Fine Agosto in Val Susa

La Valle di Susa non sta mai ferma ma, a differenza della città funestata da dieci anni di governo di Sergio Chiamparino, il nostro movimento non fabbrica debiti ma denuncia quelli contratti irresponsabilmente, e si batte per evitare che si prosegua su questa strada suonando e ballando con l’orchestra italiana di B&B2 mentre la nave affonda.

E se ad agosto persino qualche compagno e amico di DKm0 va in vacanza, noi no, anzi abbiamo chiesto agli amici europei e a chi di DKm0 vuole tornare a trovarci di partecipare al primo FORUM TEMATICO CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI E PER UN ALTRO FUTURO POSSIBILE, che si svolgerà in varie località della valle, ma prevalentemente tra Bussoleno e Venaus, dal 26 al 30 agosto.

Un fine settimana “lungo”, di incontri e testimonianze di lotta e democrazia vissuta con la partecipazione dei movimenti europei, extraeuropei e della popolazione locale per conoscerci, discutere e imparare dalle esperienze altrui. Il Forum vuole essere uno spazio di discussione e confronto aperto alle associazioni e comitati di cittadini che difendono il loro territorio e futuro minacciati dalla realizzazione di opere inutili e/o nocive nella consapevolezza che ambiente e salute non possono essere oggetto di mediazione e baratto.

Oggi le popolazioni che hanno deciso di prendere in mano il proprio futuro dimostrano, attraverso l’auto organizzazione e senza mediazioni, che vincere è possibile e che proprio da queste lotte può nascere la speranza di un mondo più giusto e migliore.

Questo primo appuntamento del Forum tematico intende circoscrivere e contenere questo “vasto tema” delle Grandi Opere Inutili in un contesto ben preciso: quello delle infrastrutture legate al trasporto, soprattutto ferroviario, delle merci e delle persone, ma non sarà trascurato il legame stretto che c’è tra le risorse “devolute” alla grande lobby europea del calcestruzzo e quelle negate alle piccole e medie opere davvero necessarie per la difesa e la manutenzione del territorio. Per questo insistiamo a dire che difendere il proprio cortile significa iniziare a difendere quel grande cortile che si chiama Terra.

Il programma.

Questo è il programma (in via di messa a punto) fin qui previsto e il cui aggiornamento è possibile consultare sul sito www.11-12-2010.eu

 

26 agosto 2011. Arrivo dei partecipanti.

27 agosto 2011. Nella prima giornata sarà data ampia possibilità alle varie realtà di presentarsi, spiegando le loro ragioni, raccontando la storia e la struttura del loro movimento, analizzando le forze avversarie ed esponendo le loro prospettive ed aspettative per il futuro. Si discuterà sulle effettive interconnessioni tra i vari comitati, ma anche su punti di vista non concordanti.

28 agosto 2011. La seconda giornata dovrebbe essere dedicata al dibattito su concetti di vita e progettualità alternative, per dare una visione futura non solo alla lotta contro le opere inutili, ma anche a concetti propositivi. Si cercherà di fondare la base per una rete di solidarietà concreta tra i movimenti dei vari paesi. Si decideranno eventuali piattaforme di informazione/scambio idee e il calendario di futuri incontri e manifestazioni comuni.

29 agosto 2011. Durante la terza giornata i partecipanti potranno conoscere meglio il territorio valsusino, con le sue criticità, ma soprattutto con le sue bellezze, i suoi luoghi di cultura e il suo paesaggio alpino. In un’atmosfera rilassata sarà più facile avvicinarsi individualmente e scambiarsi ulteriori idee.

30 agosto 2011. Partenza dei partecipanti. In alternativa può essere organizzata la visita di Torino o di qualsiasi altra città. Siamo convinti che sia ora che – attraverso il confronto con altri movimenti e associazioni e guardando oltre le frontiere – si creino delle reti di resistenza che diano forza alle singole lotte e le unisca il più possibile.

 

Coscienti di avere tutti superato la fase del semplice NO della protesta, auspichiamo anche che si possano collegare i movimenti per la costruzione di alternative per un futuro possibile, vivibile e desiderabile.

Per il comitato promotore del Forum, Claudio Giorno

 

Scheda:

La pianificazione delle Grandi Opere Pubbliche in tutta Europa (e altrove) sembra seguire gli stessi schemi:

· Anziché servire la cittadinanza, queste opere sono finalizzate a servire precisi interessi politico/economici e a dare profitto ad un gruppo molto ristretto di entità finanziarie e industriali.

· I benefici promessi non sono che delle ipotesi – in perfetta sintonia con le politiche che hanno dato origine alla globalizzazione neoliberista che da 30 anni predica la piena libertà della circolazione del denaro e delle merci e genera la delocalizzazione delle produzioni dei beni e della forza lavoro, i trasporti in massa dei prodotti e i consumi sfrenati.

· La popolazione viene tenuta all’oscuro di dati importanti e non viene coinvolta nei processi decisionali.

· Dove si mobilita la protesta, questa viene ignorata, delegittimata, repressa o criminalizzata.

· I promotori delle opere, allo scopo di ottenere il consenso delle popolazioni residenti nei territori interessati che di fatto subiscono ingenti danni diretti, spesso promettono la realizzazione di opere accessorie dette compensazioni a carico dei costi della infrastruttura (ad esempio strade, scuole, campi sportivi, ecc.).

· Le spese ingenti per i grandi progetti sono a carico dei cittadini e gli effetti collaterali negativi penalizzano le comunità locali, l’equilibrio sociale e l’ambiente.

 

Le seguenti ipotesi iniziali potrebbero essere lo spunto per la discussione:

· E’ meglio sostituire alle grandi opere tanti ‘piccoli’ interventi, ed interpellando democraticamente le comunità (cfr. Convenzione di Aarhus) per valutarne l’utilità ed indirizzando delle risorse pubbliche su essi. Questo modo di pianificare le Opere Pubbliche porterà più benefici in termini di rafforzamento della democrazia, aumento dei posti di lavoro, sviluppo dell’imprenditorialità locale, rispetto per l’ambiente, utilità sociale e culturale.

· Il “bene comune” è un valore da difendere. Ed esso non può comunque prescindere dal benessere delle comunità locali. La rilocalizzazione di servizi, produzione e mercato (km 0, ecc.), proprio perché in controtendenza con la fallimentare globalizzazione in atto, è l’unica garanzia per dare alle prossime generazioni un futuro mondiale possibile.

· Per il bene dell’umanità e della natura è necessario abbandonare l’idea della crescita infinita (PIL, consumi, sprechi, ecc.) come valore autoreferenziale, ma bisogna finalmente capire che un ridimensionamento degli stili di vita non sia una resa, ma piuttosto una conquista arricchente e in definitiva una necessità.

· I movimenti locali che nascono spontaneamente dai territori hanno da tempo dimostrato come le loro rivendicazioni siano in stretta relazione con i problemi globali generati dalle politiche neoliberiste.

· possa fissare iniziative di lotta comuni e l’appuntamento per un altro Forum in uno dei paesi dei gruppi partecipanti.

 

Questo Forum intende raccogliere le esperienze:

· del Patto di Mutuo Soccorso che dal 2006 ha messo in rete le lotte di varie realtà italiane, www.11-12-2010.eu/old_/Home /,

· della Carta di Hendaye che si è costituita a gennaio 2010 tra comitati italiani, francesi, baschi, per combattere insieme l’alta velocità ferroviaria sulle reti transeuropee TEN-T, www.11-12-2010.eu/old_/Home /,

· della Giornata di protesta contro le grandi opere inutili e tutte le manifestazioni correlate svoltesi intorno all’11/12/2010 in Italia, Francia e Germania, www.11-12-2010.eu/old_/Home /.

Il Forum contro le Grandi Opere Inutili è patrocinato dal Comune di Venaus e dalla Comunità Montana della Valle Susa e Val Sangone ed è una tappa del FSM 2013.

I costi generali sono sostenuti dal Movimento No Tat, eventuali contributi volontari saranno tuttavia graditi.

Le spese per il viaggio e il pernottamento in strutture alberghiere saranno a carico dei partecipanti. Per l’ospitalità (strutture e vitto) messa a disposizione dal Movimento No Tav sarà chiesto un contributo.

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