Alcune domande di Bioagricoltura Notizie rivolte a Vincenzo Vizioli, presidente del comitato promotore della Fondazione per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica.
Parlando di emergenza siccità, l'attenzione di tutti è rivolta in primo luogo verso l'agricoltura che consuma circa il 70% dell'acqua (a fronte del circa 20% dell'industria e del 10% dei consumi domestici). Il problema di un uso più efficiente e parsimonioso dell'acqua, si dice, si porrebbe innanzi tutto per l'agricoltura. Che ne pensi ?
Sicuramente l'evoluzione dell'agricoltura industriale e dell'allevamento, ha tenuto conto della produttività senza porsi il problema della sostenibilità dei consumi e ancor meno dei costi sociali. L'acqua è stata considerata un fattore della produzione e solo da pochi anni, e con grave ritardo, si è incominciato a porre il problema di sistemi irrigui più razionali. Sta di fatto, però, che per molte colture primaverili estive, la gran parte delle varietà a disposizione, ha necessità di grandi volumi di acqua per arrivare a produzioni che ripaghino i costi.
Come si è letto in questi giorni, il consumo di acqua dipende dalle tecniche agronomiche che si adottano. Per esempio, un chilo di riso può richiedere mille litri o seimila. Ci sono motivi per dire che l'agricoltura biologica, oltre a un minore dispendio d'energia, consente un minore e più efficiente uso dell'acqua ?
La tecnica agronomica è determinante e per fare bene agricoltura biologica bisogna mettere in atto pratiche agronomiche virtuose. Il metodo biologico ha tra i suoi presupposti inderogabili: la fertilità del suolo legata alla presenza di sostanza organica e la rotazione delle colture. La fertilità riguarda anche la struttura del terreno, cioè la capacità del suolo di far circolare aria ed acqua, nonché quella di trattenere l'acqua che in un terreno eccessivamente compatto ruscella superficialmente favorendo i processi di erosione e in uno eccessivamente sciolto, sempre per povertà organica, percola rapidamente. La rotazione è l'alternanza di colture a diverso ciclo e con diverse esigenze nutrizionali e colturali, quindi anche a diverso fabbisogno idrico. Poi, oltre alla cura della sostanza organica e all'attuazione di rotazioni efficienti, è necessario, sempre in funzione del mantenimento della fertilità, gestire le lavorazioni e la sistemazione idraulica dei terreni, magari per convogliare l'acqua in eccesso verso invasi di raccolta senza erodere il terreno.
Inoltre, una buona azienda biologica si avvale di infrastrutture ecologiche, cioè siepi e alberature che tra le tante funzioni hanno anche quella di contenere l'azione battente del vento che esalta la traspirazione del suolo.
Questo per le produzioni vegetali; e per quelle animali?
L'allevamento senza terra e, soprattutto, l'allevamento che non avviene su lettiera ma su grigliato o in gabbia, è un allevamento che consuma volumi d'acqua spaventosi, legati più che al tipo di alimentazione, che comunque incide, alla pulizia e allo smaltimento delle deiezioni. L'obbligo del pascolo, ricoveri con lettiera o l'allevamento semi brado, che caratterizzano la zootecnia bio, sicuramente hanno consumi decisamente inferiori.
Puoi fare qualche esempio di produzioni vegetali e di produzioni animali in cui efficienza e risparmio nell'uso dell'acqua in agricoltura biologica sono particolarmente evidenti ?
Per le colture vegetali, la tecnica del sovescio abbina all'azione fertilizzante, l'azione conservativa e l'immissione di una grande massa di sostanza organica, seppur labile, in una porzione ridotta di terreno che svolge nel breve periodo una funzione assorbente in grado di contenere i primi stress idrici. Per la zootecnia basta confrontare i consumi di un allevamento di suini all'ingrasso convenzionali e un allevamento semibrado biologico, dove l'acqua (oltre che per le necessità alimentari) è necessaria solo per creare piccole pozze dove gli animali possono infangarsi.
Sta nascendo la Fondazione per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, promossa dall'Aiab insieme a un vasto insieme di associazioni. Ci sono delle ricerche specifiche che sarebbe utile attivare per migliorare ulteriormente l'efficienza del consumo d'acqua in agricoltura e in zootecnia biologica ?
Per le produzioni vegetali al primo posto viene la ricerca varietale orientata alla capacità di adattamento e aridoresistenza. Per la zootecnia sono i sistemi di allevamento la chiave della sostenibilità.