Fantasticherie ferroviarie nel basso Piemonte

di Thomas Antoniotto.

Ho avuto modo di consultare un documento facente parte del Piano Regionale dei Trasporti Piemontese redatto nel 1979, contenente una mappa delle Linee ferroviarie di traffico merci. A distanza di 40 anni le ferrovie indicate dal piano svolgono ancora il loro ruolo, ad eccezione di due linee il cui utilizzo per il traffico merci è rimasto solo su carta: il collegamento tra Cuneo e Nizza/Ventimiglia e la ferrovia Casale Monferrato – Asti – Alba – Bra – Cavallermaggiore. Non ho reperito ulteriori dettagli in merito a varianti di tracciato o potenziamenti, necessari nell’ipotesi di trasformare queste ferrovie locali in infrastrutture dedicate ad un consistente trasporto di merci.
Ho provato a immaginare che cosa avrebbe potuto essere questo collegamento ferroviario tra la provincia di Asti e quella di Cuneo, quali benefici avrebbe potuto portare al territorio e come avrebbero potuto essere potenziate le ferrovie esistenti...

Soprattutto il cuneese avrebbe assolutamente bisogno di un collegamento ferroviario verso est, per raggiungere i territori orientali del Piemonte e la Lombardia senza dover passare per Torino.

FERROVIA ASTI-ALBA
Nel 1979, quando venne redatto il piano regionale dei trasporti, era già stato deciso di realizzare la variante di tracciato tra Castagnole e Motta mediante il viadotto di Castagnole: si era dunque scelto di mantenere il tracciato storico della ferrovia passante per Neive e Castagnole delle Lanze. Tuttavia possiamo immaginare soluzioni alternative, che rendano realmente competitivo nei confronti del trasporto su gomma il collegamento ferroviario tra le due città e le due province. Immaginiamo quindi una ferrovia che tra Alba e Motta di Costigliole si sviluppi rettilinea lungo la valle del Tanaro, invece di seguire il tracciato planimetricamente e altimetricamente complesso realizzato nell’Ottocento.
Se l’autostrada e la statale tra Asti e Alba passano per la valle del Tanaro, perché la ferrovia non potrebbe fare altrettanto? Questa nuova ferrovia avrebbe potuto essere a doppio binario, elettrificata, pianeggiante e sostanzialmente rettilinea, a servizio dei comuni attraversati (Guarene, Castagnito, Magliano Alfieri, Govone) e delle industrie, opportunamente raccordate.

COLLEGAMENTO TRA ALBA, BRA, FOSSANO E CUNEO
Nella situazione attuale un treno proveniente da Alba o Bra e diretto a Cuneo dovrebbe effettuare un regresso a Cavallermaggiore, con una notevole perdita di tempo.
Una soluzione semplice potrebbe essere un breve raccordo che consenta di instradare i treni direttamente in direzione sud verso Fossano evitando la stazione di Cavallermaggiore, ma noi vogliamo pensare in grande: immaginiamo una nuova ferrovia diretta tra Bra e Savigliano, che riduca i tempi di percorrenza tra le due città e che potrebbe essere elettrificata o anche a doppio binario.
Da Savigliano a Fossano il percorso sarebbe in comune alla ferrovia Torino – Savona, mentre tra Fossano e Cuneo la ferrovia andrebbe raddoppiata (quest’ultimo intervento progettato realmente ma per ora non realizzato).

Su una ferrovia così possiamo immaginare collegamenti ferroviari oggi impensabili. Ad esempio, regionali veloci Cuneo-Alessandria con fermate a Fossano, Savigliano, Bra, Alba e Asti, o addirittura collegamenti verso la riviera di Ponente.

Queste idee possono sembrare fantascienza, e in effetti lo sono. Ma abbiamo solo immaginato, e sognare non costa nulla. Intanto non possiamo che tornare alla realtà e batterci per il ripristino del servizio ferroviario locale sulle ferrovie esistenti e oggi sospese.

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