Giovedì 5 Maggio, alle ore 21 nella sala sotterranea del Centro Culturale San Secondo di Asti si terrà un incontro pubblico su “Le ragioni del SI’” ai prossimi referendum del 12 e 13 Giugno (augurandoci che nessun quesito venga annullato in extremis …). Relatori della serata saranno Paolo Carsetti, Segretario nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, e Stefano Bechis, Responsabile questioni energetiche del WWF, di cui vi proponiamo questo interessante spunto legato agli aspetti economici dei nuovi impianti (normalmente poco ragionati nel dibattito in corso su nucleare si o no) …
di Stefano Bechis.
Nel dibattito sul nucleare c’è molta attenzione sulla mancanza di sicurezza e sulle conseguenze della continua dispersione di radioattività nell'ambiente, come è naturale. Un aspetto però quasi altrettanto importante è l’alto costo di questa tecnologia ormai superata: i rischi elevati vanno di pari passo con i costi elevati.
I nuclearisti partono dalla considerazione che l’uranio ha un costo tutto sommato poco importante e quindi, secondo loro, la tecnologia costerebbe poco. Nella realtà il combustibile è solo UNA delle tante voci di costo e nella formazione del costo del kWh da nucleare entrano necessariamente anche TUTTE le altre componenti, tra cui le principali sono:
1. il costo della costruzione della centrale;
2. il costo della gestione delle scorie, per migliaia di anni;
3. il costo dello smantellamento della centrale.
Guarda caso, questi tre costi sono sempre a carico della collettività, quindi di noi cittadini; ergo i gestori degli impianti non se ne curano: “paga qualcun altro …”.
Noi, appunto.
Una cosa che si sente sempre dire in Italia è che da noi l’energia costa cara perché abbiamo rinunciato al nucleare. A forza di sentir ripetere questa litania, alla fine qualcuno ci crede pure. Peccato però che l’Austria abbia rinunciato al nucleare pure lei e in Austria l’energia costi il 40% in meno rispetto all'Italia. Queste semplici considerazioni sono più che sufficienti a capire come sul tema dei costi sia in atto una vera e propria disinformazione mirata.
Ancora un esempio? Ma sì ...
Sentiamo spesso dire che il nucleare farà risparmiare il 35% in bolletta, l’ha detto il Ministro per l’Ambiente, lo dice pure un opuscolo dell’Enel. Qualcuno ci crede pure, ma facciamo un ragionamento semplice-semplice: con le 4 centrali EPR che “lorsignori” nuclearisti vorrebbero costruire in Italia, si coprirebbe a malapena il 10% del fabbisogno nazionale di energia elettrica. Quindi il restante 90% rimarrebbe prodotto col mix attuale di tecnologie e agli attuali costi.
Ebbene: come si fa, col 10% di energia prodotto da una tecnologia, ANCHE SE FOSSE GRATIS, ad abbassare il costo di tutta la bolletta del 35%?
Al massimo puoi far scendere il costo del 10% e, ripeto, soltanto regalando quella quota di energia.
Questi sono numeri, mi spiace, non sono opinioni. E’ matematica.
La realtà sui costi è molto semplice: dato che il nucleare (secondo i dati del prestigioso MIT-Massachusets Institute of Technology) costa almeno il 20% in più del mix attuale energetico italiano e dato che il governo punta a coprire il 25% del fabbisogno nazionale con 10 centrali, questa operazione ci porterebbe tra 15-20 anni circa a pagare l’energia almeno il 5% in più, a prezzi correnti.
Oltre ad avere aumenti di leucemie infantili vicino agli impianti come dimostrato dagli studi ufficiali fatti in Germania e oltre ad avere tonnellate di scorie radioattive da sistemare da qualche parte nel nostro territorio, condividendo il destino dei francesi, che hanno al giorno d’oggi 899 (ottocentonovantanove) siti di stoccaggio provvisorio sul loro territorio per 250.000 tonnellate di materiale radioattivo sparso un po’ dovunque, mentre non hanno ancora trovato una soluzione definitiva dopo più di 50 anni di adozione della tecnologia nucleare.
Naturalmente, qualcuno ci guadagnerebbe: coloro i quali gestiranno questo nuovo mercato dell’energia dopo che gli italiani avranno loro regalato le centrali, sapendo che poi saranno sempre i contribuenti italiani a pagare per le scorie e per lo smantellamento degli impianti. Per questo i nuclearisti si danno tanto da fare per spargere messaggi rassicuranti; aspettano di servirsi di una bella fetta di torta a spese nostre, senza contare il prevedibile danno per la nostra salute e per il nostro ambiente.
Ma l’unico modo che hanno questi signori di far passare messaggi pro-nucleare è con degli slogan che non siano verificati dai cittadini. Non appena si verificano queste affermazioni, si scopre molto facilmente il falso che c’è dietro. E’ necessario quindi che il maggior numero di persone sia informata sulla frode che si sta cercando di perpetrare ai danni della collettività con questo ventilato ritorno al nucleare.
Evitare tutto questo è compito di ciascuno, anche tuo! Per questo è importante che tu faccia circolare queste informazioni il più possibile e velocemente, in modo che raggiunga più utenti possibile prima della data del referendum. Altra cosa che si può fare è stampare il documento e diffonderlo nei luoghi di lavoro (ad esempio nelle bacheche) o presso vicini di casa, parenti e conoscenti in forma cartacea, soprattutto per quelle persone che non si possono informare sul web.
Altre informazioni sulla materia (segnatamente gli aspetti di insufficiente sicurezza dei reattori EPR che la lobby nuclearista vuole far costruire in Italia a spese nostre) si trovano presso il sito www.wwf.it/piemonte seguendo per "archivio documenti", "energia" e infine "nucleare", così come sul sito nazionale dell'Associazione www.wwf.it.
Buona lettura e, mi raccomando, inoltrate questo documento e troviamoci tutti, ma proprio TUTTI, a votare SI il 12 e 13 giugno per fermare il ritorno al nucleare.
Grazie.