Ora è senza dubbio il momento in cui ciascuno di noi inizi a porsi alcune domande poiché domani potrebbe essere troppo tardi. Il nostro territorio ospita da sempre alcuni tra i più gravi disastri ambientali che il Piemonte e l’Italia intera abbia mai sopportato su una superficie così piccola:
• L’Acna di Cengio in Valle Bormida :la più grossa bomba ecologica italiana e la più grossa e costosa bonifica in atto in Italia;
• L’ex discarica di Valle Manina : la più grossa discarica esaurita del Piemonte e la più inquinata per la scorretta gestione negli anni ’80;
• la ex cava in località Gessi presso il comune di Montiglio M.to: tra le più complesse bonifiche sotterranee del Piemonte con la presenza di fusti tossici provenienti da mezza Italia;
• il quartiere di San Fedele in Asti: dove buona parte dei pozzi irrigui sono stati contaminati da cromo esavalente proveniente dalla ex WayAssauto.
Il panorama dei rischi ambientali nella nostra provincia è dunque di tutto rispetto e parafrasando noti politici nazionali …..abbiamo già dato (morti, malattie e fiumi di denaro ).
L’idea, dunque, che su di un territorio così fragile e piccolo, in cui da qualche anno si sta faticosamente costruendo un alternativa fatta di turismo, di qualità nelle produzioni agricole e artigianali, possa essere costruito un forno che brucerebbe i rifiuti di mezzo Piemonte dovrebbe farci riflettere….il suolo provinciale non può essere violato con un opera inutile al nostro territorio e di segno contrario alle politiche comuni degli ultimi quindici anni.
Le scelte sono chiare, tra chi crede che un territorio abbia certe vocazioni che vadano assecondate e valorizzate e chi pensa che un territorio sia una luogo di conquista e di uso al di fuori delle sue vocazioni geografiche e umane.
Il forum delle associazioni ambientaliste della provincia di Asti
Lipu -WWF -ProNatura -Lega Ambiente