Il grido della Terra



«Questa sorella protesta per il male che le provochiamo“ (§ 2 Laudato si’).

La mostra “Il grido della terra”, edita dall'editrice EMI di Bologna, è stata esposta a Torino in occasione del Salone del gusto. L’idea è piaciuta ai responsabili di Valle Belbo Pulita, Unitre, Azione Cattolica e Memoria Viva che si sono riuniti in comitato e hanno deliberato di noleggiarla per un mese ...

Nel frattempo l’Azione Cattolica di Ovada e quella di Acqui Terme, venute a conoscenza dell’ iniziativa, hanno chiesto di poterla avere dal 30 novembre al 10 dicembre. A Canelli si è costituito un comitato per organizzare l’ evento composto da Bruna Benevolo in rappresentanza dell‘Unitre, Mauro Stroppiana per l’ Azione Cattolica, Umberto Gallo Orsi per Valle Belbo Pulita e Paola Bottero per Memoria Viva, sotto il coordinamento di Romano Terzano che ha individuato i destinatari e ha steso il calendario delle esposizioni.
Il comitato ha deliberato di rendere itinerante la mostra, vista la facilità di montaggio e di smontaggio e di metterla gratuitamente a disposizione delle Istituzioni scolastiche che si fossero dichiarate interessate a presentarla ai loro studenti. Hanno accolto la proposta gli Istituti comprensivi di Canelli, di Nizza Monferrato, di Santo Stefano Belbo e le scuole di Calamandrana, di Incisa Scapaccino, di Refrancore e per le scuole secondarie di secondo grado Artom di Canelli, Pellati, Galileo Galilei e Geometri di Nizza Monferrato.

Il Comitato, accogliendo la “riflessione gioiosa e drammatica insieme - § 246 Laudato si’” di Papa Francesco, ha deliberato inoltre di impegnarsi nell’ illustrazione dei 12 pannelli a tutti gli utenti in visita alla mostra, ed ha incaricato del compito Romano Terzano con la collaborazione di Franco Moraglio, consigliere Unitre di Canelli, nella piena consapevolezza che “I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’ umanità - § 25 L.s.“.

L’inaugurazione ha avuto luogo sabato 12 novembre alle ore 15 presso il circolino di San Tommaso, mentre una prima esposizione è stata fatta nelle scuole di San Marzano Oliveto venerdì 11 novembre. Nel periodo compreso tra l’11 ed il 30 novembre la mostra è stata presentata in 7 scuole elementari (San Marzano Oliveto, Canelli Giuliani, Canelli Bosca, Santo Stefano Belbo, Calamandrana, Nizza Monferrato e Incisa Scapaccino), in 5 scuole medie (Canelli, Santo Stefano Belbo, Nizza Monferrato, Incisa Scapaccino e Refrancore), in 4 istituti superiori (Artom, Liceo G. Galilei, Istituto Pellati e Istituto per Geometri) con grande disponibilità da parte dei dirigenti, dei docenti e di tutto il personale che opera nelle scuole. Gli alunni interessati sono stati 1.746, gli insegnanti 113. Hanno inoltre visitato la mostra ed assistito alla presentazione e all’approfondimento delle tematiche proposte 138 tra adulti e genitori.

Sono stati organizzati incontri con i soci delle sezioni Unitre di Calamandrana e di Montegrosso d’Asti, con una larga partecipazione anche di invitati. Una serata è stata dedicata agli stranieri che frequentano il corso di lingua italiana di Canelli.
Il lavoro svolto da membri del comitato organizzatore si è sviluppato dal 10 al 30 novembre, con incontri al mattino per le scuole e serali o pomeridiani per gli adulti. Molto attiva è stata la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di volontariato di Canelli che hanno presenziato agli incontri: Croce Rossa Italiana, Consiglio di Biblioteca, Gruppo alpini, Aido, Cis, Su il sipario, Lilt, Pedale Canellese e di quelle che poi a vario titolo hanno collaborato.

Alcuni rappresentanti delle istituzioni locali hanno seguito gli incontri: il vicesindaco Paolo Gandolfo presente all’inaugurazione, i consiglieri Simona Bedino e Alessandro Negro presenti alla serata di approfondimento, il Sindaco Gianni Gabri di San Marzano Oliveto accompagnato dal Parroco don Enrico, l’ Assessore Maria Grazia Cavallo di Calamandrana, l’assessore Ausilia Quaglia di Nizza Monferrato, il Sindaco di Incisa Scapaccino Matteo Massimelli accompagnato dagli assessori Ettore De Nicolai e Emanuela Tornato, dal Parroco Don Claudio e dalla Presidente Unitre Maria Teresa Capra, l’assessore alla cultura Giovanni Bianco di Montegrosso d’Asti accompagnato dal Parroco.
Un particolare ringraziamento per la disponibilità e l’attenzione va alle Parrocchie, a Don Luciano Cavatore parroco di San Tommaso che ha messo a disposizione il locale per l’inaugurazione e per l’esposizione durante i fine settimana e a Don Carlo Bottero che all‘Unitre ha tenuto la lezione introduttiva all’iniziativa illustrando il contenuto dell’Enciclica “ Laudato si’” di Papa Francesco.

Considerazioni sul problema ambientale percepito dalle nostre comunità.
Sulla base delle informazioni raccolte durante il commento della mostra si constata che l’attenzione per il degrado ambientale è pressoché condiviso dalla totalità della popolazione e riguarda in modo specifico la preoccupazione per la conservazione dell’integrità e produttività del terreno, per il problema della qualità delle acque, la qualità dell’aria, l’uso dei fitofarmaci, il pericolo delle alluvioni, la qualità del cibo e la differenziazione dei rifiuti solidi urbani.
Un po’ meno sentita, invece, risulta la percezione, sostenuta dai contenuti della mostra e dalla preoccupazione di Papa Francesco nell’Enciclica, della velocità dei cambiamenti che investono il nostro pianeta e la lentezza dell’evoluzione biologica e dei provvedimenti adottati dalla comunità nazionale e internazionale.

Molti cittadini sono lodevolmente impegnati nella differenziazione dei rifiuti con un forte senso di indignazione per il degrado ambientale dovuto all’abbandono dei rifiuti nell’ambiente da parte di una minoranza di persone non ancora consapevoli, ma che possono svolgere un ruolo attivo e costruttivo.
Più sfumate invece risultano, a nostro parere, le preoccupazioni relative al rapporto tra degrado ambientale e le condizioni dei poveri (“Di fatto il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta § 48 L.s.)”, le problematiche relative all’emigrazione per motivi ambientali (“i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita senza alcuna tutela normativa § 25 L.s.”), alla cura della casa comune, alla cultura relativista, al modello economico con le sue conseguenze negative a carattere planetario, ai drammi vissuti in seguito ai disastri ecologici nazionali:  Eternit, Ilva, Terra dei fuochi.

Sin dai primi incontri abbiamo constatato inoltre che gli utenti, nella stragrande maggioranza, disponevano di informazioni approssimative relative ai costi generali e specifici della raccolta dei rifiuti solidi urbani, della loro destinazione e valorizzazione, delle quantità prodotte, delle implicazioni sociali ed economiche derivanti da un comportamento non corretto e da un’eccessiva produzione. D’altro canto, invece, erano a conoscenza di alcune modalità inerenti la pratica di differenziazione. Tutti poi dichiaravano di essere a conoscenza del pericolo che deriva dal degrado ambientale, però nutrivano un elevato grado di scoraggiamento ed un profondo senso di impotenza ad affrontare un problema di proporzioni planetarie. Alla luce di tali considerazioni si è deciso di puntare su un’opera di informazione e di educazione ambientale integrale, a partire dai giovani, per essere poi collegata e sostenuta in un secondo momento dall’apporto dei genitori, degli adulti, del volontariato e delle istituzioni locali.

Per superare indifferenza, scoraggiamento e senso di impotenza si è puntato sulla proposta di compiere piccoli interventi che ogni cittadino, produttore di rifiuti, può fare modificando leggermente il suo stile di vita. Molto utile è stata l’ occasione di offrire ai partecipanti agli incontri l’opportunità di conoscere modalità e sistemi adottati dai Comuni virtuosi nella gestione dei rifiuti solidi urbani, modelli riconosciuti come eccellenze italiane.  (Cartellone n° 12 L’ Italia è piena di esperienze positive).

Obiettivi
Il comitato organizzatore si era proposto degli obiettivi molto ambiziosi: informare gli studenti ed i cittadini sul problema della custodia dell’ambiente, fornire percorsi operativi facilmente praticabili, fornire dati sui costi dello smaltimento delle diverse frazioni di rifiuto, educare i cittadini al senso della cura della casa comune, suggerire agli insegnanti delle scuole e elementari e medie semplici percorsi operativi, fornire dati relativi alle eccellenza italiane in merito ai risultai raggiunti nella raccolta differenziata e nella riduzione della produzione dei rifiuti, attenzione alle problematiche sociali ed in particolare alla tutela delle fasce deboli e dei poveri per la promozione di un coscienza attiva nell’educazione ambientale integrale.

Obiettivo globale è stata la maturazione di una sensibilità ambientale orientata al cambiamento, o secondo quanto scrive Papa Francesco, alla conversione: “Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. Uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso" (§ 191 L.s.) e alla partecipazione dei cittadini: “Se i cittadini non controllano il potere politico - nazionale, regionale e municipale - neppure è possibile un controllo dei danni ambientali" (§ 179 L.s.).

Come in ogni operazione educativa il comitato organizzativo ha tenuto conto del suo carattere probabilistico e non deterministico, pertanto lascia ogni valutazione dei primi risultati alle persone coinvolte nell’iniziativa. Tuttavia è interessante constatare che già qualcosa si è mosso: gli alunni della scuola elementare Bosca, aiutati dai loro solerti insegnanti, hanno prodotto un cartellone con i pensieri scaturiti dalle riflessioni sulla mostra. Altri ragazzi in famiglia hanno riferito quanto appreso, hanno coinvolto i loro genitori in una selezione dei rifiuti più accurata, altri hanno iniziato a pesare ogni settimana il rifiuto indifferenziato prodotto in famiglia per portare a scuola i dati e farne oggetto di ricerca con la classe.
Il comitato organizzatore è molto soddisfatto di questa nuova esperienza affrontata superando l’incertezza e il rischio di una modesto accoglimento. L’impegno è stato apprezzato ed è stato riconosciuto anche il lavoro di quanto è stato fatto a vantaggio della custodia dell’ambiente che ha visto il coinvolgimento costruttivo dei giovani studenti, dei genitori e di tutti i cittadini che hanno apprezzato e sostenuto l’ iniziativa.

Le associazioni di volontariato che hanno promosso la diffusione delle informazioni contenute nei pannelli della mostra sono consapevoli che il lavoro non può terminare con la restituzione del materiale all’EMI Editrice, ma ritengono necessario continuare quanto intrapreso coinvolgendo non solo i giovani, ma sempre di più le associazioni di volontariato, i genitori, i rappresentanti della gestione della scuola ed in modo particolare le istituzioni locali che hanno un notevole peso e potere nella gestione e nella custodia dalla Casa Comune.

Strumenti.

Oltre ai dodici pannelli utilizzati sono stati presi in considerazione alcune pubblicazioni che recentemente hanno trattato la materia: enciclica “Laudato si’ “ di papa Francesco, pubblicazioni e studi di Luca Mercalli, riferimenti a interviste televisive di Luigi Bistagnino , docente del corso di eco designi presso la facoltà di architettura dell’ Università agli Studi di Torino, suggerimento per una visione famigliare o di gruppo del film “ Il punto di non ritorno” di Ferdinando Di Caprio. Sono state fornite poi documentazioni pubbliche relative ai costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e riferimenti ad alcune  gestioni di eccellenza quali quelle del consorzio Priula di Treviso, dove si paga la Tari in base a quanto si produce ( tariffa puntuale), e di Monte nelle Alpi ( BL), cittadina che detiene il primato della minima produzione pro capite/ anno di rifiuto indifferenziato: Kg 28.

Percorsi didattici
Nell’illustrazione del contenuto dei cartelloni si è tenuto sempre presente il grado di capacità di recepire il messaggio in rapporto all’ età ed alle conoscenze pregresse degli studenti coinvolti. Nella scuola primaria si è privilegiato il contenuto che riguarda la bellezza del pianeta Terra che ci accoglie e ci fornisce il cibo. Si è parlato della “casa comune” vista attraverso facili riferimenti di carattere ambientale, sociale, economico. Dalla bellezza della natura che ci circonda è emersa la consapevolezza della necessità di conservarla integra attraverso semplici azioni di ogni giorno che anche i piccoli possono svolgere . Si è privilegiato il ruolo operativo che i ragazzi svolgono all’ interno della loro famiglia invitandoli a prendere coscienza della quantità di rifiuto che in ogni casa si produce attraverso la pesatura del sacchetto di rifiuto indifferenziato consegnato ogni settimana alla raccolta. Determinante è stato l’impegno degli insegnanti presenti con gli alunni per intraprendere in classe, durante lo svolgimento delle attività curricolari, un percorso didattico attento alla custodia dell’ ambiente.         

Nella scuola secondaria di primo grado, oltre alle sollecitazioni offerte nella primaria, è stato illustrato il sistema lineare nell’ utilizzo selle risorse del pianeta Terra che va dalla miniera alla discarica che si contrappone al sistema circolare che trasforma i rifiuti differenziati in risorse che possono essere immessi nel circolo produttivo senza intaccare le disponibilità naturali. Facendo poi una panoramica delle possibilità di intervento a custodia dell’ ambiente da parte di ogni persona sono stati forniti dati circa i costi ed i possibili risparmi che derivano da una differenziazione corretta dei rifiuti. Suggerimenti didattici sono stati offerti agli insegnanti che hanno assistito i loro alunni durante la visita alla mostra.                                                              

Più articolato e completo è stato il discorso con gli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Gli aspetti ambientali, etici, sociali, economici sono stati motivi di riflessioni approfondite, collegate con le attività curricolari che gli studenti svolgono nell’ ambito dei loro percorsi formativi. Sono stati forniti dati e informazioni sui costi di gestione dei servizi di smaltimento delle più comuni frazioni di rifiuti per rendere i giovani consapevoli nell’ adozione dei loro comportamenti in modo che la differenziazione non sia solo un gesto abitudinario ma motivato da ragioni economiche, sociali e di natura ambientale. Si è parlato del sistema circolare nelle gestione delle risorse del pianeta, del modello di sviluppo che riguarda l’ economia mondiale, del paradigma tecnocratico, dell’ attenzione i poveri. Fattiva ed attenta è stata la collaborazione degli insegnati che hanno assistito gli allievi durante la vista alla mostra.

Con gli adulti il contenuto della mostra è stato illustrato e discusso in maniera aperta ai temi ambientali, sociali, etici ed economici locali. Si è partiti dal fatto che l’ informazione sui costi e sui sistemi di trattamento e di smaltimento dei rifiuti è non solo un diritto del cittadino che paga la tassa, ma anche un elemento basilare atto a rendere razionali e non solo ripetitivi i comportamenti quotidiani. Sono stati sviscerati anche alcuni aspetti che riguardano direttamente la nostra comunità con l’ obiettivo di fornire maggiori informazioni sul servizio, sui possibili percorsi diretti a ridurre la quantità dei rifiuti, su una più accurata differenziazione, sulla riduzione dell’ importo globale ed individuale della TARI mediante al’ attivazione della tariffa puntuale, sulla partecipazione attiva e sul coinvolgimento dei cittadini, sul miglioramento del decoro della città, su una equa distribuzione dei carichi fiscali e su un diverso approccio di carattere educativo e responsabile nei confronti di chi ancora non ha assunto comportamenti virtuosi nella custodia dell’ ambiente

Proposte

L’ azione di informazione e di educazione ambientale non termina con la chiusura della mostra. Si propone di continuare con un’ opera condivisa , oltre che con le scuole, con le associazioni di volontariato locali ed in particolar modo con le Istituzioni Locali che hanno compiti istituzionali di custodia dell’ ambiente. Nel frattempo si intende mantenere il contatto collaborativo con gli insegnanti e gli studenti che hanno iniziato ad attivare i percorsi formativi nell’ ambito delle attività curricolari, secondo i suggerimenti proposti durante la presentazione della mostra. Si propone infine di organizzare convegni ed incontri con personalità di alta esperienza e competenza in materia in modo che possano sollecitare la partecipazione di un sempre maggior numero di cittadini impegnati nella cura dell’ ambiente.

Il comitato organizzatore

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