Sciopero della fame per difendere il verde di Asti

ImageMercoledì 20 Luglio è iniziato ad Asti uno sciopero della fame con presidio davanti al palazzo del Comune, come forma di estremo richiamo alle responsabilità sulla vicenda della casa alpina nel parco Rio Crosio.

Alcune persone, in particolare l'irriducibile Giampiero Monaca, lo porteranno avanti per più giorni, ma molte sono le adesioni pervenute per uno sciopero di sole 24 ore o addirittura solo di solidarietà. Seguite il diario giornaliero di Giampiero ...

Giampiero così commenta l'iniziativa: “non ci va proprio giù che le ragioni dei molti, i diritti della collettività, vengano arrogantemente sottoposti al vantaggio di pochi.

Chi non se ne è accorto prima se ne renda conto adesso.

Non è solo la lotta per un lembo del parco Rio Crosio, ma per tornare a contare, ad essere considerati cittadini, non un gregge da portare al pascolo.

Ecco cosa chiediamo agli amministratori presenti, passati e futuri:

1. Revoca della convenzione con ANA e bonifica del cantiere nel Parco rio Crosio, in considerazione dell'inadempienza da parte dell'ANA nei confronti obblighi con il Comune, secondo cui tale associazione deve attivare visite didattiche guidate, pattugliamento del parco, lavori di manutenzione, presidio, sin dal momento della disponibilità dell'area, cosa ad oggi mai verificatasi.

2. Disporre che una delle plance informative che magnifica i benefici dell'opera fatta predisporre a cura del comune di Asti e di cui il Sindaco si è  assunta la paternità (senza che i manifesti al momento dell'affissione recassero alcuna dicitura che identificasse stamperia o committenza o autorizzazione all'affissione), venga concesso al comitato per poter informare sulle ragioni della propria opposizione all'opera.

3. Censimento degli immobili pubblici e privati del comune di Asti per far emergere i ruderi da abbattere, gli edifici da ristrutturare, gli sfitti da utilizzare.

4. Dichiarazione inedificabilità inderogabile di tutte le aree di  verde pubblico.

5. Impossibilità di ridurre, cedere, scambiare o barattare aree attualmente  a verde pubblico con altre.

6. Inserire postilla a piano regolatore di impossibilità di costruire palazzi oltre 8 piani.

7. Progettare qualsiasi riqualificazione urbanistica a venire, intorno a spazi verdi, e luoghi di aggregazione non il contrario: attualmente l'impresa costruisce un edificio e negli spazi che avanzano inserisce qualche aiuola, non è verde pubblico, sono aiuole di poco valore.

8. Impegno a discutere con assemblee pubbliche qualsiasi variante al piano regolatore, autorizzandola solo dopo la ratifica da parte di assemblee cittadine”.

Mercoledì 20 luglio, primo giorno

Primo giorno di digiuno archiviato ... Fa riflettere non la sensazione di fame reale, ma più la consuetudine a mangiare.

C'è chi è abituato al pasto ... e chi invece è abituato alla fame ...

E mi viene da essere ancor più attento e delicato nell'uso di questo strumento.

Appunto, per noi questo è uno strumento; per altri l'atroce realtà.

Oggi a Genova un tumulto di sensazioni, il passato che si unisce al nuovo, di nuovo in cammino.

La percezione  che  la microscopica area del parco Rio Crosio sparisce nel calderone delle ingiustizie, come in uno zoom di google earth, però anche la sensazione che la lotta contro le ingiustizie si fa  cercando di partire da quelle piccole, vicine a casa, cercando di prenderle sul nascere.

Siamo  tutti, io per primo, poco abituati a fermarci a dire NO IO QUESTO NON LO ACCETTO e mi batto!

Proviamoci ...

 

Giovedì 21 luglio, secondo giorno

Ieri ho dimenticato di ricordare che non sono solo (per fortuna); sono un privilegiato ad avere un po' più di tempo a disposizione ... quanto è preziosa, come dà forza la staffetta che si sta costruendo.

Grazie Mario per la tua  fulminea adesione.

Se ti va inserisci in questo diario la tua bellissima e ricca motivazione.

Secondo giorno di digiuno per affermare il diritto a progettare la città, alla riaffermazione della supremazia dei diritti della collettività rispetto a quelli particolari di un associazione .... caparbia ed arrogante per di più.

Grazie a Pinuccia e Marilena e Bruno che hanno arricchito la nostra  "tavolata del dissenso".

La stampa locale sta, fortunatamente, dando un bel risalto alla nostra iniziativa ... dai piani alti di tutte le segreterie  tutto tace. Per ora ...

Dobbiamo fare massa critica!

 

Venerdì 22 luglio, terzo giorno di digiuno

Dal punto di vista fisico nessun sintomo particolare; è la prima volta che faccio un'esperienza simile.

Pensavo davvero di avere molta più fame, l'obiettivo è tenere a lungo, senza avere scompensi.

Dimostriamo di avere fiducia nella controparte, prima o poi decideranno di accorgersi che siamo determinati ?

Ma cosa vogliamo?

Vogliamo cercare di mettere un lucchetto su quello che di più prezioso abbiamo, la Terra  intesa come suolo vivo e libero che da vita e libertà.

La casa degli alpini -... è una cacchetta di mosca ... ma che va ripulita ... il problema che vogliamo far arrivare alle coscienze di tutti è il consumo e lo spreco di suolo (di tutti) per un vantaggio economico e volatile (di qualcuno).

Vogliamo che gli Amministratori si ricordino che sono stati eletti per amministrare secondo un programma per il bene di tutti ....

Quindi, quando ci sono questioni importanti che non erano espressamente inserite nel programma elettorale, ma che interessano acqua, terra, risorse, servizi sociali, immobili pubblici .... queste questioni venissero dibattute da assemblee pubbliche.

Oggi sono successe due cose molto belle: la prima è stata l'adesione al presidio da parte degli abitanti delle palazzine occupate di via Allende e di via Orfanotrofio; loro con la loro esperienza dimostrano che è effettivamente possibile e vantaggioso recuperare edifici pubblici dismessi per  riconsegnarli ad un uso sociale.

La seconda è stata una simpatica famigliola di turisti olandesi che si son fermati a leggere i cartelli (ne abbiamo uno in inglese): hanno solidarizzato e volevano firmare .... accidenti, non abbiamo ancora approntato il novo foglio firme ...

Bella giornata .... un po' di appetito stasera ...

Dal palazzo, dalle segreterie tutto tace ...

A parte una stralunata intervista in cui si definisce la casetta e la si presenta come una costruzione che misura 10 m x 2: fate un giro al parco Rio Crosio, così vedete. I lavori procedono: sono quasi al tetto ....

http://www.primaradio.it/notiziari/sindaco_210711.mp3

A domani, alle 12,00 in piazza del Santo, così vedete i nuovi cartelli.

Da lunedì cambiamo orario: dalle 19,00 alle 20,00.

Sabato 23 luglio, quarto giorno di digiuno

Intanto comincio con mille scuse ad Egle, ieri ha digiunato con noi ma non l'ho ringraziata !

Proprio questo mi ha fatto riflettere su quanta affettuosa e silenziosa accoglienza abbia avuto finora la lotta per la difesa del verde pubblico, per il riconoscimento del diritto ad esprimersi dei cittadini.

Spesso però, purtroppo troppo mite e silenzioso.

Quante volte al banchetto o al parco sentiamo infiammarsi ed infervorarsi le persone che offrono i loro consigli e suggerimenti per una città più vivibile e umana, ma poi la conclusione disarmante è: che ci possiamo fare, decidono tutto loro ...

NO, non è una concessione che dobbiamo chiedere alla politica ed agli amministratori, ma il riconoscimento come cittadini a contare e condividere le scelte più importanti per rendere sempre più vivibile e solidale la città.

Ambiente, casa , lavoro, mobilità, urbanistica, commercio ...

Immediatamente dopo il presidio siamo partiti tutti alla volta di Genova; la nostra lotta è piccola e particolare ... locale ...

per alcune ore ci siamo immersi nelle tematiche globali ...

Sono sempre più convinto che come la trama di ogni tessuto è composto da migliaia di fili singoli e separati, invisibili ad occhio nudo, così la lotta per i diritti sia fatta dall'interazione, dall'interconnessione delle singole istanze locali, di quartiere, personali.

Risolvere e sanare un'ingiustizia fatta al mio vicino può contribuire a restituire dignità ai popoli sfruttati ?

Che ne pensate ?

Domenica 24 luglio, quinto giorno di digiuno

Oggi la nostra  tavolata del digiuno è particolarmente affollata, grazie a Marilena, Davide Corona, Roberto Zanna.

Questa mattina  c'è davvero stato il pienone al presidio.

Tutta la gente che passava  si avvicinava  e mostrava il proprio consenso, ma la cosa bella è che  questa volta si sono fermati in una trentina, siamo stati quasi un'ora a parlare a presentare l'opera, le alternative proposte, le preoccupazioni.

Eravamo nel bel mezzo del dibattito quando finalmente, dalla folla radunatasi, una voce forte alta ha  esclamato: "cosa possiamo fare, in che modo possiamo farci sentire" ...

Le parole sono più o meno le stesse di sempre, ma il tono è cambiato: non è più remissivo e rassegnato ma è propositivo, impegnato .... accidenti, forza allora: inviate mail ai giornali, all'urp del comune,  alle segreterie dei partiti, ai candidati, alle sedi degli alpini.

Da domani il presidio in piazza San Secondo sarà alle 19,00 in modo da essere maggiormente visibile e riprenderemo la raccolta firme.

Le nostre sono richieste che vengono dall'aver parlato con le persone che vivono ed abitano la città, che passano nei parchi, che usano i servizi pubblici, che hanno suggerimenti e istanze legittime per rendere migliore la propria città.

Il fatto che i cittadini richiedano ai loro rappresentanti di essere consultati per decisioni che influiranno sul loro paesaggio, sui servizi e sul patrimonio pubblico, dovrebbe essere considerato un segno di maturità sociale e non una fastidiosa ingerenza nelle stanze dei bottoni.

Alziamoci, andiamo a farci sentire!

Lunedì 25 luglio, sesto giorno di digiuno

Sperimentato con successo il presidio in orario aperitivo. C'è stata molta più affluenza; oggi Marilena ha rivelato a tutti che da 6 giorni sta anche lei facendo sciopero ad oltranza alimentandosi con pochissimo cibo e solo ogni 24 ore, poi nuovamente digiuno per le successive 24.

Michele Clemente e Roy Ragusa sono gli ospiti alla tavola degli affamati di risposte! Abbiamo nuovamente iniziato la raccolta firme raccogliendo diverse adesioni. Personalmente, oggi per la prima volta sento un po'di disagio fisico, le analisi indicano solo la pressione  minima  leggermente alta ..  ma niente di preoccupante.

Sicuramente i mezzi di comunicazione hanno dato un bel rilievo alla vicenda del parco e alle richieste di una comunità che voleva arrivare in tempo a risolvere con buonsenso e dialogo un problema causato da fretta, arroganza ed incomunicabilità.

Questa sera  siamo stati anche intervistati da Betty Martinelli di Primaradio, le abbiamo potuto così dare in anteprima la notizia: domani sera alle 20,00 tutti sotto il Comune per renderci visibili ...

Mostreremo la nostra fame di risposte sui temi che, ci sembra, potrebbero contribuire molto a rendere la città un posto più bello in cui vivere! Bello è molto diverso da carino.

La bellezza sta in un paesaggio naturale ed un'architettura che vi si adatta, non il contrario.

Non mostri di cemento, strade, palazzi che per esistere sventrano colline e saccheggiano il territorio. Vale per la "casetta" degli Alpini nel parco, come per le due torri TAT, ostentazione del senso di onnipotenza di qualche progettista insicuro della propria "potenza", e tanto più per l'inutile, costosa, dannosa Tangenziale Sud-Ovest.

I cittadini vogliono progettare la loro città, gli amministratori si facciano carico di questa "fame" di democrazia partecipata. Fuori la politica dai comitati d'affare.

A domani.

Martedì 26 luglio, settimo giorno di digiuno

La politica  delle formiche (la buona notizia sta in fondo ... !).

Una giornata un po' faticosa, un sacco di questioni a casa da sistemare, il lavoro da portare avanti ... già perchè per essere corretto il digiuno non deve sospendere le attività quotidiane e le occupazioni che servono per vivere, altrimenti si chiama "dieta per la prova costume".

Alle 19 ci siamo ritovati in piazza; questa sera ospiti alla tavola degli affamati di risposte sono stati Pinuccia Cane e Davide  Corona.

Alle 20, sotto il Comune, cominciano ad arrivare assessori e consiglieri comunali, alla spicciolata.

Ci disponiamo a scacchiera, non bloccheremo le vie di ingresso ma faremo sì che per entrare debbano tener conto della nostra presenza; alcuni entrano a lunghe falcate, a sguardo basso, senza incrociare lo sguardo. Altri, sprezzanti, incedendo arditi innalzano fieri il loro grido "viva gli alpini" (eia eia alalà)

Altri, più cortesemente, si informano o semplicemente accennando un tiepido ma cortese sorriso, entrano per compiere il loro servizio: amministrare al meglio la nostra città.

Ci viene accordata la possibilità di leggere in sala la nostra piattaforma di 9 punti, chiedendo che venga calendarizzato a breve un consiglio comunale aperto che inviti cittadini ed amministratori a riflettere e, possibilmente, a collaborare proprio sugli stessi.

Dato che i punti sono scaturiti dalle costanti osservazioni degli abitanti, di chi il quartiere lo vive per lavoro e per affetto, da chi vive l'impegno per la cittadinanza attiva come vocazione interiore, ci è sembrato condividere a tre voci questo momento: anche per testimoniare questa convergenza di sensibilità differenti.

Apriti o cielo: no, in tre no; non è mai successo, ma tu chi sei ?

A te, invece, ti ho già visto troppe volte!

Tu da dove vieni e dove vai, non ti ho mai visto ...

L'attenzione di alcuni consiglieri della maggioranza sembrava più volta a etichettare le idee piuttosto che a valutarne  il contenuto ... Strane abitudini: vabbè!

Leggerà solo uno, anzi una, Grande ELENA Simplicio, chiara, inarrestabile, sincera, credibile ... per chi l'ha voluta e saputa ascoltare.

Al termine dei punti la richiesta di consiglio comunale aperto ha suscitato smorfie e sguardi sbalorditi "cosa, ma come, che si credono questi??!" sembravano dire alcuni sguardi.

Al termine della seduta DUE GRANDI NOTIZIE.

Alcuni Consiglieri, ascoltati i primi due punti hanno firmato un'interrogazione che li fa propri e chiede la revoca della convenzione per inadempienza.

La seconda: UDITE UDITE, il presidente del Consiglio comunale si impegna ad indire un incontro con i capigruppo alla ripresa dei lavori per chiedere di fissare una data per il consiglio comunale Aperto sui temi del parco Rio, ma anche di tutti i parchi e della loro tutela ed inedificabilità, e su un progetto partecipato di urbanistica sostenibile a misura di Natura e persone !

Domani, alle ore 19.00, conferenza stampa sotto il Comune di Asti con Comitato e Presidente del Consiglio Comunale per dare ufficialmente la notizia ...

Dai, dai ... è un inizio !!!!

Mercoledì 27 luglio, ottavo giorno di digiuno

Ore 19,30, al presidio in piazza San Secondo, come preannunciato, scende ad incontrarci il presidente del consiglio Comunale di Asti Giovanni Boccia, raggiunto dal consigliere Alberto Pasta.

Ci viene confermato che nella prossima riunione dei capigruppo o, in alternativa, con una richiesta di alcuni consiglieri, verrà destinata una seduta di consiglio comunale aperto a dibattere i punti e gli interrogativi sollevati dalla nostra iniziativa. Dopo una breve assemblea decidiamo di sospendere la sciopero della fame riconoscendo in questa apertura un primo segno di attenzione nei confronti della nostra manifestazione di dissenso ed alle nostre proposte.

Un grande grande successo al quale siamo arrivati solo perchè in questa impegnativa lotta  siamo riusciti a parlare di cose concrete inserendole in un contesto anche più generale.

Difendevamo i fili d'erba del parco Rio, ma anche  il verde di tutti i parchi, pensando alle foreste amazzoniche.

E questa variopinta variegata "Armata Brancaleone" ha funzionato proprio perchè c'era la casalinga, come il professore, l'infermiera che abita al terzo piano, come l'operaio, quello che ha un sacco di tempo da dedicare perchè è in ferie o in pensione, così come quello che alle  8,00 lascia  a malincuore il sit-in per andare ad animare una marea di bambini saltellanti, e poi c'èrano i soliti "noti" e i nuovi, quelli che scoprono oggi il diritto a dire la propria e quelli che da molti anni cercavano di farlo e poi le "mitiche" sorelle Bonadio.

E quante ne abbiamo fatte ... sveglie all'alba, arrembaggi d'emergenza richiamati da un sms o da un messaggio di Facebook, esposti allo SPRESAL, corride con le ruspe, e poi le feste più o meno riuscite, e le mitiche ragnatele colorate ...

Quanto Malox e quanto Lexotan avran preso quei poveri alpini!!!!

Prendiamoci un po' di tempo per riprenderc , ma teniamoci in contatto, credo sia importante fare 2 cose:

1.  un volantino da mettere negli androni per dire che il nostro impegno non va in vacanza, dare un rendiconto del punto in cui siamo e che i lavori continuano perchè LORO sono testardi ma anche inadempienti;

2. organizzare gli interventi per il Consiglio Comunale Aperto. Facciamo qualche gruppetto di lavoro sui vari punti, ci documentiamo, stiliamo proposte concrete, sentiamo altre persone.

Così quando arriviamo al momento della seduta consiliare abbiamo degli interventi corposi, condivisi, che li potranno spiazzare: la città siamo noi e la progettiamo come ci piace (loro devono solo amministrarla al meglio in nostra rappresentanza).

 

 

 

 

 

 

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