ARI-Associazione Rurale Italiana organizza due incontri di approfondimento a Canelli e Alessandria.
Il 15 e 16 gennaio si terranno due eventi informativi aperti alla cittadinanza e patrocinati dai rispettivi Comuni. Obiettivo: costruire consapevolezza attorno agli effetti di una possibile deregolamentazione degli organismi geneticamente modificati in Europa e in Italia.
Il 2025 potrebbe essere l’anno in cui l’Unione Europea allenta le regole per la vendita e la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) in Europa. Questa notizia, trascurata dai media e quasi sconosciuta all’opinione pubblica, verrà dibattuta in due incontri organizzati a Canelli e Alessandria dall’Associazione Rurale Italiana (ARI), organizzazione contadina che in Italia rappresenta il network mondiale Via Campesina.
Gli eventi sono patrocinati dai rispettivi comuni e si terranno entrambi alle 21. L’incontro di Canelli, in calendario per il 15 gennaio si terrà alla Biblioteca civica (v. G. B. Giuliani 29).
Il secondo, previsto il 16 gennaio, alla Casa di Quartiere di Alessandria (v. Verona 116).
In entrambi il confronto prende le mosse dal libro “Perché fermare i nuovi OGM”, pubblicato a maggio 2024 da Stefano Mori e Francesco Panié per Terra Nuova Edizioni. Uno degli autori sarà presente per dibattere insieme ai rappresentanti di ARI, la cittadinanza e le istituzioni locali. A Canelli è atteso in apertura un saluto dell’amministrazione comunale, mentre ad Alessandria l’evento è co-organizzato con la Comunità San Benedetto al Porto e prevede l’intervento della Consigliera comunale Giulia Giustetto.
La preoccupazione di ARI, che ha sollecitato gli enti locali a prendere posizione pubblica sulla possibile deregolamentazione di nuovi organismi geneticamente modificati in Europa, nasce dal fatto che per oltre vent’anni l’Italia e l’Europa hanno adottato norme improntate al principio di
precauzione. Queste regole prevedono una valutazione del rischio, l’obbligo di tracciabilità e l’etichettatura degli OGM per i consumatori. La proposta della Commissione Europea, che gode del favore del governo italiano, è di abolire tutte queste norme di salvaguardia e liberalizzare le colture
OGM in tutto il continente. Gli effetti, secondo le organizzazioni di contadini, sarebbero disastrosi: vanno dalla contaminazione dei campi coltivati in biologico, che perderebbero la certificazione, alla diffusione di piante brevettate di proprietà delle grandi imprese multinazionali come Bayer Monsanto, BASF, Corteva, Syngenta.
I consumatori perderebbero la libertà di acquistare alimenti non geneticamente modificati e i supermercati non sarebbero in grado di evitarne la vendita. Quali effetti sulla salute, sull’ambiente e sull’economia potrebbe avere un tale passaggio di fase? Chi è in cerca di una risposta, può farsi un’idea partecipando agli incontri del 15 e 16 gennaio.