Assembea pubblica: sabato 25 gennaio, ore 10, Foyer delle Famiglie, via Milliavacca 5, Asti.
Prenderanno la parola:
Francesco Girardi, esperto di strategie Rifiuti Zero, amministratore dell'azienda raccolta rifiuti pubblica di Tivoli;
Angelo Porta, amministratore di Legambiente Piemonte e Presidente del Circolo Legambiente Valtriversa;
Maurizio Pallante, saggista, già promotore del Movimento per la Decrescita Felice e presidente di SEquS Sostenibilità Equità e Solidarietà.
La giunta comunale di Asti ha candidato la città ad ospitare un nuovo inceneritore di rifiuti a Quarto Inferiore. Questo impianto potrebbe essere realizzato nel quadro del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e Bonifica delle Aree Inquinate (PRUBAI), approvato dalla Regione Piemonte nel maggio 2023. L'autocandidatura di Asti si unisce a quelle di Ghemme (NO) e Torino per la costruzione di nuovi inceneritori, con l'obiettivo di “gestire” i rifiuti attraverso l'incenerimento.
PERCHÉ DICIAMO NO A QUESTO INCENERITORE
Una soluzione obsoleta e dannosa: l'incenerimento è una tecnologia inadeguata e inquinante, occupa suolo, svaluta terreni agricoli e immobili, sottrae risorse al riciclo e al riutilizzo. Rappresenta il fallimento della gestione dei rifiuti, contrasta l'obiettivo della riduzione dei rifiuti e lo sviluppo dell'economia circolare.
Rischi per la salute: gli inceneritori emettono sostanze tossiche nell'aria, come ammoniaca, diossine e metalli pesanti, che possono avere gravi impatti sulla salute della popolazione e sull'ambiente.
Impatto economico e ambientale: gli inceneritori sono economicamente svantaggiosi, richiedono costi elevati di costruzione e gestione, senza un ritorno economico, danneggiando ambiente e paesaggio.
Aggiungere un altro inceneritore rischia solo di aumentare la produzione di rifiuti, anziché ridurli.
COSA STIAMO FACENDO
Mobilitazione locale: insieme a cittadini, comitati e associazioni (Legambiente, SEquS, Pro natura, Forum Salviamo il Paesaggio, Asti LAB, Rete Asti Cambia, Rete Welcoming Asti, Cittadinanzattiva, Lipu, Ultima Generazione, Oipa, Acli) mettiamo in atto ogni forma di protesta civile per evitare la costruzione di nuovi inceneritori in Piemonte.
Le zone limitrofe a Quarto d'Asti, Cerro Tanaro, Rocchetta, Castello di Annone, Refrancore, Portacomaro, Asti, sono particolarmente a rischio.