Veronesi, come ben noto, è anche il fondatore e Direttore scientifico dell'Istituto oncologico europeo di Milano: una realtà che inghiotte – necessariamente – ingenti risorse finanziarie. Per “tirare avanti” tutto è lecito, si disse quando (pochi mesi or sono) Veronesi si schierò platealmente a favore della sperimentazione degli OGM in campo aperto e in molti fecero questa semplice supposizione: tra i soci finanziatori dell'Istituto quanti soggetti sarebbero economicamente avvantaggiati dalla liberalizzazione degli Organismi Geneticamente Modificati ?

Oggi penso che la situazione non sia granché dissimile.

E, dunque, giusto per pensar male ... ecco la mia sensazione: dato che i tumori stanno iniziando ad essere combattuti con (qualche) successo, non sarà utile (per Veronesi e il suo Istituto) preoccuparsi affinché i malati non diminuiscano e così prolungare i tempi della ricerca ?

Spero ardentemente di sbagliarmi ...

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