di Alpino Sergio.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo (con un nostro commento finale) questa lettera di un Alpino astigiano che cerca di convincerci delle buone intenzioni che si nascondono nel progetto di edificazione della nuova sede della sua associazione all’interno del bel parco cittadino. Purtroppo, l’Alpino Sergio non deve conoscere esattamente i contorni della vicenda e il dialogo esistente tra i cittadini contrari al progetto e il vecchio “Vertice” dell’A.N.A. astigiano, cioè ciò che ci fa dire che gli Alpini stanno sbagliando …
Con la presente, vorrei esprimere il mio parere sulla "problematica" uscita con lettere scritte da qualcuno su vari siti internet e con dichiarazioni spontanee su giornali locali.
Per prima cosa contesto il fatto che all’interno della sezione A.N.A. di Asti vi siano dei "semplici" Alpini che "marciano" contro il neo eletto Presidente Blengio, il quale non parla per se stesso, ma a nome di tutto il Consiglio Direttivo e degli Alpini dell’Associazione.
Attaccare il neo Presidente con accuse perché non si è stati eletti e trovare la scusante della costruzione della nuova sede per metterlo in cattiva luce agli occhi di tutti gli astigiani, è sintomo di una mossa che si potrebbe definire "politica", come quelle che assistiamo quotidianamente tra la destra e sinistra o meglio ancora come quelle tra Don Camillo e Peppone.
Leggendo gli articoli che contestano la nuova Sede, gli Alpini vengono citati come EGOISTI, MANCANTI DI SENSIBILITA’ E CHE SI RIFIUTANO AL DIALOGO……(www.altritasti.it).
NON CREDO PROPRIO !!!!!
A tal proposito, proprio sul territorio di Asti, gli Alpini possono dimostrare quanto è stato fatto e quanto ancora stanno facendo.
A memoria, le 2 alluvioni del 1994 e del 2000 dove centinaia di alpini si sono prestati in prima persona con un notevole sforzo fisico (tale da scorticarsi le mani e ritornare a casa con la schiena a pezzi) in un umile e rispettoso silenzio per aiutare i concittadini a uscire dalla tragedia che li aveva colpiti SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO!
E oggi continuano con azioni di volontariato, come ad esempio nella "raccolta alimentare" che si fa ogni anno per i più bisognosi, oppure nel servizio di assistenza presso l’Ospedale Cardinal Massaia e con la Protezione Civile, che mette a disposizione personale e mezzi nelle emergenze (ricordiamo il recente impegno per il terremoto in Abruzzo ) e nelle nostre più importanti manifestazioni.
Sono state scritte parole solo a sfavore della costruzione della sede nel parco di Rio Crosio, come quelle di togliere il parco giochi ai bambini, di togliere del verde pubblico in quantità tale che il parco sparisca completamente, di abbattere tutte le piante esistenti ..
Ma lo avete visto bene il parco di Rio Crosio ?
La Sede che verrebbe costruita occuperebbe forse la 100° parte del territorio del Parco, senza toccare in alcun modo i giochi dei bambini , lasciando intatta tutta la zona che rimane fino al confine con l’Ospedale e con l’ex Oratorio Don Bosco.
E’ da precisare che la zona su cui edificare la nuova sede è stata scelta e deliberata dalla Giunta Comunale approvata dal Nostro Sindaco e non dal volere dell’A.N.A. Asti come si vuol far credere.
Pensate invece quanto si avvaloreranno il luogo ed il quartiere ad avere presenti sul posto gli Alpini che si sono già proposti con varie idee come quella di tener in ordine il parco, di dare sicurezza contro malintenzionati quando i vostri bambini giocano, di assicurarsi che le deiezioni dei cani vengano raccolte dai loro padroni e non abbandonate sui prati, ecc. ecc.
Come ha precisato nell’ultima Adunata degli Alpini il Sig. Ministro della Difesa On. LA RUSSA, è tradizione degli Alpini lasciare il luogo dove sono stati ancora più pulito di come l’hanno trovato quando sono arrivati (e dico ciò solo per far capire alla gente quanto sia importante questo principio per l’Alpino!).
Ora mi rivolgo a Te, "bimbo del parco" che hai scritto quella bellissima lettera forse dettata da un adulto e indirizzata al capo degli Alpini a cui chiedo scusa per la mia presente annotazione, sul sito internet www.ildialogo.org
Anch’ io ho un bimbo, credo della tua stessa età che frequenta la scuola elementare, noi abitiamo in una parte della città dove non ci sono parchi come nella zona nord e di solito gioca in cortile.
Inizio con il dirti che le tue maestre hanno fatto una bellissima cosa nel portare te ed i tuoi compagni al Parco di Rio Crosio a farvi conoscere alcune delle meraviglie che la natura ci offre e che il tuo papà ti insegni a fare i calchi delle impronte degli animali ma non ti hanno detto che per ogni albero che noi toglieremo, per costruire la casa degli Alpini, altrettanti ne pianteremo poco più in là e stai tranquillo che la casa del "gufo uffa" non la toccherà nessuno, anzi ne aggiungeremo delle altre per i suoi amici.
Gli Alpini non fanno brutte cose: non fanno uno scempio di un pezzo di parco come tu hai scritto sul foglio di carta che hai attaccato alla rete (e come forse qualcuno a voluto farti credere), semmai è esattamente il contrario: gli Alpini cureranno e custodiranno il Parco come se fosse una riserva protetta.
Per farti capire chi siamo e cosa facciamo, ti invito insieme al tuo papà e alle tue maestre a venirci a trovare e a fare due chiacchiere con noi così vedrai con i tuoi occhi chi sono realmente gli ALPINI e quante avventure ti potranno raccontare i nostri "VECI" di quando avevano la tua età e non avevano un Parco per andare a giocare ....e sono ben felici che tu e gli altri bambini abbiate questo bellissimo parco che, grazie a loro, sarà ancora più sicuro e pulito!
Parola di Alpino!
Alpino Sergio
Gentile “Alpino Sergio”,
mi chiamo Alessandro Mortarino e ho l’abitudine di firmare con il mio nome e cognome (e la mia faccia …) qualunque lettera o frase io scriva o pronunci.
Sono un “qualunque cittadino astigiano” ma ho anche la responsabilità di vestire i panni di coordinatore nazionale del Movimento Stop al Consumo di Territorio (per informazioni più dettagliate: www.stopalconsumoditerritorio.it), un Movimento di opinione nato nel Gennaio 2009 a cui aderiscono attualmente oltre 23.000 persone oltre a tutti gli iscritti alle circa 300 organizzazioni (nazionali e locali) che promuovono una campagna nazionale che intende salvaguardare il suolo libero preservando un bene fondamentale come la terra dal continuo avanzare di cemento ed asfalto; in totale, all’incirca 300mila persone (e non esattamente “quattro gatti” come il presidente dell’A.N.A. di Asti ha recentemente dichiarato ad un giornale locale …). Semplici cittadini, ma anche Urbanisti, Architetti, Divulgatori scientifici, Biologi, Docenti universitari, Sindaci ed amministratori locali, alcuni dei quali hanno già provveduto ad approvare nuovi Piani Regolatori Comunali che non prevedono più nuove costruzioni o le riducono al minimo, poiché il 30-40 % medio delle costruzioni edificate nel nostro Paese risultano incredibilmente vuote !
Leggendo la Sua lettera, mi sorge il dubbio che Lei non sia conoscenza dei fatti, che provo dunque a riassumerLe in poche battute essenziali:
- Nel Novembre 2010 una nostra rappresentanza (il sottoscritto, Silvana Bellone e Roberto Zanna) era stata ricevuta nella Vostra sede di corso Alfieri per ragionare serenamente della questione, presente anche il signor Duretto, autorevole esponente nazionale. Al termine, avevamo comunemente convenuto che l’A.N.A. non considerava essenziale edificare una sede ex novo ma semplicemente ne aveva accettato l’opportunità non avendo ottenuto dall’amministrazione comunale (di centro/sinistra prima e di centro/destra poi) altra soluzione diversa da quella del Parco Rio Crosio. I “Vertici” dell’A.N.A. ci avevano allora garantito che non avrebbero avviato i lavori (nonostante avessero già la licenza in mano e già versato quasi 50mila euro per gli oneri di urbanizzazione) e ci avrebbero concesso la possibilità di tentare di ottenere dal Sindaco Galvagno un’alternativa, ovvero la disponibilità di uno dei tanti edifici pubblici già presenti in città e non utilizzati.
- Nel Febbraio 2011 riuscimmo ad ottenere dal Sindaco la disponibilità della sua amministrazione e convergemmo sull’ipotesi della ex caserma Muti, vicino al nuovo tribunale, come edificio idoneo da essere recuperato ed adibito a tale scopo in quanto adatto dal punto di vista logistico, per tipologia e dimensione, per dislocazione e disponibilità di parcheggio e in grado di evitare una “evitabilissima” colata di cemento nel verde pubblico cittadino. Inoltre, i tecnici dell’Urbanistica confermarono non sussistere ostacoli di sorta a tale evenienza, trattandosi l’ex caserma Muti di edificio all’interno di un Piano di Recupero già approvato definitivamente sia con delibera del Consiglio Comunale e sia dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte.
- Da quel momento non abbiamo più avuto alcun segnale da parte dell’A.N.A., per poi trovarci dinanzi la spiacevole sorpresa di vedere eretta la recinzione dell’area nel Parco Rio Crosio …
Dunque, la pregherei di evitare di definire gli Alpini come delle “vittime”: ci avevate chiesto di trovare una soluzione alternativa e noi l’abbiamo “conquistata” (non senza sforzi), ma l’A.N.A. non l’ha voluta percorrere. Perché ?
La risposta noi non siamo in grado di darla. Ma, mi creda, lungi da noi l’idea che gli Alpini siano “brutti e cattivi”, come vorrebbe generalizzare Lei, probabilmente per “giocare al gioco del o siete con noi o siete contro di noi”. Questa “cultura del “nemico” non ci appartiene, la nostra formazione nonviolenta ci porta a trovare soluzioni che non lascino mai vinti (e neppure vincitori) !
Noi contestiamo il Vostro atteggiamento nella questione specifica, che ci pare molto grave, e non altro. Non ci permetteremmo mai di mettere in discussione quanto fate e avete fatto durante mille calamità, molte delle quali causate proprio dall’eccessiva cementificazione, come nel caso delle alluvioni del 1994 e del 2000.
Sappia, però, che anche io e centinaia, migliaia di altre persone, hanno messo mani e sudore nelle stesse tragiche situazioni, pur non essendo Alpini e, ovviamente, senza chiedere nulla in cambio (come Voi) essendo guidati solo dallo spirito della solidarietà: ma questo non ci induce a voler essere esentati dalle critiche quando i nostri comportamenti deragliano dalla linearità.
Temo che il nocciolo del Suo errore stia in questa Sua affermazione rivolta al bimbo del Parco “gli Alpini non fanno brutte cose: non fanno uno scempio di un pezzo di parco come tu hai scritto sul foglio di carta che hai attaccato alla rete (e come forse qualcuno ha voluto farti credere), semmai è esattamente il contrario: gli Alpini cureranno e custodiranno il Parco come se fosse una riserva protetta”.
Veda, Alpino Sergio, il Parco è già una riserva protetta. Da 40 anni. Purtroppo gli Uomini, con le loro Leggi talvolta sbagliate, vogliono trasformarlo in altra cosa: pare quasi vogliano creare un nuovo tipo di “protezione” …
E, tra gli Uomini, Voi questa volta rivestite il ruolo del principale protagonista e tocca, dunque, a Voi capire che state commettendo un errore.
Grave.
Evitabile.
Avete letto sui giornali gli interventi di decine di persone. Sabato scorso, se aveste accolto il nostro invito a partecipare all’Incontro/Festa, avreste potuto constatare la partecipazione dei cittadini astigiani, degli abitanti del quartiere, di Alpini come Voi, di professionisti.
Siete ancora in tempo per non commettere un errore.
Grave.
Evitabile.
Alessandro Mortarino