A cura del Consiglio Regionale di Italia Nostra Piemonte-Valle d'Aosta.
Italia Nostra onlus Consiglio Regionale Piemonte è intervenuta a scadenza di legge, indirizzando al tavolo di VAS della Regione Piemonte, le proprie argomentate osservazioni sul documento Prae - Piano Regionale delle Attività Estrattive - che, controdedotto, verrebbe poi presentato nell’aula del Consiglio Regionale per la sua approvazione. Tale strumento di pianificazione è previsto dalla legge Regionale 23/2016 che con il Prae intende disciplinare il settore delle attività estrattive nell’arco del successivo decennio dalla data di sua approvazione.
Nel suo complesso si configura come regalo agli interessi di cavazione, oggi tamponati da vincoli in essere, già troppo spesso elusi, in territori di grande fragilità ambientale e paesaggistica...
Il documento presentato alle osservazioni individua vastissimi bacini estrattivi, in specie nelle vallate alpine dove è presente la risorsa geologica, sia ampliandone gli ambiti entro cui le attività di estrazione sono in corso che prevedendone altre e più estese da coltivare nell’arco di decennio e comunque sino ad un aggiornamento dello stesso Prae; infine assegna una serie di prescrizioni finalizzate allo svolgimento delle attività secondo criteri improntati ad un’ affermata sostenibilità.
Di fatto configura in proiezione decennale enormi insostenibili quantità di materiali cavabili, ed un ampliamento dei bacini estrattivi in luoghi di grande fragilità e bellezza, venendo meno alla tutela paesaggistica e configurando quindi un danno per la collettività.
Sotto questo punto di vista, ancora una volta, l’attuale Governo Regionale ignora l’esigenza di dare attuazione obbligata al Piano Paesaggistico, non ottemperando all’onere di coordinarne l’attuazione ad ogni livello pianificatorio e si inverte la logica ordinamentale che oggi ancora presiede la normativa regionale e nazionale, laddove vede la preminenza del Piano Paesaggistico sugli altri livelli della programmazione.
La valenza di variante ex officio, che il Prae riveste rispetto agli strumenti urbanistici dei singoli comuni, provoca distorsioni evidenti nella pianificazione locale, attraverso l’estensione, a volte indiscriminata, di ampie zone boscate e/o agricole, incidendo sulle funzioni di permeabilità e sull’assetto idrogeologico.
Non vengono risparmiate dalle possibilità estrattive persino le fasce fluviali disegnate dal PAI e zone quali i Siti Natura 2000, protetti da normative di derivazione europea.
Il Prae, così come configurato, con agli ampi margini offerti alle attività di estrazione, concederà una garanzia di legittimazione entro la quale potranno consumarsi irreversibili danni ambientali.
Per tutte queste ragioni Italia Nostra onlus, Consiglio Regionale del Piemonte fa appello alle altre Associazioni ambientaliste perché si pronuncino avverso ad uno strumento di pianificazione così scriteriato, e, in caso di approvazione, disponendosi alla possibilità di ricorso giurisdizionale.
Chiede che il Governo Regionale riveda e riesamini la proposta che ha depositato, recependo le osservazioni che da più parti sono state avanzate.
Si rivolge ai Gruppi Consiliari e ai singoli Consiglieri eletti nel Consiglio della Regione Piemonte: in sede di esame della proposta, qualora ne venga proposta l’approvazione, si facciano loro stessi portavoce delle istanze avanzate dai portatori di interessi diffusi, le associazioni ambientaliste e i cittadini attenti alla tutela paesaggistica.
Qui trovate il documento di "Osservazioni" presentato da Italia Nostra.
E qui quelle trasmesse dal Forum Salviamo il Paesaggio.