A cura di Openpolis.
Nelle città la presenza di verde pubblico e aree attrezzate è essenziale per concretizzare uno dei principali diritti del minore: quello al gioco e al tempo libero.
Tra i diritti riconosciuti di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, quello al gioco e al tempo libero è certamente uno dei più qualificanti. Perché tocca da vicino uno degli aspetti che più caratterizzano il benessere del minore, in quanto persona con necessità e bisogni propri, autonomi da quelli degli adulti. Non riguarda solo la possibilità di vivere in un ambiente salubre. Si riferisce al diritto di svolgere in piena libertà e secondo le sue preferenze una delle attività più importanti per la crescita e lo sviluppo: il gioco...
"Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età"
Convenzione sui diritti dell'infanzia (art. 31).
Si tratta di una questione centrale per la crescita del minore. In molte analisi la concretezza del diritto al gioco è utilizzata come indicatore del livello di benessere di cui gode il minore. Ad esempio, due elementi su 14 dell’indice di deprivazione messo a punto da Unicef misurano proprio l’effettiva possibilità di giocare, in casa o all’aria aperta.
Uno degli sviluppi più interessanti del diritto al gioco è la possibilità che sia il minore stesso a decidere sul proprio tempo libero, assecondando le sue inclinazioni, interessi, preferenze. Intese nel senso più ampio possibile: dal diritto di giocare al parco con gli amici, a quello di leggere, viaggiare. È uno dei cardini con cui si realizzano i cosiddetti participation rights: i principi “che riconoscono il ruolo attivo del bambino come agente di cambiamento e portatore di idee e opinioni che devono essere prese sul serio” (Piano nazionale infanzia).
http://www.gruppocrc.net/wp-content/uploads/2008/12/iv-piano-_azione-infanzia.pdf#page=3
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