La progettazione di un Piano Regolatore è (o dovrebbe essere …) uno dei più “alti” momenti della vita di un Comune e di una Comunità locale. Ma ci sono differenti modi per affrontare questo importante atto della Democrazia di un paese.
Due esempi nella nostra Provincia: Cortandone e Coazzolo, due Comuni di dimensioni simili (poco più di 300 abitanti ciascuno) ...
L’amministrazione comunale di Cortandone ha avviato lo scorso 10 Aprile il suo percorso di riscrittura del proprio strumento urbanistico alla "luce del sole", ovvero rendendo partecipi da subito tutti i suoi cittadini attraverso un primo incontro pubblico a cui sono stati invitati anche Marco Devecchi (presidente dell'Osservatorio del Paesaggio del Monferrato e dell'Astigiano) e il sottoscritto, quale rappresentante del Movimento nazionale per lo "Stop al Consumo di Territorio". Nulla di preconfezionato né di già deciso da parte di Sindaco e maggioranza, ma un franco dibattito orientativo preliminare aperto a tutti i cittadini, alle posizioni della Regione Piemonte (l’Architetto Agostino Novara, Dirigente responsabile del Settore Copianificazione Urbanistica Provincia di Asti dell’Ente Regionale) ed attento alle esigenze “fisiche” del nostro territorio. Un percorso collettivo che la prossima amministrazione comunale dovrà seguire.
L’amministrazione comunale di Coazzolo, invece, un percorso “partecipato” lo aveva avviato due anni or sono, per rispondere ad una lamentazione di parte della cittadinanza a seguito del progetto di ampliamento dell’unica attività artigianale/industriale del Paese.
Un percorso poi interrotto a metà della definizione delle comuni linee guida.
Da pochi mesi (proprio a fine “legislatura” …) la bozza del nuovo piano ha iniziato a prendere forma e ad essere illustrato pubblicamente dai Tecnici e dal Sindaco, con una serie di “ipotesi” o “concetti” che stanno ora traducendosi in rapidissimo ed accelerato iter per l’adozione di un PRGC di cui è difficile capire granché.
Tanto che alla richiesta formale di un cittadino residente (il sottoscritto, a titolo personale e non in rappresentanza di Movimenti o Associazioni …) le documentazioni non vengono messe a disposizione nonostante le leggi in vigore esplicitino gli obblighi di “trasparenza” dell’Ente pubblico ed i tempi entro i quali ciò deve essere fatto.
Sui giornali locali, nelle scorse settimane, il Sindaco di Coazzolo vantava la scelta della sua amministrazione per un nuovo PRGC a “crescita zero”, ma pare di capire che in realtà il nuovo PRGC preveda un’area che sarà destinata a nuova lottizzazione (probabilmente 11/13 villette) e pubblicamente lo stesso Sindaco ha dichiarato che “sarà il proprietario dell’area a decidere se costruire nel bel mezzo dei prati della Val Ferretti oppure sulla collina attigua” …
I terreni ospitano attualmente l’azienda che due anni fa i cittadini di Coazzolo avevano invitato a trasferirsi in luogo di minor impatto ambientale, in quanto impegnata in delicate attività di lavorazione di vetroresina e stirene. A tutt’oggi, ben oltre le scadenze prevedibili, l’azienda è ancora al suo posto; il suo trasferimento risulta legato all’attuazione della variante e non pare prevedere né bonifiche né l’abbattimento del capannone attualmente utilizzato per fini produttivi.
Cortandone e Coazzolo: quale modello di Democrazia preferite ?