Dopo le decine di reazioni manifestate da associazioni, pendolari e cittadini alla proposta di sostituire i binari ferroviari della tratta Alba-Nizza Monferrato-Alessandria con una pista ciclabile, ecco arrivare una importante decisione della Fondazione delle Ferrovie che annuncia la fattibilità di un ripristino in chiave turistica di queste spettacolari linee, chiuse da quasi un decennio...
Questa decisione, annunciata dal direttore generale della Fondazione FS Italiane, l’ingegner Luigi Francesco Cantamessa Armati, arriva dopo due sopralluoghi distinti sulle tratte Alba-Neive della linea Alessandria-Cavallermaggiore e sulla tratta Chivasso-Brozolo della linea Asti-Chivasso.
Dirigenti e tecnici di Rete Ferroviaria Italiana hanno verificato la situazione strutturale odierna e sono giunti ad alcune conclusioni: per quanto riguarda l’Alba-Neive verrà proposta la messa in sicurezza della galleria Ghersi, con interventi finalizzati a consentire il transito dei treni storici e turistici della Fondazione FS e, quindi, a collegare nuovamente Alba con Asti e Nizza Monferrato entro la primavera del 2021.
Cantamessa ha anche aggiunto che «Non vogliamo sentir parlare di piste ciclabili su questa linea e ci opporremo a progetti in tal senso. Ricordo che la linea, risalente al 1800 e tutelata, è “in sospensione”, ma “in esercizio”; e lo scopo della Fondazione è quello di interrompere tale sospensione. Attraverso anche le risorse del Ricovery Fund si potrà aprire ai viaggi turistici anche in ogni weekend. Si tratterà di un turismo slow, attraverso una riapertura della linea da Asti ad Alba in maniera dolce, sostenibile, che rappresenterà per le comunità del territorio una risorsa importante in chiave turistica».
«Sulla Chivasso-Asti – ha detto Cantamessa – valutati i costi di riattivazione della tratta a fini turistici, immaginiamo un ripristino iniziale della linea fino a Brozolo per un totale di circa 20 chilometri di binario da recuperare. La Fondazione FS punta a valorizzare, mediante la riapertura di queste relazioni, un patrimonio dal valore inestimabile di opere d’arte, stazioni, ponti e gallerie perfettamente giunto integro dall’Ottocento ad oggi: è impensabile abbandonare questa ricchezza di enorme dimensione e valore».
Stiamo parlando di "treni storici", ma è evidente che l'ipotesi di ripristinare anche il traffico "commerciale" - cioè quello quotidiano - torna ad essere un'ipotesi attuabile e vicina.
Attendiamo gli sviluppi. Fiduciosi...