I costi umani del motocross



di Enrico Griseri.

Nel corso della turbolenta assemblea pubblica sul progetto di pista di motocross svoltasi a Castagnole Monferrato il 13 settembre scorso, gran parte degli interventi si è concentrata sui possibili vantaggi e svantaggi economici che il circuito potrebbe arrecare al paese. Si tratta senza dubbio di una questione importante, ma non è certo l’unica da prendere in considerazione. È anche necessario, infatti, valutare attentamente l’impatto che la realizzazione del progetto avrebbe sull’ambiente, in termini di perdita di aree boschive e di inquinamento atmosferico e acustico ...

Inoltre, come ho cercato di spiegare nel corso dell’assemblea (il mio intervento è stato però continuamente interrotto da una rumorosa minoranza), non bisogna dimenticare che il motocross è uno sport pericoloso e che la sua pericolosità, a causa della potenza sempre maggiore dei mezzi utilizzati, è costantemente cresciuta negli ultimi decenni.
Alberto Gobbi, massimo esperto italiano di medicina applicata al motocross, per anni medico della Federazione Italiana Motociclistica Sezione Motocross e non certo persona ostile a questo sport, ha affermato che “il motocross è uno sport ad alto rischio” (The incidence of motocross injuries: a 12-year investigation, “Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc”, 12 Nov, 2004, p. 574) e che nel motocross “il numero di incidenti gravi negli ultimi anni è esponenzialmente aumentato” (Motocross: passione pericolosa?, “Motocross”, 7/2009, p. 32). Del resto, basta digitare su Google le parole “incidente motocross” per generare un elenco simile a un bollettino di guerra.

Limitandoci alla nostra regione, e agli ultimissimi anni, dal 2013 sono morti sui circuiti piemontesi tre motocrossisti e numerosi altri sono rimasti gravemente feriti. Fra questi anche diversi minori, ad esempio un bambino alessandrino di 10 anni caduto dalla sua minimoto sul circuito di Trofarello il 2 novembre 2014 e ricoverato al Regina Margherita di Torino con un grave trauma cranico e fratture alla gamba sinistra e alla base della testa. Già, perché il motocross, nella versione minicross, è praticato anche dai bambini: il limite minimo di età per gareggiare è di appena 8 anni. Una pionieristica ricerca americana svolta nel 2010 dalla Mayo Clinic di Rochester in Minnesota su 139 piloti minori di 18 anni, ha rilevato che nell’arco della stagione di gare, da maggio a ottobre 2010, il 48% dei minorenni in questione aveva manifestato uno o più sintomi di commozione cerebrale. Tuttavia, solo il 40% di essi si era sottoposto a un esame medico, e il 30% ha continuato a gareggiare il giorno stesso in cui aveva accusato i sintomi (Concussion Symptoms in youth motocross riders: a prospective, observational study, “J Neurosurg Pediatr”, 15 Mar, 2015). In calce trovate un elenco, sicuramente incompleto, di incidenti gravi avvenuti in Piemonte e Liguria negli ultimi cinque anni, che, come vedrete, hanno coinvolto sia adulti che minorenni.  

È evidente che costruire un nuovo circuito di motocross (l’ennesimo in Piemonte) non farebbe che incentivare la pratica di questo sport. Intendiamoci, ognuno è libero, se lo desidera, di fare motocross (e di farlo praticare ai propri bambini, anche se sarebbe bene che quest’ultimo “diritto” fosse eliminato quanto prima dal legislatore).
Tuttavia, io credo che i pubblici amministratori siano altrettanto liberi di decidere se autorizzare o meno la costruzione di nuovi circuiti, e abbiano l’assoluto dovere morale di porre sulla bilancia anche i costi umani e sociali che potrebbero conseguire dalle loro scelte. Sono convinto che, nel valutare il progetto, l’amministrazione comunale di Castagnole Monferrato, la Provincia di Asti e tutti i cittadini di Castagnole vorranno e sapranno ragionare a fondo su questo aspetto.

Enrico Griseri


7 agosto 2011: in seguito a una caduta sulla pista di Sassello (SV), una ragazza genovese di 30 anni perde conoscenza e riporta traumi multipli.

25 settembre 2011: sulla pista di Paroldo (CN) un motociclista di Carrù di 44 anni subisce un grave incidente ed è trasportato in elisoccorso in gravi condizioni all’ospedale di Cuneo.

1 aprile 2012: sulla pista di Paroldo (CN) un ragazzo di 23 anni della Valbormida ha un gravissi-mo incidente, nel quale riporta un trauma cranico e facciale, diverse fratture e lesioni interne al fegato e all’aorta.

8 settembre 2012: un pilota di 23 anni di Genova, durante il Trofeo Italia-Francia disputato sul circuito di Paroldo (CN), riporta fratture alle gambe e la sospetta frattura del bacino.

20 aprile 2013: ex campione di motocross di 36 anni muore dopo una caduta nel circuito di San Salvatore Monferrato (AL).

7 luglio 2013: nel corso di una gara sulla pista di Sassello (SV) un ragazzino genovese di 13 anni è trasportato d’urgenza in gravi condizioni all’Ospedale Gaslini di Genova con traumi al bacino e alla schiena, una frattura al gomito e sospette lesioni renali.
Nel corso di un’altra gara un 27enne di Savignone riporta una sospetta frattura a una spalla.

21 settembre 2013: sul circuito del Sassello (SV) un pilota di 48 anni viene sbalzato dalla sella: in prognosi riservata al San Martino di Genova con trauma cranico e facciale di seria entità, con possibili conseguenze cervicali.

1 novembre 2013: un giovane di 20 anni, caduto di schiena sul circuito di Pieve di Teco (IM), è trasportato in elicottero all’ospedale di Pietra Ligure con sospetti traumi e una lesione lombare.

15 marzo 2014: un centauro cade sulla pista di Calvari (GE) e si procura numerose fratture in va-rie parti del corpo e un trauma cranico.

14 giugno 2014: sulla pista di Maggiora (NO) il 25enne campione belga Joel Roelants cade in a-vanti e la sua moto gli colpisce la schiena, fratturandogli gravemente la colonna vertebrale e co-stringendolo a vivere sulla sedia a rotelle.

14 settembre 2014: sul circuito di Cairo Montenotte (SV) un uomo si procura cadendo dalla moto un grave trauma cranico con perdita di conoscenza.

21 settembre 2014: sulla pista di Rivarolo Canavese (TO), durante i campionati lombardo-piemontesi, un ragazzo di 18 anni di Chieri cade e si frattura alcune vertebre dorsali: rischia la paralisi a vita degli arti inferiori.

21 settembre 2014: sulla pista di Paroldo (CN) un ragazzo di 15 anni di Genova cade ed è trasportato d’urgenza in elicottero al CTO per gravi fratture alla colonna vertebrale.

2 novembre 2014: un bambino alessandrino di 10 anni cade dalla moto sul circuito di Trofarello (TO) e viene trasportato in elisoccorso all’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino con fratture alla gamba sinistra e alla base della testa e un grave trauma cranico.

4 aprile 2015: uno spettatore tedesco di 17 anni sulla pista di Rivarolo Canavese (TO) viene investito da un pilota ventenne e riporta diverse fratture agli arti e al bacino.

2 luglio 2015: un 57enne di Novara muore per trauma toracico in seguito a un incidente sulla pista di Salmour (CN).

1 agosto 2015: incidente sulla pista di Calvari (GE): un ragazzo di 23 anni riporta un trauma facciale e uno cervicale ed è trasportato in elicottero all’Ospedale San Martino di Genova.

31 gennaio 2016: un ragazzino di 11 anni riporta diversi traumi ed è trasportato in elisoccorso all’ospedale Gaslini di Genova a causa di un incidente avvenuto su una pista di minicross ad Arenzano (GE).

20 febbraio 2016: sulla pista di motocross di Trofarello (TO) un giovane pilota di 23 anni di Bra muore sul colpo dopo aver battuto violentemente la testa e il torace.

7 maggio 2016: sulla pista di Rivarolo Canavese (TO) un pilota cuneese di 17 anni cade e riporta una grave frattura alla gamba.

3 agosto 2016: un uomo di 49 anni residente a Montecarlo cade sulla pista di San Salvatore (AL) ed è trasportato in gravi condizioni all’Ospedale di Alessandria.



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