A cura di Pro Natura Piemonte.
La nostra associazione esprime all'Amministrazione regionale la propria preoccupazione per il crescente acquisto di terreni agricoli da parte di aziende che intendono installare pannelli fotovoltaici e condivide la decisa azione della Coldiretti e di altre organizzazioni agricole Nell’ottica, pur da perseguire, di ridurre le emissioni di gas serra, si sta rafforzando sempre più la tendenza ad installare nuovi campi fotovoltaici su terreni liberi. Al di là della tutela del paesaggio, che è pure di fondamentale importanza per l’economia e per la qualità della vita, di fatto l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra comporta un ulteriore consumo di suolo che dovrebbe essere evitato...
Occorre che i proprietari di terreni non siano incentivati a vendere, ma siano invece indotti a mantenere la destinazione d’uso agricola, oppure in ogni caso lasciare il terreno libero da infrastrutture e costruzioni che lo impermeabilizzano, impedendo così la fornitura dei cosiddetti servizi ecosistemici necessari per la vita e la biodiversità.
In mancanza di una legge nazionale finalizzata a contenere il consumo di suolo, occorre che le amministrazioni locali finalmente prendano atto che non si può procedere avendo come riferimento unicamente il vantaggio economico nell’immediato, ma che occorre progettare con lungimiranza con l’obiettivo primario di limitare i cambiamenti climatici, purtroppo già in atto.
Quindi Pro Natura Piemonte chiede che l’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici sia autorizzata unicamente su tetti, tettoie, ex discariche o comunque su aree già compromesse ed impermeabilizzate. Passare dall’impiego di idrocarburi fossili a nuove fonti di energia rinnovabile è però di difficile attuazione se non si attuano in parallelo politiche per il contenimento del consumo di energia.
Il presidente, Mario Cavargna
