di Alessandro Mortarino.
Venerdì 14 agosto non tutti gli italiani erano accalcati su strade e autostrade della penisola o a sgambettare al Billionaire o a preparare gli ingredienti di ricche grigliate per celebrare il giorno di San Ferragosto, patrono dell'ozio e del divertimento. No, diversi di loro erano al lavoro e tra questi i tre membri della Giunta comunale di Nizza Monferrato che, indefessi, si dedicavano a un compito di evidente massima urgenza quale discutere e deliberare l'approvazione di un Protocollo d’Intesa per "disciplinare le modalità di progettazione e realizzazione di una pista ciclabile su sedime ferroviario in disuso che comprenda il tratto tra Alba (CN) e Nizza Monferrato (AT) per un totale di km 37". In parole povere un addio definitivo alla riapertura del servizio ferroviario...
Nel nostro titolo, con un po' di cinica ironia, parliamo di "accanimento terapeutico" nei confronti delle linee ferroviarie Alba-Asti e Alba-Nizza Monferrato perchè è dal 2012 che si ripete, con periodica insistenza, il tentativo di considerare il trasporto ferroviario locale come un "accessorio" poco utile anziché una risorsa primaria.
Nel 2012 le due linee furono infatti definitivamente sospese dopo che nella primavera del 2010, a causa di un movimento franoso all’interno della Galleria Ghersi (tra Alba e Barbaresco), il traffico su rotaia fosse già stato limitato alla stazione di Castagnole Lanze. Vi fu un'immediata reazione dei cittadini e dei Sindaci di allora, che diedero vita a molteplici azioni per sollecitare la Regione al ripristino del servizio ferroviario, tra cui una corposa raccolta firme e una partecipata manifestazione davanti al palazzo della Regione a Torino. La Regione (allora a maggioranza centro-destra) non cambiò però la propria idea e ribadì la sua non volontà alla riattivazione delle linee.
A fine 2014 la nuova amministrazione regionale (a guida centro-sinistra) lanciò - addirittura - per la prima volta l'idea di ricoprire i binari con una pista sintetica in pannelli di gomma triturata e riciclata e trasformare il sedime in una innaturale pista ciclabile. Anche in questo caso la reazione di cittadini e Sindaci fu immediata e unanime e la Regione fece dietrofront, rimettendo nel cassetto (ma non nel cestino dei rifiuti...) il bizzarro progetto.
Dai territori la richiesta di riattivazione delle linee si fece più pressante e nel 2017 RFI-Rete Ferroviaria Italiana preparò uno studio tecnico per valutare le possibilità per la messa in sicurezza della galleria Ghersi e il ripristino delle intere linee, con costi stimati in circa 60 milioni di euro per un ammodernamento completo oppure circa 25 milioni per la "semplice" riattivazione senza elettrificazione.
Il 25 ottobre dello stesso anno, a Neive, la Giunta Regionale siglò un Protocollo d’Intesa per la riattivazione delle linee ferroviarie Alba – Castagnole delle Lanze – Asti e Castagnole delle Lanze – Cantalupo attraverso il formale impegno che vedeva compartecipi con la Regione Piemonte i Comuni delle due tratte, l'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e R.F.I..
Tutto bene. Sulla carta.
Ma poi la politica non ha completato l'opera. La Regione, che si era impegnata a sottoporre il progetto e a richiedere al Ministero il relativo finanziamento, pare non lo abbia poi fatto e a poco più di un anno dal "cambio della guardia" in Regione, ecco che la nuova amministrazione di centro-destra rilancia la proposta di mettere la definitiva pietra tombale al passaggio dei treni per sostituirli con una (lo ribadiamo) innaturale pista ciclabile.
Ci risiamo.
Ma questa volta la Regione sta correndo e pare molto determinata, tanto che dopo Nizza anche la Giunta comunale di Calamandrana ha deliberato l'adesione al Protocollo d'Intesa (25 agosto) e tutti gli altri Comuni paiono intenzionati a seguirne le orme. Si mormora che la decisione sia stata presa attorno ad un elegante tavolo del Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo, ex monastero ora albergo a 5 stelle, in una riunione organizzata dall'assessore regionale Gabusi (ex Sindaco di Canelli) - molto probabilmente in concerto con il Vice Presidente della Regione Carosso (ex Sindaco di Coazzolo), dall'altro assessore Icardi (ex Sindaco di Santo Stefano Belbo) e dal Presidente Cirio (ex assessore di Alba e della Regione stessa)- con tutti i Sindaci dell'area. In questa riunione lontana dalle stanze istituzionali gli esponenti regionali hanno riccamente elencato il ritorno economico-turistico generato dalle ciclabili di mezza Europa. Non sappiamo se a tutti è parso chiaro che la ciclabile ipotizzata (Alba-Nizza Monferrato) non scorrerebbe lungo un Danubio o una Senna locale, ma sopra una lunga serie di pannelli di gomma: un cicloturismo artificiale proposto a chi ricerca la Natura, dunque... Potremmo discuterne!
E, ovviamente, non è dato sapere quali informazioni siano state dispensate ai Sindaci presenti e quanto sufficientemente corrette; basterebbe leggere la delibera già approvata dai Comuni di Nizza e Calamandrana per rendersi conto che la linea in questione viene raccontata come una ferrovia in disuso: il che non corrisponde a verità, in quanto ben sappiamo che è una tratta semplicemente sospesa al traffico commerciale!
In un'intervista rilasciata a La Stampa, il Vice Presidente della Regione, Fabio Carosso, aggiunge altri elementi su cui occorrerebbero opportune riflessioni sia degli amministratori pubblici e sia dell'intera cittadinanza. Dice infatti Carosso che «se prendessimo 100 ragazzi di 20 anni e chiedessimo loro se vogliono una ciclabile o una linea ferroviaria, avremmo 99 favorevoli alla ciclabile e forse un nostalgico del treno».
E aggiunge: «si è chiesto ai Sindaci di sondare l'opinione dei cittadini e poi di deliberare in giunta il protocollo d'intesa. Se i cittadini la vorranno ci arriveremo. Se non la vogliono cercheremo un'altra via per realizzarla».
Non ci risulta che Nizza Monferrato abbia chiesto ai suoi residenti di esprimere un parere. Eppure la Giunta della vigilia di ferragosto ha già deliberato: c'è stato forse un errore procedurale?
E se chiedessimo non a 100 ventenni (che, molto probabilmente, si saranno già parzialmente trasferiti in qualche città fuori zona per seguire i percorsi universitari e, quindi, saranno magari meno interessati alle vere problematiche del territorio...) ma a lavoratori pendolari, ai minorenni e alle fasce di over sessantacinquenni (le statistiche ci ricordano che nel 2050 in Italia una persona su tre avrà più di 65 anni), otterremmo la stessa risposta ipotizzata da Carosso ma mai verificata in concreto e, dunque, da considerarsi labile e poco affidabile?
Intanto Associazioni e cittadini iniziano a reagire e un documento è già stato recapitato a tutte le amministrazioni comunali. Si indicano alcune informazioni primarie, si invita a non firmare "cambiali in bianco" e a coinvolgere tutte e tutti in una decisione irreversibile che toglierebbe risorse civiche in cambio di ben poco. Qui sotto trovate il testo della missiva:
OGGETTO: progetto pista ciclabile su sedime ferroviario tra Nizza Monferrato e Alba.
Preg.mo Sindaco, Gentili Assessori e Consiglieri,
siamo il Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile e raggruppiamo alcune associazioni di pendolari, di comitati a difesa del trasporto pubblico locale e singoli cittadini.
Premesso che
siamo venuti a conoscenza di un progetto di pista ciclabile da realizzarsi coprendo il sedime della tratta ferroviaria Alessandria – Cavallermaggiore, nel tratto tra Nizza Monferrato e Alba;
al contrario di quanto si scrive nella delibera del Comune di Nizza Monferrato, che approva e promuove tale progetto, la linea in questione non è un’ex ferrovia in disuso bensì una tratta sospesa al traffico commerciale;
i costi della riattivazione delle due tratte interessate, Alessandria – Cavallermaggiore e Asti – Castagnole della Lanze, potrebbero essere di diversa entità rispetto a quella pubblicata fino ad ora, soprattutto alla luce delle importanti risorse che saranno messe a disposizione per la ripresa post-Covid oltre a quelle annualmente stanziate dal Ministero competente e, fatto ancor più importante, nessun onere sarebbe a carico dei Comuni, al contrario della pista ciclabile, in quanto le opere di ammodernamento e ripristino sono di competenza di Rete Ferroviaria Italiana;
il tratto tra Neive e Nizza Monferrato unitamente a quello tra Asti e Castagnole delle Lanze sono stati inseriti nel programma dei treni storici della Fondazione Fs con notevoli investimenti da parte di Rete Ferroviaria Italiana per l’adeguamento alla circolazione di detti convogli, interventi che andrebbero anche a beneficio della riattivazione al traffico commerciale ed i cui costi andrebbero scomputati da quelli preventivati per tale progetto;
il 20 ottobre 2017 venne emanata una delibera della Giunta Regionale, n. 49-5811 avente titolo “Approvazione dello schema di Protocollo d'intesa per la riattivazione delle linee ferroviarie Alba - Castagnole delle Lanze - Asti e Castagnole delle Lanze – Cantalupo” a sua volta sottoscritta dal Comune di Asti - DGC 484 del 27/09/2016 - Comune di Isola d'Asti - DCC 42 del 27/09/2017; Comune di Carentino - DGC 22 del 28/06/2017; Comune di Bruno - DCC 1 del 30/03/2017; Comune di Castelnuovo Belbo - DGC 14 del 10/04/2017; Comune di Incisa Spadaccino - DGC 26 del 13/04/2017; Comune di Nizza Monferrato - DGC 59 del 08/05/2017; Comune di Calamandrana - DGC 27 del 13/04/2017; Comune di Santo Stefano Belbo - DGC del 05/04/2017; Comune di Castiglione Tinella - DGC 18 del 03/04/2017; Comune di Costigliole d'Asti - DCC 14 del 23/03/2017; Comune di Castagnole delle Lanze - DGC 25 del 21/03/2017; Comune di Neive - DGC 21 del 27/02/2017; Comune di Alba - DGC n. 71 del 09/03/2017;
è già in fase di avanzata progettazione una pista ciclabile parallela alla ferrovia;
la riattivazione della tratta comporterebbe una dovuta restituzione ai cittadini di un servizio necessario per una mobilità sicura e sostenibile ed un’opportunità per i numerosi turisti che scelgono il trasporto pubblico per gli spostamenti, anche in ragione di una nuova coscienza ecologica;
un servizio ferroviario puntuale ed efficiente, integrato con i bus, costituirebbe attrattiva per chi volesse tornare a stabilirsi nei centri della provincia, pur lavorando nelle città, con conseguente ripopolamento dei nostri piccoli e medi centri abitati;
tutto ciò premesso
siamo a chiedervi di sospendere ogni decisione in merito al progetto di cui all’oggetto e di pensare ad un disegno di più ampio respiro che possa soddisfare le esigenze di tutti, pendolari e turisti, in nome di una rinascita dei comuni della provincia e di una vera opportunità di sviluppo commerciale per le aziende e gli operatori delle nostre zone.
Evidenziamo inoltre che aderire oggi al protocollo della ciclabile, sarebbe in contrasto con tutto quello che i comuni interessati, come evidenziato sopra, hanno chiesto e parzialmente ottenuto nel 2018 per la riattivazione delle tratte ferroviarie del sud astigiano.
Infine ci rendiamo disponibili per un lavoro coordinato e condiviso per un progetto a medio/lungo termine che coniughi le esigenze di tutti e che sia inclusivo di tutti i mezzi di trasporto, treno, bus, bicicletta, monopattino, ecc.
Certi che Lei Sindaco e l’amministrazione prendiate in considerazione la nostra richiesta, la ringrazio anticipatamente per la preziosa attenzione e per il tempo che dedicherà a questa istanza.
Segue elenco adesioni al presente documento di associazioni e privati.
Giacomo Massimelli - Comitato Strade Ferrate Nizza Monferrato
Claudio Menegon - Comitato Gruppo Pendolari Cuneo-Torino
Paolo Forno - Associazione Pendolari e Trasporti Biellesi
Fulvio Bellora - Unione Ferrovie Piemontesi
Alberto Collida’ – Comitato Ferrovie Locali
Piero Canobbio – Amici della Bra Ceva e Diramazione Mondovì
Stefano Sibilla - Comitato Treno Alpi Liguri
Claudio Bongiovanni - Forum Mobilità Cuneo
Alessandro Mortarino - Forum Salviamo il Paesaggio
Uberto De Paolis
Mario Didier
Angelo Marinoni
Alberto Parone
Gabriele Balestrino
Pedro Augusto Bozzone
Federico Santagati
Ylenia Russello
Erik Eterno
Federica Ricci
Fabio Lavacca
Andrea Isabello
Sergio Argenta
Manuel Lucchini
Luca Grieco
Fabiana Catalano
Chiara Cattelani
Filomena De Pietro
Marco Santini
Silvia D'Amore
Alberto Molinari
Marco Spinolo
Caterina Plazza
Sergio Siri
Renato Ricci
Fabrizio Viarengo
Domenico Celentano
Anna Guarino
Franco Cortese