Una pianta dovrà essere messa a dimora per ogni nuovo nato e anche per i bambini adottati. E' questo il "cuore" della nuova norma per lo sviluppo degli spazi verdi urbani messa a punto dall'uscente ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, per avere città più sostenibili.
In realtà una legge c'era già ed è datata 29 gennaio 1992, ma si tratta di una norma poco rispettata dalle amministrazioni dei comuni oltre i 15.000 abitanti che ora, invece, saranno tenute a registrare in un apposito "catasto" gli alberi esistenti, mentre i sindaci dovranno pubblicare il bilancio "verde" al termine del loro mandato ...
L'entrata in vigore della legge sugli spazi verdi urbani conferma la Giornata nazionale degli alberi, che si terrà ogni anno il 21 novembre per perseguire "attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani”.
Durante la Giornata dell'albero, il ministero dell’Ambiente promuoverà nelle scuole - insieme con i ministeri dell’Istruzione e delle Politiche agricole – iniziative per la conoscenza dell’ecosistema e dei boschi, il rispetto delle specie vegetali, l’educazione ambientale e civica.
Le scuole, in collaborazione con i Comuni, le Regioni e il Corpo forestale, pianteranno alberi tipici locali in aree pubbliche.
Oltre a incentivare la posa di un alberello per ogni neonato, la legge prevede che venga piantato un albero anche per i bambini adottati.
Arriva anche il "catasto" degli alberi nelle grandi città: ogni sindaco, due mesi prima della scadenza naturale del suo mandato, dovrà rendere pubblico il bilancio arboreo del comune indicando il rapporto tra numero di alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi di propria competenza.
Il censimento riguarderà anche gli alberi "monumentali" e storici della città: l’eventuale danneggiamento o abbattimento sarà punito, salvo che il fatto costituisca reato, con sanzioni dai 5.000 ai 100.000 euro.
E’ istituito al ministero dell’Ambiente un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico con compiti di monitoraggio, controllo, promozione del verde. Le Regioni, le Province e i Comuni – ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e delle risorse disponibili – sono tenuti a promuovere l’incremento degli spazi verdi urbani e, a tempo stesso, a favorire il risparmio e l’efficienza energetica e l’assorbimento delle polveri sottili, con strumenti come il rinverdimento delle pareti degli edifici.
"Con questo provvedimento si mira a conservare la biodiversità - ha affermato l'uscente ministro Clini - e ad aumentare il numero degli alberi. Al tempo stesso, si vuole ridurre l’inquinamento, proteggere il territorio dal dissesto e stimolare comportamenti quotidiani virtuosi".