A cura del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua ci teniamo a evidenziare gli elementi critici e i nodi da sciogliere per giungere finalmente ad una reale tutela dell'acqua e ad una sua gestione pubblica e partecipativa.
Nel Giugno 2011 abbiamo votato e vinto il referendum contro le privatizzazioni e il profitto sull’acqua ...
Da allora sono cambiati 5 governi e tutti hanno ignorato e contraddetto la volontà popolare favorendo la privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali, reinserendo in tariffa il profitto garantito ai gestori e promuovendo fusioni e aggregazioni con le 4 mega-multiutility A2A, Iren, Hera e Acea.
Inoltre, la crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione privata che risparmia sugli investimenti infrastrutturali per massimizzare i profitti. Il mercato ignora le conseguenze su ambiente, salute e qualità dell'acqua. Per questo chiediamo una strategia di prevenzione e precauzione.
Denunciamo ancora una volta le scelte tariffarie esose e antipopolari dell'ARERA, la violazione referendaria del nuovo metodo tariffario il quale, tra l'altro, permette che gli utili siano sottratti agli investimenti per distribuirli invece come dividendi agli azionisti pubblici e privati. ARERA ha poi avallato l’esproprio di milioni di euro, attuato con l’addebito sulla bolletta dell'acqua di un illegittimo “conguaglio ante 2012”. Per queste ragioni ne chiediamo lo scioglimento, tornando alla competenza del Ministero dell’Ambiente.
A livello internazionale siamo impegnati nelle campagne contro i trattati sul commercio come il TTIP e il CETA e, non riconoscendo la legittimità del Consiglio Mondiale dell’Acqua egemonizzato dalle multinazionali, partecipiamo al Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua che si sta svolgendo a Brasilia dal 17-22 marzo 2018.
Proponiamo nuovi processi decisionali, una democrazia partecipativa, per reagire a appropriazioni private di un bene comune vitale e a gestioni pubbliche estranee agli interessi sociali.
Ribadiamo che oggi più di ieri è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell'acqua come bene comune, ribadendo che: l'acqua è un diritto umano universale e fondamentale ed è la risorsa fondamentale per l'equilibrio degli ecosistemi; l'acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema capitalistico-finanziario; la gestione partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo; è necessario giungere ad un sistema di finanziamento basato sulla fiscalità generale e su un meccanismo tariffario equo, non volto al profitto e che garantisca gli investimenti.
Per affermare questi principi abbiamo promosso un rinnovato percorso di mobilitazione: la carovana “Per il diritto all'acqua, per il diritto al futuro” che ha attraversato vari territori con decine di iniziative a partire dal 1 febbraio e conclusione il 25 marzo.