La spesa si fa senza buste di plastica



Le persone sensibili e che sanno che alla base del futuro di questa povera terra martoriata ci sono gesti grandi e piccoli, scelte quotidiane o eccezionali, saranno contente di sapere che già dal 21 di agosto di quest'anno è diventato obbligatorio per i commercianti italiani distribuire qualsiasi tipo di merce utilizzando sacchetti di materiale compostabile oppure di materiali riutilizzabili (cotone, carta, polietilene contenente plastica riciclata ecc..) ...

Con questa norma l'Italia, per una volta, ha preceduto il resto dell'Unione Europea nel dare uno stop all'uso dei sacchetti di plastica usa e getta, materiale tanto utile all'essere umano quanto dannoso per tutti gli ecosistemi. Una delle immagini che colleghiamo a questo proposito, è probabilmente quella delle enormi isole di plastica che si trovano negli oceani di tutto il mondo, oppure quella della tartaruga che si nutre di frammenti di questo resistentissimo materiale.

Risale solamente all'agosto scorso lo studio di Goletta Verde in base al quale sappiamo che nel Mar Adriatico si trovano 27 rifiuti/kmq e che il 90 % di questi è di plastica. Le buste di plastica costituiscono il 41% dei "rifiuti plastici prevalenti". Analoga situazione si riscontra nel Mar Tirreno con 26 rifiuti /kmq, il cui 91% è costituito da plastica ed il 29% di questa da buste.

Il divieto di utilizzo di borse della spesa in plastica che possono finire nel mare non risolverà ovviamente il problema dell'inquinamento marino, ma speriamo almeno che lo limiti al massimo.

Noi, come consumatori responsabili abbiamo d'ora in avanti un motivo in più per riutilizzare le nostre borse di stoffa o, in caso di nostra dimenticanza, di pretendere che i negozianti si attengano alla legge imbustando i loro prodotti in sacchi a norma di legge.
L'alternativa, spiacevole ma efficace: ricordare che chi non rispetta la normativa sui sacchi per l'asporto merci (art. 2 D.L. 2/2012, convertito in legge e modificato dalla Legge 116/2014), incorre in pesantissime sanzioni che vanno da 2.500 a 25.000 €.

Per approfondimenti sullo stato dei nostri mari:
http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/goletta-verde-presenta-l-indagine-sul-marine-litter-nei-mari-italiani

Per vedere le caratteristiche dei sacchi che si possono usare e di quelli vietati:

http://www.assobioplastiche.org/wp-content/uploads/2011/04/Come-riconoscere-i-sacchi-conformi-alla-legge.pdf


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