A cura di Pro Natura Piemonte.
Una recente modifica della Legge Regionale sulle Aree protette prevede che, nell’ambito del Consiglio di ciascuno degli 11 Enti di Gestione di parchi e riserve naturali previsti in Piemonte, sieda un rappresentante delle Associazioni ambientaliste, ove con tale denominazione si intendono quelle ufficialmente riconosciute dal Ministero dell’Ambiente ed effettivamente operanti nella nostra Regione. Tuttavia, la designazione ufficiale deve essere fatta dalla Comunità del Parco, che rappresenta l’Assemblea dei Sindaci dei Comuni e dei Presidenti degli altri Enti Locali il cui territorio ricade all’interno delle aree protette ...
Proprio tale norma si sta dimostrando inefficace nel rappresentare il mondo ambientalista e fortemente penalizzante per le Associazioni che lo costituiscono. I Sindaci, infatti, hanno buon gioco a nominare persone a loro vicine e che garantiscono piena accondiscendenza alle decisioni prese dal Consiglio, anche se vanno in direzione opposta a quello che dovrebbe essere il fine principale di queste aree, e cioè la protezione dell’ambiente naturale.
In fondo, un’Associazione di comodo la si trova sempre…
È proprio quello che sta capitando: sono infatti già numerosi i casi di persone designate a rappresentare gli ambientalisti, ma che sono poco o per nulla legate al settore della protezione della natura. Il caso forse più emblematico è quello del Parco della Collina e del Po torinese, dove, a fronte di candidature “forti” come quella di Fabrizio Bertolino (ex Presidente dell’allora Parco della Collina torinese) è stato eletto Pierangelo Cumino, appassionato cacciatore (fino a qualche tempo fa era Presidente di un Ambito Territoriale di Caccia) e fautore di grandi opere, TAV e tangenziale est di Torino su tutte.
Il bello è che la nomina di costui appare regolare, perché la sua segnalazione è pervenuta da Agriturist, emanazione della Confagricoltura che si occupa di agriturismo e che effettivamente fa parte delle Associazioni ambientaliste riconosciute. Rimane tuttavia difficile capire come questa persona possa perseguire gli interessi del settore ambientalista.
La stessa situazione si è verificata per il Parco cuneese delle Alpi Marittime, dove il candidato ufficiale di Pro Natura, WWF, Legambiente, LIPU e Italia Nostra, Domenico Sanino, è stato battuto da Ermanno Erbì, presentato da “Bicingiro”, Associazione federata alla Federazione Italiana Amanti della Bicicletta, cui pare, peraltro, si sia iscritto il giorno prima della nomina …
Ma, di nuovo, anche la FIAB è riconosciuta dal Ministero.
Situazioni meno gravi, ma sempre palesemente irregolari, per i Parchi delle Alpi Cozie e dell’Ossola, dove sono stati eletti nominativi proposti a livello locale dal CAI a scapito di quelli segnalati dalle Associazioni “storiche”. Il motivo di illegittimità, secondo la scrivente Associazione, risiede nel fatto che tali designazioni sono state avanzate da sezioni locali del CAI, le quali certamente non possono fregiarsi del titolo di “Associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente”, che compete esclusivamente alla Presidenza centrale di tale Ente.
Su questi aspetti la Federazione Nazionale Pro Natura ha presentato un esposto al Presidente della Regione Piemonte affinché non ratifichi la nomina dei rappresentanti delle Associazioni di Protezione Ambientali laddove questa sia stata effettuata in contrasto con le norme legislative e si riserva la possibilità, in caso di mancato accoglimento della richiesta, di perseguire tutte le iniziative affinché vengano riconosciuti i propri diritti.
La situazione appare grave e desolante, e non fa che accrescere l’amarezza in chi si occupa, volontariamente e senza alcun obiettivo di tornaconto personale, di protezione dell’ambiente naturale. Ma al di là della delusione per come sono state gestite le nomine resta il pericolo che incombe sul futuro delle aree protette.
Se si opera in modo da escludere la presenza dei veri ambientalisti nei Consigli degli Enti di Gestione, sorge il sospetto che si vogliano adottare politiche contrarie alla tutela dell’ambiente naturale, che dovrebbe comunque essere il primo, anche se non l’unico, obiettivo di parchi e riserve naturali.