European Consumers ("Associazione delle Associazioni" in difesa dei consumatori) in seguito alla pubblicazione del rapporto tecnico/legale condotto insieme a ISDE_Associazione medici per l'Ambiente in materia di campi elettromagnetici e diffusione del 5G in Italia ha provveduto a inviare il dettagliato documento a tutti i 7914 Comuni in Italia, Governo e Gruppi Parlamentari affinché aggiornino le normative vigenti in materia di elettrosmog per proteggere il territorio e la popolazione di cui sono responsabili. La mancanza di un un adeguato aggiornamento legislativo esporrà il territorio italiano a un eccesso di radiazioni elettromagnetiche con gravissimi effetti sulla salute umana e ambientale. Se tale adeguamento normativo non sarà effettuato, European Consumers si riserva la costituzione di parte civile a difesa della salute pubblica e dell’ambiente...
(Qui il rapporto integrale).
Diffida ex art. 328, 2° c. c.p. con contestuale comunicato Stampa: Rapporto ISDE – European Consumers sui campi elettromagnetici e i rischi connessi alle nuove tecnologie.
Illustre Sindaco,
la presente comunicazione è al fine di avviare un rapporto di proficua collaborazione con l’Amministrazione da Lei presieduta e in relazione alla oramai nota problematica concernente i campi elettromagnetici e i rischi connessi alle nuove tecnologie.
A tale proposito, il problema dei campi elettromagnetici eccessivamente invasivi è già stato trattato dalle Associazioni (European Consumers e ISDE) che hanno prodotto il rapporto in relazione a ripetitori, Wi-Fi e telefonia mobile. Nel corso degli anni, non si può contestare l’assunto per il quale si sono accumulate sempre maggiori prove sull’effetto nefasto dei campi elettromagnetici di eccessiva intensità sulla salute umana e ambientale.
Nell’ultimo decennio, invero, sono state diffuse risoluzioni scientifiche e governative, consensi scientifici e documenti di posizione, rapporti di gruppi di scienziati indipendenti e appelli ai governi per invitare a limitare la diffusione dell’uso di tecnologie di comunicazione promuovendo standard di sicurezza per i campi elettromagnetici basati su evidenze biologiche.
Alla conoscenza scientifica, purtroppo, come nel caso dei pesticidi, delle emissioni gassose e degli inquinanti organici persistenti (POP), è generalmente seguita una notevole inerzia normativa sia a livello europeo che, ancora di più, nazionale. Ancora di più è trascurato, a livello politico e amministrativo, l’effetto sinergico di queste fonti di inquinamento, così come il Principio di Precauzione, che dovrebbe guidare qualsiasi scelta in ambito gestionale, indurrebbe a prendere in considerazione.
Nel frattempo, a causa di questa inerzia, i campi elettromagnetici artificiali e l’inquinamento diffuso hanno continuato ad aumentare significativamente per motivazioni maggiormente legate a interessi economici privati piuttosto che a interessi concernenti la salute pubblica e ambientale collettiva.
Negli ultimi tempi, in considerazione degli aspetti che il fenomeno ha assunto, si è diffusa una notevole inquietudine anche presso i non addetti ai lavori e questo, in particolare, per la nuova tecnologia 5 G. Quest’ultima minaccia, in un quadro già pericoloso almeno a livello locale, un ulteriore incremento dei campi elettromagnetici artificiali soprattutto in mancanza di regole adeguate. Il tutto su uno sfondo in cui anche lo stesso controllo delle condizioni di esposizione della popolazione risulta assai carente.
Per questi motivi e per porre all’attenzione pubblica e ai mass media i rischi correlati a queste tecnologie, abbiamo trattato in maniera per quanto possibile sintetica le recenti informazioni provenienti dalla ricerca scientifica, offrendo al lettore una notevole bibliografia con la quale aumentare la propria conoscenza e farsi una propria idea della situazione presente. A nostro parere, già inquietante.
Le conclusioni a cui siamo giunti è che, se è vero che non si possono bloccare le innovazioni tecnologiche, esse devono essere tuttavia controllate da un costante adeguamento delle normative in relazione alle conoscenze scientifiche, privilegiando la salute e l’ambiente prima di qualsiasi interesse economico.
In particolare, per tutelare la salute pubblica, si rende indispensabile recepire gli studi scientifici più recenti ed attuare quanto indicato dalla Raccomandazione 1815 dell’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa del 2011. Questa è volta ad abbassare i limiti di esposizione alle radiofrequenza in relazione all’uso privato di telefoni mobili, telefoni DECT (cordless), WiFi, WLAN e WIMAX per computer, Baby Phones a 0,2 V/m sul “lungo termine”. Si osservi, in relazione a questo valore che secondo il rapporto Bionitiative 2012 sulla base delle evidenze sperimentali e del principio di precauzione, lo stesso dovrebbe essere portato a 0,6 V/m nell’immediato.
Premesso questo, in relazione al 5G, fermi e presupposti gli elementi di cui sopra, è necessaria e opportuna una moratoria per valutare adeguatamente gli effetti sulla salute e sull’ambiente delle frequenze utilizzate, anche in relazione alla loro prevista onni-pervadenza. Vanno, inoltre, adeguatamente valutati i possibili effetti sulla sempre più folta comunità degli Elettrosensibili.
Riteniamo, quindi, doveroso e obbligato apporre il divieto di installazione di reti Wi-Fi negli asili e nelle scuole frequentate da bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni. A tale proposito, va ricordato come la precoce esposizione a radiofrequenza rappresenta un aumentato rischio di sviluppo di cancro per effetto dell’accumulazione e in relazione alla sinergia con altri inquinanti ambientali. Studi su animali, infatti, hanno dimostrato disturbi neuro-comportamentali su questi ultimi associati a questo tipo di esposizione.
Altrettanto necessario e altrettanto obbligato sembra apporre il divieto di installazione di reti Wi-Fi in tutti i luoghi ove operano professionisti il cui lavoro richiede concentrazione e precisione, come le sale operatorie, perché la radiofrequenza interferisce con il corretto funzionamento neurologico.
Vi deve essere obbligo per le Agenzie di Salute Pubblica valutare i rischi per la salute connesse alla radiofrequenza, selezionando studi scientifici indipendenti ed escludendo quelli finanziati dall’industria delle telecomunicazioni o da fondazioni ed enti no-profit finanziati dalla stessa. Con fondati dubbi sulla conseguente imparzialità.
Riteniamo che debba essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica l’intera Strategia per le Telecomunicazioni. Ricordiamo che il processo di VAS impone criteri ampi di partecipazione, tutela degli interessi legittimi e trasparenza del processo decisionale, attraverso il coinvolgimento e la consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico che sia interessato all’iter decisionale.
Auspichiamo la promozione di investimenti pubblici e detassazione per la connettività in fibra ottica e via cavo che è la tecnologia più efficiente e sicura per la salute e per l’ambiente.
Su questi per noi ovvi presupposti siamo lieti di offrire al pubblico il nostro rapporto, che abbiamo svolto in modo del tutto indipendente. Gradiamo costruttivi feedback per migliorare ulteriormente la conoscenza di base e la divulgazione relativa alle problematiche poste dall’incremento dei campi elettromagnetici artificiali e alla necessità di un adeguata normativa e di processi per quanto possibile trasparenti e partecipati di valutazione degli impatti delle nuove tecnologie.
DIFFIDA EX ART. 328 C.P.
Tuttavia, stante i fini istituzionali della nostra Associazione e pur auspicando a un proficuo rapporto di collaborazione, siamo costretti, nostro malgrado, a diffidare codesta Pubblica Amministrazione, ai sensi dell’art. 328, c. 1, c.p. “Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione”a porre in essere quanto necessario in funzione dell’Ufficio svolto, sussistendo acclarate ragioni di igiene e sanità.
Nello specifico, invitiamo codesta Spett.le Pubblica Amministrazione a valutare quanto riportato nel rapporto indipendente sui campi elettromagnetici redatto dalle citate associazioni ogni qualvolta si intendano adottare decisioni relative ai campi elettromagnetici e a portare il medesimo contenuto a conoscenza delle varie Amministazioni interessate così ai consigliere.
In subordine, la presente diffida è inoltrata ai sensi del secondo comma del medesimo art. 328 c.p., invitando, pertanto, la summenzionata P.A., a compiere l’atto richiesto o, in subordine, nello stesso termine di 30 giorni dalla ricezione della presente, a esporre le ragioni del ritardo e della mancata adozione.
Si invita altresì la stessa a voler mettere all’ordine del giorno della prossima seduta consiliare l’esame del precitato studio indipendente, onde consentire ai consiglieri di prenderne visione e di rendersi edotti di tutti i rischi che l’utilizzo della predetta tecnologia comporta, e ad allegare il predetto studio a qualsiasi delibera o determinazione o decisione che dovesse essere assunta in materia di installazione di impianti che emettano onde elettromagnetiche, elettrodotti, ripetitori, etc..
Poiché European Consumers intende porre alla pubblica attenzione i Comuni che non aderiranno a quanto richiesto si richiede copia degli atti inerenti.
Forniamo altresì il Link dell’Associazione dove è scaricabile gratuitamente lo studio di cui all’oggetto:
http://www.europeanconsumers.it/wp-content/uploads/2019/09/Comunicato_rapporto_ISDE_EC_campi.pdf
Certo di un Vostro interessamento in relazione a tale questione di primaria importanza per la salute dei cittadini, confidiamo in un Vostro cortese e positivo riscontro alla presente e cogliamo l’occasione per porgerVi i nostri migliori saluti.
Marco Tiberti (Presidente European Consumers)